Mr. Cobbler e la bottega magica, la recensione

La storia raccontata in Mr. Cobbler e la bottega magica prende piede nel Lower East Side, quartiere di New York in cui si respira quasi un’aria da villaggio, più che da metropoli. Ed è qui che Max Simkin (Adam Sandler) vive ed esercita la professione di calzolaio, all’interno della bottega appartenente alla sua famiglia da ben quattro generazioni. Max però è insoddisfatto del suo lavoro, nonché della propria vita in generale: è molto solo, abita ancora con l’anziana madre e non riesce ad accettare che il padre (interpretato da Dustin Hoffman) li abbia abbandonati molti anni prima senza lasciare più traccia.

Ma tutto cambia quando Max ritrova nel retrobottega un’antica macchina per cucire dotata di poteri magici: grazie a questo cimelio di famiglia il nostro protagonista scoprirà che può letteralmente entrare nei panni di qualcun altro, o, per meglio dire, nelle sue scarpe!

Dando una scorsa alla filmografia di Adam Sandler si nota che nel 2014, oltre a recitare in Mr. Cobbler e la bottega magica, è stato anche uno dei protagonisti di Men, Women & Children, film drammatico diretto da Jason Reitman. In entrambi i film Sandler ricopre ruoli piuttosto malinconici, a cui l’attore tuttavia non è nuovo (basti pensare a Ubriaco d’amore di P. T. Anderson, o Reign over me di Mike Binder).

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Se Adam Sandler talvolta riesce a sorprenderci in vesti differenti dal solito, fornendo inoltre una discreta prova recitativa, anche lo stesso Mr. Cobbler e la bottega magica ha dalla sua delle qualità inaspettate; in effetti il film diretto da Tom McCarthy (regista premio Oscar per Il caso Spotlight) all’inizio potrebbe sembrare una favoletta anonima, ma andando avanti si realizza che, pur non essendo particolarmente innovativo, vanta una fruizione visiva piuttosto piacevole.

Forse questa caratteristica è dovuta al mix di generi a cui appartiene la pellicola, la quale non rimane, appunto, una semplice favola ma si evolve in dramedy, attingendo anche dalla filmografia dedicata ai supereroi. Di fatto l’idea di presentare Max come una sorta di “artigiano coi superpoteri” è piuttosto sfiziosa, peculiarità confermata dal finale che strizza l’occhio all’immaginario cinematografico riguardante Batman. In più Mr. Cobbler e la bottega magica presenta anche delle venature grottesche che non ci saremmo aspettati di vedere in un film del genere, date le “rassicuranti” premesse della trama.

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Peccato che la storia scivoli poi in un grande classico, ovvero i cattivoni che vogliono appropriarsi di vecchie palazzine del Lower East Side per farci degli appartamenti di lusso, scempio che ovviamente Max cercherà di impedire usando i suoi poteri. Dunque il film di McCarthy non è al sicuro da ovvietà e cliché, ma perlomeno non spinge eccessivamente il pedale sui lati melodrammatici della storia, i quali comunque sono discretamente presenti a causa del nodo irrisolto tra Max e il padre.

Mr. Cobbler e la bottega magica uscirà nelle nostre sale il 21 luglio, distribuito da Barter Entertainment.

Giulia Sinceri

PRO CONTRO
È un film piuttosto godibile a dispetto delle premesse iniziali. Il film comunque non è particolarmente innovativo e presenta alcuni cliché.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Mr. Cobbler e la bottega magica, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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