Planes 2 – Missione Antincendio, la recensione
Dusty è ormai un campione mondiale di volo, ma, durante l’ultima gara, il suo motore ha un’avaria e purtroppo non c’è modo di aggiustarlo, dal momento che si tratta di un pezzo ormai fuori produzione e non appare affatto facile trovare ricambi. Nel frattempo, a Propwash Junction il camion dei soccorsi MayDay, grande amico di Dusty, non sembra più in grado di fare il suo lavoro con l’efficacia di una volta e appare ormai destinato al pensionamento, a meno che non trovi un’assistente che possa affiancarlo nelle missioni antincendio. Ovviamente Dusty si offre volontario, vedendo nella carriera di vigile del fuoco una seconda possibilità, ma c’è bisogno di un’abilitazione a questo ruolo di responsabilità e per averla deve guadagnarsi il brevetto presso la Base di Attacco Aereo di Piston Peak.
E anche Planes vola a quota due, proprio come il precursore Cars, da cui le avventure di Dusty & co. hanno preso avvio.
Nato, infatti, dall’idea di portare nei cieli le avventure di alcuni personaggi minori visti nella serie per Disney Channel Cars Toons – Le incredibili storie di Carl Attrezzi, Planes è stato pensato come prodotto per l’home video che però ha tentato il colpaccio della sala. E probabilmente ci hanno visto bene i vertici della Disney, perché il film diretto da Klay Hall, nell’estate 2013, ha fatto registrare buoni incassi alla casa di Topolino, dando così il via libera per l’uscita in sala anche al suo sequel, Planes: Missione Antincendio, che esce esattamente un anno dopo.
Non abbiamo un bel ricordo di Planes, un film che – come abbiamo argomentato qui, in occasione della sua uscita italiana – appariva eccessivamente derivativo nei confronti del suo antesignano, quindi privo di fantasia e personalità ma anche di ironia e personaggi sufficientemente carismatici da farsi ricordare e creare empatia. Con il sequel, che è stato scritto da uno degli sceneggiatori del capostipite, Jeffrey M. Howard, e diretto da Bobs Gannaway (Trilli e il segreto delle ali), andiamo decisamente verso un miglioramento che investe innanzitutto il soggetto. Posto che Dusty doveva essere nel film precedente il clone alato di Saetta McQueen di Cars, qui scardiniamo tutto e oscuriamo il pesante fardello che accomunava Planes alla saga con le automobiline: niente più corse, gare e competizioni! In Planes 2 la natura competitiva di Dusty è subito posta in un cassetto grazie al malfunzionamento del suo motore che ne pregiudica completamente la professione. Nella vita dell’aeroplanino, dunque, c’è nuovamente aria di cambiamento e da velivolo agricolo a velivolo da corsa si passa ora ad aereo cisterna per i vigili del fuoco.
Planes 2 impone una sua personalità decidendo di abbracciare una storia che parla ancora di seconde possibilità, ma lo fa con maggiore coerenza narrativa e un piglio quasi pedagogico che si lega ottimamente alla storia raccontata e al principale target di riferimento del film. Perché Planes, così come lo era anche Cars, appartiene a quel tipo di opere Disney Pixar che parla a un pubblico molto giovane, quindi più facilmente attratto dal design minimal, tondeggiante e colorato dei personaggi e legato a storie semplici e moraleggianti.
Fermo restando che, così come accadeva nel capostipite, anche Planes 2 non riesce a portare in scena personaggi particolarmente accattivanti – e si nota la consapevolezza dei creatori di aver fallito con il primo film, visto che qui tutti i comprimari cambiano -, c’è un filo narrativo nel film che si fa piacevolmente apprezzare. È quella legata alla voglia di andare avanti, di voltare una pagina della propria vita per aprirne un’altra che possa dare uguali, se non maggiori, soddisfazioni. Accade a Dusty quando si rende conto che non può più gareggiare e allora trova una nuova missione di vita nel diventare un aereo pompiere. Non mancano le difficoltà e gli impedimenti, che prendono la forma soprattutto del guardiano del parco Cad Spinner, un egocentrico SUV con spiccate doti imprenditoriali interessato solo al profitto del suo albergo, ma la forza di volontà dell’aeroplanino e della squadra di suoi nuovi amici riesce a prevalere. “Se oggi ti arrendi – dice Blade Ranger, il veterano dei velivoli antincendio, a Dusty – pensa a tutte le vite che non salverai domani”.
Con una colonna sonora che a tratti si tinge di hard-rock, comprendendo anche Thunderstruck degli AC/DC, Planes 2 – Missione antincendio si fa, dunque, preferire al primo capitolo per maggiore coinvolgimento e una trama più coerente e articolata.
Il 3D, ormai standardizzato per i film d’animazione, fa il suo buon lavoro senza infamia e senza lode, appassionando soprattutto nella lunga sequenza dell’incendio finale.
Perfetto per un pubblico under 10.
Roberto Giacomelli
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