Roma 2014. La prochaine fois je viserai le coeur, la recensione.

Oise, Francia del Nord. È il 1978. Una studentessa diciannovenne sta andando ad una festa in motorino quando una macchina, guidata da un uomo il cui volto è sempre coperto dalla penombra, le si affianca e la sperona. Il maniaco ferma la vettura pronto a spararle, se non fosse per un camion che si sta avvicinando. Una volta tornato a casa, si fa una doccia con dell’acqua bollente e, poi, inizia a indossare una divisa. Scopriamo che è un gendarme, e che si chiama Franck.

Questi i primi enigmatici minuti di La prochaine fois je viserai le coeur, l’ultimo lavoro del francese Cédric Anger, sbarcato il 20 ottobre al Festival Internazionale del film di Roma. Il film s’ispira a fatti realmente accaduti intorno alla fine degli anni Settanta, quando lo psicopatico Alain Lamare terrorizzò la tranquilla campagna francese del Nord uccidendo giovani autostoppiste ai bordi della strada. A portare in scena il gendarme dalla doppia identità, un inedito Guillaume Canet che, in Italia, viene generalmente ricordato per il ruolo di Alex, l’amore mai dimenticato di Keira Knightley in Last Night.

image

L’intenso e affascinante inizio lascia ben sperare, nonostante la rischiosissima decisione di svelare tutto sin da subito. La condizione passiva dello spettatore, rilegato a oggetto che subisce la narrazione e lo svolgimento quasi pedissequo degli eventi, potrebbe risultare una mossa falsa. Ma l’intento di Anger è quello di costruire un noir dilatato e, a tratti, soffocante, attraverso la graduale costruzione psicologica del suo elemento portante: Franck/Alain. A maggior ragione, la natura fondata su una verità oggettiva dell’opera potrebbe accrescere il bisogno di assistere a un percorso introspettivo circa l’uomo, e non la vicenda. Da qui, si può facilmente dedurre che tutto il peso poggia sulle spalle di Guillaume Canet, che straconvince in questo one-man show, per usare un inglesismo.

Alain è glaciale, metodico, autolesionista e anche megalomane. Lo dimostrano le varie lettere che invia alla polizia, quando questa verrà coinvolta a causa del numero crescente degli omicidi (in una delle missive è contenuta la frase che dà il titolo al film, in italiano, “La prossima volta mirerò al cuore”). Franck, invece, è il gendarme che deve far di tutto pur di non rivelare la propria identità ai colleghi, nonché il ragazzo cresciuto in mezzo ai boschi che prova un amore viscerale per il fratellino. Non parliamo di doppia personalità ma, più che altro, di due facce della stessa medaglia. Il sesso e il corpo introducono quello che, ad un certo punto, incrina una narrazione psicologica interessante, aiutata dalla fredda e cupa fotografia e da un’ottima e agghiacciante colonna sonora. Franck uccide le donne perché sono loro le cacciatrici, loro conducono il maschio al peccato inteso come desiderio sessuale.

image

Ciò che non è chiaro, tuttavia, nell’economia della narrazione, sono gli atti autolesionisti che il protagonista compie su di sé alla fine di ogni esecuzione. Le docce bollenti e poi gelate, le frustrate e il cilicio rappresentano un atto di purificazione o una punizione? Allo spettatore non è dato saperlo. Così come non gli è dato sapere nulla circa la presunta omosessualità di Franck. Anche l’inutile storia che instaura con Sophie, la ragazza che gli fa il bucato, non ha alcuno sbocco narrativo, né aiuta a completare il quadro psicologico dell’assassino. Si avverte la sensazione di uno smarrimento, lo stesso che, nella seconda parte del film, porterà Franck ad un’inevitabile fine. Un vero peccato, perché le premesse c’erano tutte. Ciononostante, se ne consiglia la visione soprattutto per la grande prova di Canet e per un certo linguaggio formale, che diletterà gli estimatori del noir.

Noemi Macellari

PRO CONTRO
  • Un ottimo inizio.
  • Guillaume Canet ci regala un’interpretazione eccellente.
  • Bellissime la fotografia e la colonna sonora.
  • Un senso di smarrimento dalla seconda parte in poi.
  • Alcune caratteristiche di Franck non vengono mai spiegate, disorientando lo spettatore.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Roma 2014. La prochaine fois je viserai le coeur, la recensione., 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.