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The Creator, la recensione

In un 2023 che ha visto la concreta entrata in scena delle intelligenze artificiali per lo svolgimento di mansioni solitamente frutto dell’ingegno umano, con la conseguente preoccupazione di molti professionisti dei vari settori che – come nel caso del sindacato degli sceneggiatori e attori hollywoodiani – sono entrati in sciopero proprio per preservare il futuro del loro lavoro, un film che pone al centro della trama proprio un’apocalittica IA è quanto mai sul pezzo.

Ovviamente, The Creator di Gareth Edwards non è il primo (né sarà l’ultimo) film ad affrontare il tema dell’intelligenza artificiale come una minaccia alla stessa incolumità dell’essere umano, basti pensare molto banalmente a tre caposaldi della fantascienza come 2001: Odissea nello spazio, Terminator e Matrix. Ma proprio consapevole del suo “limite”, il film scritto e diretto da Gareth Edwards cerca una tangente molto personale per affrontare l’argomento e portarlo in territori anche abbastanza spiazzanti.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Il Detective dell’Impromptabile: Gianluigi Perrone ci parla dell’Intelligenza Artificiale attraverso il suo corto Love Hurts

Intelligenza Artificiale si.

Intelligenza Artificiale no.

In tutto il mondo si dibatte sulla rivoluzione tecnologica che potrebbe portare a un uso consuetudinario dell’AI in diversi settori. C’è chi immagina il regno di terrore di Skynet che porterà all’avanzata e al dominio delle “macchine” come in Terminator o Matrix, chi si preoccupa realmente che le proprie mansioni lavorative possano essere presto eseguite da intelligenze artificiali con un conseguente repentino taglio sulle risorse umane (si vedano gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori a Hollywood)… ma c’è anche chi sta studiando per cogliere la palla al balzo e trasformare le AI in un’opportunità lavorativa.

Oggi vogliamo parlarvi proprio di questo mondo ancora in via di definizione e lo facciamo attraverso un cortometraggio ancora inedito, dal titolo Love Hurts, realizzato interamente con una intelligenza artificiale. Il factotum dietro questo corto è Gianluigi Perrone, nome abbastanza noto ai frequentatori del cinema italiano di genere, produttore, sceneggiatore e regista che da anni vive in Cina occupandosi proprio degli sviluppi delle tecnologie dell’entertainment.  

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Ex Machina, la recensione

Nel 1816 Mary Shelley cominciava a scrivere, quasi per gioco, quello che poi è diventato uno dei romanzi gotici più celebri di sempre, Frankenstein. A distanza di 200 anni, la storia dell’uomo che gioca ad essere Dio utilizzando la fantascienza con la credibilità della scienza continua a influenzare l’immaginario, rinnovando così una tradizione fondante per il genere. È chiaro come anche l’esordio registico dello sceneggiatore Alex Garland guardi in quella direzione ed Ex Machina, oltre che essere una bellissima parabola sul confine tra umano e inumano, è anche un’acuta e complessa variante del rapporto Creatura/ Creatore in lucida prosecuzione frankensteiniana.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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