Archivio tag: black comedy

Un uomo tranquillo, la recensione

Il buon Liam Neeson ha intrapreso, ormai più di dieci anni fa, un processo di svecchiamento professionale che gli ha donato una nuova giovinezza artistica: da attore spesso coinvolto in opere di spessore contenutistico e coccolato dagli autori di ieri e di oggi, a nuova icona dell’action. Però un action meno muscolare e spettacolare di quello a cui siamo abituati, bensì un filone più nichilista, crepuscolare, spesso abbonato ai meccanismi del revenge-movie. Dal marchio produttivo di Luc Besson nella trilogia di Taken (con cui tutto ha avuto inizio nel 2008) alla fruttuosa collaborazione con Jaume Collet-Serra, con cui ha lavorato in una manciata di ottimi film, Liam Neeson arriva al momento della sua carriera action in cui è giusto riflettere sul proprio operato e, magari, riderci su. Per questo l’attore di origini irlandesi è la scelta più appropriata per Un uomo tranquillo (Cold Pursuit, in originale), black-comedy dai forti connotati pulp che fa proprio del meccanismo del revenge-movie un parossistico escamotage per mettere alla berlina la criminalità organizzata.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi), la recensione

Ah, la cara e vecchia black comedy… Oh, il buon umorismo british…! Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Peter Sellers gigioneggiava vantando doti da trasformista non indifferenti e da quando la verve dei Monty Python travolgeva ogni conformismo, tanto in tv quanto al cinema. Negli anni più recenti l’irriverenza di Ricky Gervais, la demenzialità di Rowan Atkinson o la simpatia di Simon Pegg e Nick Frost – spesso diretti dal genio di Edgar Wright – ci ricordano la grandezza comica del Regno Unito, che spesso e volentieri torna alla ribalta, anche al cinema, con commedie dal sicuro appeal.

Ultimo esempio di questa ormai lunga tradizione è Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi), esordio alla regia di un lungometraggio dello sceneggiatore Tom Edmunds, che infila dentro il suo film dosi così massicce di cinismo da risultare, in fin de conti, una commedia del tutto innocua.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Il Ministro, la recensione

Ispirato a fatti probabilmente accaduti”, recita la didascalia che apre Il Ministro, terzo lungometraggio scritto e diretto dall’esperto in thriller Giorgio Amato e distribuito da Europictures. Fatti che sono all’ordine del giorno nell’Italietta fatta di corruzioni e illegalità, quel Belpaese dove il più sano ha la rogna. Fatti raccontati da Amato con una lucidità e una precisione tale da risultare perfino inquietanti… eppure parliamo di una commedia, colorata di nero, ovviamente, ma pur sempre una commedia!

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

The Wolf of Wall Street, recensione

Sfrenato, scatenato e sfrontato sono solo alcuni degli aggettivi adatti a descrivere l’ultima fatica di Martin Scorsese che, dopo l’inedita parentesi di Hugo Cabret, torna sui nostri schermi con l’eccentrica dark comedy The Wolf of Wall Street. Scorsese, attraverso la vicenda esemplare e autentica di Jordan Belfort (il film è tratto proprio dall’autobiografia di quest’ultimo) mostra senza censure né inibizioni i (molti) vizi e le (inesistenti) virtù del mondo dell’alta finanza, popolato da demagoghi avidi e dalla favella suadente, abili venditori di fumo interessati non solo a far soldi, ma a farne tanti il più in fretta possibile.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +6 (da 6 voti)

Aspirante Vedovo, la recensione

Alberto Nardi sogna di essere un grande imprenditore astuto e dinamico ma non ha proprio il fiuto per gli affari: fino ad ora è riuscito a collezionare solamente una serie di fallimenti uno dietro l’altro e ora è così pieno di debiti che rischia di perdere l’unica azienda che ancora tiene in piedi. L’unico vero affare della sua vita è stato quello di sposare Susanna Almiraghi, grande industriale del nord nonché una tra le donne più ricche del paese. Ma Susanna è stanca di dover sempre tirare fuori dai guai suo marito e così ha deciso di lasciarlo affogare nei suoi debiti. Per Alberto Nardi c’è solo un modo per risolvere una volta per tutte i suoi problemi finanziari: diventare vedovo e raccogliere tutta l’eredità dell’odiata moglie.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)