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Disponibili In DVD Lunana – Il villaggio alla fine del mondo e Gagarine – Proteggi ciò che ami
Usciti in sala per lo più in sordina, entrambi sotto il marchio della label Officine UBU che da sempre si dimostra molto attenta alla qualità dei suoi prodotti, arrivano adesso in home video con CG Entertainment due piccoli sguardi d’autore che individuano un punto d’incontro nella loro squisita volontà di rivolgersi agli spettatori appellandosi dritti al cuore di chi guarda. Due film piccoli, d’ampio respiro ma dalla narrazione minimale, capaci di fare perno su emozioni e stati d’animo che vivono nel profondo di tutti noi. Cultura, spiritualità, il ricongiungimento con l’ordine naturale delle cose e il bisogno innato di appartenere ad un gruppo, quindi l’identità individuale. Queste sono solo alcune delle importanti tematiche che vengono approfondite, in modo tutt’altro che banale, nei due film in questione. Vi parliamo perciò del bellissimo film bhutanese Lunana – Il villaggio alla fine del mondo, primo film nella Storia che ha permesso al Bhutan di accedere alla cinquina finale degli Oscar, e dell’originale film francese Gagarine – Proteggi ciò che ami. Entrambi i film arrivano sul mercato home video – ahinoi – solo ed esclusivamente su supporto DVD.
Lunana – Il villaggio alla fine del mondo, la recensione
Ugyen è un giovanissimo insegnate di Thimphu, la capitale del Bhutan. È un giovane sognatore, ricco di ambizioni e determinato nel voler lasciarsi tutto alle spalle per trasferirsi in Australia e saziare le sue ambizioni da cantante. Ma prima deve terminare il suo contratto di lavoro con la scuola. Il corpo docenti, nel tentativo di mettere il giovane nella condizione di riscoprire il valore dell’insegnamento, decide di mandare Ugyen ad insegnare per circa un anno nella piccolissima scuola elementare di Lunana, il villaggio più remoto del Paese. Per raggiungere Lunana, un luogo completamente slegato dalla modernità e sito sulle vette dell’Himalaya, sono necessari otto giorni di duro cammino. Arrivato a Lunana, Ugyen trova uno scenario faticoso ad attenderlo: l’elettricità è instabile, i comfort inesistenti e l’unico combustibile possibile è il letame di yak. Non sarà semplice, per il giovane insegnante, trovare le giuste motivazioni per affrontare quei mesi d’insegnamento in una terra tanto incantevole quanto inospitale.