Archivio tag: Mostra del Cinema di Venezia 2022

Argentina, 1985. La recensione del film sulla nascita della democrazia argentina

È il 1984 in Argentina, da soli 7 mesi è caduta la dittatura militare del generale Jorge Videla che dal 1976 deteneva con i suoi collaboratori il potere assoluto, lasciando al suo posto una nascente democrazia, con tutte le sue difficoltà e speranze.

Gli ex comandanti del regime, Jorge Rafael Videla, Emilio Eduardo Massera, Roberto Eduardo Viola, Armando Lambruschini, Orlando Ramón Agosti, Omar Graffigna, Leopoldo Galtieri, Jorge Anaya e Basilio Lami Dozo, vengono arrestati e messi sotto processo ordinario, e non alla corte marziale come previsto per i militari, organizzazione in cui molti ancora provano simpatie per l’ex regime.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Whale, la recensione

The Whale, il nuovo film di Darren Aronofsky presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato uno dei migliori film della 79esima edizione ed è stato candidato a 3 premi Oscar, tra i quali quello per migliore attore protagonista.

Basato sulla sceneggiatura teatrale di Samuel D. Hunter, il film ha come protagonista Charlie, interpretato da Brendan Fraser, un uomo obeso e con serie difficoltà di movimento che si mantiene insegnando corsi online in cui nasconde la sua situazione fisica. La vicenda si svolge nel corso una settimana, per lo più in una stanza, dal momento in cui le condizioni fisiche di Charlie stanno ulteriormente peggiorando e lui è aiutato da Liz (Hong Chau), sua infermiera e amica. Temendo stia per arrivare la fine, l’uomo cercherà quindi di riallacciare i rapporti con la figlia Ellie (Sadie Sink, ovvero Max in Stranger Things), avuta da una relazione precedente.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Tár, la recensione del biopic con Cate Blanchett

A 16 anni dal suo ultimo film, Todd Field torna con Tár, la sua terza opera da regista, ambientata nel mondo della musica classica e quasi monopolizzata dalla figura di Cate Blanchett che ne è la protagonista assoluta, tanto che il regista, anche produttore e sceneggiatore, ha affermato di aver scritto questo film per lei e che senza di lei il progetto non avrebbe mai avuto luce.

La protagonista di Tár è Lydia Tár, musicista brillante e pluripremiata e prima donna in assoluto a condurre una delle principali orchestre tedesche, ovvero quella di Berlino. Il film inizia con una intervista con il New York Post in cui si presentano i numerosi riconoscimenti dell’artista e subito si pongono alcuni temi di attualità, come la differenza di genere nel mondo della musica classica, ma anche l’importanza assoluta del tempo e della sua capacità in quanto direttrice d’orchestra di tenerlo, fermarlo e riavviarlo a suo piacimento.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Son, la recensione del film con Hugh Jackman

The Son, ideale prequel di The Father, film che fece vincere il premio Oscar come miglior attore protagonista ad Anthony Hopkins, è la seconda parte della trilogia ispirata alle sceneggiature teatrali di Florian Zeller, anche regista dei due film e vincitore, sempre con The Father, del premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.

Il protagonista di The Son è Peter Miller, interpretato da Hugh Jackman, figlio del protagonista di The Father Anthony (Anthony Hopkins), e al centro del film c’è il suo rapporto con il figlio adolescente Nicholas (Zen McGrath), l’ex moglie Kate (Laura Dern), e la nuova moglie Beth (Vanessa Kirby), con cui ha avuto un altro figlio.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Gli spiriti dell’isola – The Banshees of Inisherin, la recensione

gli spiriti dell'isola

Se avete già visto, e probabilmente apprezzato, Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017) allora non farete fatica a riconoscere il caratteristico stile del regista/sceneggiatore irlandese Martin McDonagh anche nel suo nuovo film: The Banshees of Inisherin – Gli spiriti dell’isola. La straordinaria capacità di McDonagh di dirigere gli attori, peraltro spesso affermati ed esperti “mostri sacri”, guidandoli nel percorso di interiorizzazione dei rispettivi personaggi, aiuta ad aumentare l’intensità della recitazione e la possibilità di esprimere un complesso mondo interiore anche andando al di là delle semplici parole pronunciate.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Un vizio di famiglia, la recensione

L’origine du mal, che per il mercato italiano è diventato Un vizio di famiglia, è una di quelle perle poco pubblicizzate che si trovano nei festival del cinema e che riescono a guadagnarsi il proprio posto tra i film che vale la pena recuperare.

Semplice e intrigante, il film del regista francese Sebastian Marnier ha come protagonista l’attrice Laure Calamy, che lo scorso anno aveva vinto il premio come migliore attrice nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia con il film Full Time – Al cento per cento.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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White Noise – Rumore bianco: La famiglia è la culla della disinformazione mondiale

Ad aprire la 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è White Noise di Noah Baumbach, con Adam Driver, Greta Gerwig e Don Cheadle, in un film che fonde quotidianità e follia in una critica sarcastica all’America, ma anche un po’ a tutta l’umanità e alla sua intrinseca fragilità.

Tratto dall’omonimo romanzo di Don DeLillo, il film, ambientato negli anni ’80, ruota attorno a Jack Gladney (Adam Driver), professore di “Nazismo Avanzato” e più grande esperto di Hitler in America, portandoci dentro una quotidianità vicina e contemporaneamente surreale, in una commedia che si trasforma in una parodia horror.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Saint Omer, la recensione

Prova di interessante ardimento (e quindi di personalità), quella della regista francese Alice Diop, molto prolifica perché già sbarcata a Berlino con il suo Nous.

Saint Omer possiamo definirlo ardito in quanto stressa il tempo, un po’ come alla Mostra del Cinema di Venezia quest’anno lo è stato anche Iñárritu con il suo Bardo. Entrambi i film hanno infatti riabituato lo spettatore a fermarsi e immergersi nelle scene, come un tempo accadeva più frequentemente con le opere portate nei Festival.

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Bones and All, la recensione del film di Luca Guadagnino con Timothée Chalamet

In concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, Bones and All è il nuovo film di Luca Guadagnino, di nuovo con Timothée Chalamet dopo Call Me By Your Name, che condivide lo schermo con Taylor Russell, la vera protagonista degli eventi narrati e vincitrice del Premio Mastroianni proprio a Venezia79.

Bones and All è un film che sulle prime può sembrare spiazzante per un regista come Guadagnino, ma che in realtà integra al suo interno tutti i suoi più recenti lavori e temi: la storia d’amore tra due personaggi fuori dalla norma dominante in Call Me By Your Name, l’horror violento e pieno di sangue di Suspiria, le insicurezze adolescenziali della serie We Are Who We Are.

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Notte fantasma, la recensione

Prendete Il sorpasso di Dino Risi, fondetelo con le suggestioni da noir metropolitano di Training Day di Antoine Fuqua e aggiungete un susseguirsi di eventi paradossali in ambientazione notturna e quasi in tempo reale come in Fuori orario di Martin Scorsese. Un curioso e improbabile mix che dà vita a uno dei più coinvolgenti e sorprendenti film italiani di questo autunno, Notte fantasma.

Il diciassettenne Tarek, romano di padre egiziano e madre indonesiana, si sta recando a casa di amici per un po’ di baldoria notturna, ma prima gli viene chiesto di fare una sosta a prendere del fumo. Il ragazzo, a piedi per il quartiere di San Lorenzo, si ferma in un parchetto per la commissione ma viene subito dopo fermato da un uomo che si identifica come poliziotto in borghese. Intimorito dalle conseguenze del possesso di stupefacenti, Tarek tenta la fuga ma viene immediatamente raggiunto e fermato dal poliziotto che lo carica in macchina per portarlo in centrale. La notte è ancora lunga per Tarek e il poliziotto non sembra intenzionato ad adempiere subito ai suoi doveri, inizia così una scorribanda per le strade di Roma che porterà il ragazzo e il poliziotto a confrontarsi, scontrarsi e cacciarsi costantemente nei guai.    

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