Archivio tag: Spider-man
Madame Web, la recensione
Dopo i due film su Venom e Morbius nessuno aveva grandi aspettative sul quarto film live-action Marvel targato Sony Pictures, eppure Madame Web è riuscito nell’ardua impresa di far rivalutare in parte i precedenti lungometraggi inseriti nell’universo di Spider-Man. Quello diretto da S.J. Clarkson non è un film brutto in senso assoluto, così come non lo erano Venom e Morbius, ma è un film sbagliato: pensato male, realizzato senza la minima ambizione e promosso perfino in maniera ingannevole.
Quella di Cassandra Webb, Cassie per gli amici e formalmente Madame Web, è una storia che si protrae editorialmente fin dai primi anni ’80 quando il personaggio comparve nel numero 210 di The Amazing Spider-Man (n°26 de L’Uomo Ragno in Italia). Non si tratta, però, di un personaggio mainstream nell’universo di Spider-Man, anche se è stata determinante in alcuni archi narrativi dell’Arrampicamuri, motivo per il quale ha generato un po’ di stupore, misto a perplessità, la notizia che Sony le stava dedicando una origin story da solista.
Kraven il cacciatore: trailer italiano e poster del nuovo stand-alone Sony della Marvel
Come anticipato da insider internazionali nei giorni scorsi, arrivano i primi materiali ufficiali di Kraven – Il Cacciatore, il nuovo stand-alone targato Sony Pictures dedicato a uno dei più noti villain dell’universo di Spider-Man. In uscita il 5 ottobre 2023 nei cinema italiani distribuito da Eagle Pictures e auto-classificato incredibilmente come 14+ (il che ne farebbe il primo film vietato ai minori di 14 anni dell’universo di Spider-Man!), Kraven – Il Cacciatore si mostra con un teaser poster e il primo trailer in italiano.
Spider-Man: Across the Spider-Verse, la recensione
La Storia del Cinema d’animazione ha delle tappe fondamentali che portano questo linguaggio/tecnica a creare degli ideali checkpoint da cui far proseguire l’evoluzione del mezzo. Sappiamo bene che la Disney è stata fin dagli esordi il vero apripista per ogni futuro possibile dell’animazione, ma sappiamo anche che nel 2018 il blockbuster sperimentale di Sony Animation Studios Spider-Man: Un nuovo universo ha gettato le basi per un’inedita esplorazione visiva (ma anche narrativa) dell’animazione cinematografica.
Vincitore di un Premio Oscar nell’apposita categoria, il film di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman ha subito lanciato il trend di un’animazione meno convenzionale, stilizzata, risultato di una fusione di tecniche e stili, testimone immediatamente raccolto dalla DreamWorks che, seppur con meno audacia, ne ha fatto tesoro per Troppo cattivi e Il Gatto con gli Stivali 2 – L’ultimo desiderio.
Morbius, la recensione
Morbius è uno dei film più travagliati della storia recente del cinecomic americano. Previsto per un’uscita al cinema il 31 luglio 2020 come terzo tassello dell’Universo Marvel della Sony, il film diretto da Daniel Espinosa si è visto posticipato di un anno a causa della pandemia nel frattempo esplosa, data destinata a un ulteriore rinvio, e ancora uno, e ancora e ancora fino al 31 marzo 2022, quando il film stand-alone sul celebre avversario dell’Uomo Ragno arriva nelle sale italiane con una fama poco lusinghiera montata in seguito a fallimentari screening statunitensi che non hanno offerto un buon biglietto da visita al film con Jared Leto.
Spider-Man: No Way Home, la recensione
I Marvel Studios l’hanno fatto di nuovo: hanno dato vita a un primato.
È indubbio che il Marvel Cinematic Universe sia il più grande universo cinematografico condiviso della Storia del Cinema, un universo che si è costruito film dopo film nell’arco di ormai tredici anni, esteso a serie tv, generato spin-off, tentativi d’imitazione. Insomma, ha creato un nuovo modello narrativo (e produttivo). Apice raggiunto con Avengers: Endgame nel 2019, che ancora oggi è il punto d’arrivo di un gigantesco arco narrativo. Fa strano, quindi, a distanza di soli due anni, trovasi dinnanzi a un altro film che punta a quel tipo di spettacolarità, a quell’enfasi narrativa, al raggiungimento di un climax oltre il quale viene difficile immaginare altro. Parliamo di Spider-Man: No Way Home che, se possibile, alza ancora di più il tiro in confronto a molti illustri colleghi dello stesso universo perché compie un gesto inimmaginabile fino ad oggi: donare una coerenza e una logica alle diverse saghe che Sony Pictures ha dedicato all’Uomo Ragno. Niente più reboot, quindi, ma tanti tasselli di un unico grande mosaico che si chiama Multiverso.
Drink da paura (o quasi): Spidey Parker
La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato. L’ufficio stampa Carlo Dutto ci ha contattato per una divertente iniziativa che unisce il mondo dei cocktail con quel cinema di genere, a noi tanto caro.
Spider-Man: Un nuovo universo, la recensione
Se seguite le complesse questioni di diritti che attanagliano le major cinematografiche nello sfruttamento di personaggi Marvel, saprete sicuramente che Spider-Man è uno dei main characters della Casa delle Idee maggiormente conteso, anche perchè uno dei più popolari di sempre. Proprietà cinematografica di Sony Pictures, che ne ha realizzato ben cinque film, Spider-Man è stato corteggiatissimo dalla Disney nell’incarnazione dei Marvel Studios per l’inserimento del personaggio nell’UCM, cosa che è avvenuta nel 2016 a partire da Captain America: Civil War con un contratto di co-partecipazione tra Studios. La Sony, però, non ha rinunciato all’amichevole ragno di quartiere e oltre ad avviare un suo universo formato da super-villains (il primo tassello è stato Venom), ha avuto la pensata di produrre un film d’animazione che esplorasse le potenzialità del Ragnoverso, espediente che permette all’Uomo Ragno di casa Sony di convivere idealmente con quello di casa Disney senza necessità di reboot e potenziale confusione.
Superheroes: un saggio dedicato a 6 icone dei cinecomix!
I super eroi sono attualmente i veri dominatori dell’intrattenimento. Se parlare di loro in termini fumettistici sembra una cosa ovvia, non possiamo che constatare che ormai ogni settore dell’industria culturale sia ormai appannaggio di tizi in calzamaglia con poteri sovrumani (e non). Il traguardo dei 20 titoli raggiunto dal Marvel Cinematic Universe fa del cinema uno dei media più fiorenti per ospitare i personaggi nati sulle pagine disegnate, a cui si unisce la tv, con l’incredibile successo dei prodotti Marvel-Netflix e dei supereroi DC Comics trasposti da The CW, per non parlare, poi, dell’ambiente videoludico, rivoluzionato dall’entrata del Cavaliere Oscuro con la saga della Warner Bros Interactive Entertainment a cui si è recentemente aggiunto lo Spider-Man della Insomniac Games.
Spider-Man: Homecoming, la recensione
La vita cinematografica dell’Uomo Ragno è piuttosto articolata e longeva, tanto da farne l’eroe Marvel Comics più “sfruttato” da Hollywood. L’amichevole Spider-Man di quartiere, che ha avuto i natali nel lontano 1962 per mano Stan Lee e Steve Ditko, ha cominciato la sua avventura sul grande schermo già nel 1977, quando arrivò nei cinema L’Uomo Ragno, episodio cinematografico della serie tv The Amazing Spider-Man prodotta da CBS, a cui fecero seguito L’Uomo Ragno colpisce ancora (1978) e L’Uomo Ragno sfida il Drago (1979). Dopo la serie e i film interpretati da Nicholas Hammond, in molti si interessarono a un adattamento cinematografico del fumetto, da Roger Corman a Menahem Golan e Yoram Globus della Cannon Films, fino a James Cameron, che era a un passo da portare al cinema in grande stile il super-eroe contro l’Uomo Sabbia ed Electro in quel degli anni ’90.