Archivio tag: Steven Knight
Locked Down, la recensione
Cinema e Covid. Il secondo ha negato il primo e questo sta cercando di ritrovare una sua dimensione sfruttando, lì dove è possibile, suggestioni create proprio da questa straniante situazione. Stanno infatti spuntando sempre più frequentemente film girati durante la pandemia che utilizzano la pandemia stessa come contesto per raccontare storie che, in un certo senso, la riguardano, a volte rimanendo sullo sfondo, come accaduto in 1 per tutti, tutti per 1 di Veronesi e Bad Luck Banging or Loony Porn di Jude, a volte utilizzandola come motore propulsivo per la storia, come nel vanziniano Lockdown all’italiana, nel sequel di Borat o Locked Down di Doug Liman.
Peaky Blinders: il crime pop-chiccoso della BBC
Era il 2014 quando la BBC presentò Peaky Blinders, la miniserie da sei episodi di un’ora ciascuno scritta da Steven Knight (Taboo, Allied: Un’ombra nascosta) e diretta dal fior fiore dei registi inglesi dell’ultima generazione (Colm McCarthy, Tim Mielantis, David Caffrey, Anthony Byrne, Otto Bathurst, Tom Harper); probabilmente nessuno si sarebbe aspettato che questo show, partito come prodotto televisivo abbastanza targettizzato, dal taglio “serioso” e la durata inferiore a una qualsiasi trilogia cinematografica, avrebbe ottenuto un consenso di pubblico così vasto da far acquisire i diritti delle successive stagioni a Netflix.
Serenity – L’isola dell’inganno, la recensione
Le vie del postmoderno sono infinite e se il cinema del XXI° secolo ci sta insegnando una lezione è che l’unica via per il “nuovo” è il riciclo selvaggio del “vecchio”, ancor meglio se il risultato è generato da un sapiente quanto irresponsabile mix di generi e suggestioni. Steven Knight, fiore all’occhiello dell’attuale parco di sceneggiatori hollywoodiani, conosce bene questa lezione e sta improntando la sua carriera sul concetto di contaminazione, atta alla creazione di oggetti pop tanto affascinanti quanto stranianti: basti pensare ad Allied – Un’ombra nascosta di Robert Zemeckis e Millennium: Quello che non uccide di Fede Álvarez, oggetti imperfetti eppure palesemente risultato di scelte molto oculate.
Locke, la recensione
Le telefonate nei film hanno un’importanza fondamentale. Quando un personaggio alza la cornetta o preme il tasto di risposta, sta facendo una scelta, sta portando avanti la storia, sta sancendo le sorti dell’intera vicenda. Pensiamo al modo in cui il mezzo telefonico è stato determinante per la costruzione della suspense in film come Il delitto perfetto di Hitchcock, Il terrore corre sul filo di Anatole Litvak, Gli occhi degli altri di William Castle, Quando chiama uno sconosciuto di Fred Walton, Scream di Wes Craven o In linea con l’assassino di Joel Schumacher. Tanti film che utilizzano il telefono per veicolare inquietudine e terrore, rendendo lo psicopatico di turno un logorroico affabulatore che colpisce di parola più che di spada.
Locke: il poster americano e un secondo trailer del film con Tom Hardy
Sono online il secondo trailer ufficiale e, grazie a Impawards, il nuovo poster di Locke, il thriller interpretato da Tom Hardy e diretto da Steven Knight. La pellicola, presentata alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2013, arriverà nelle nostre sale cinematografiche distribuita da Good Films.