Locked Down, la recensione

Cinema e Covid. Il secondo ha negato il primo e questo sta cercando di ritrovare una sua dimensione sfruttando, lì dove è possibile, suggestioni create proprio da questa straniante situazione. Stanno infatti spuntando sempre più frequentemente film girati durante la pandemia che utilizzano la pandemia stessa come contesto per raccontare storie che, in un certo senso, la riguardano, a volte rimanendo sullo sfondo, come accaduto in 1 per tutti, tutti per 1 di Veronesi e Bad Luck Banging or Loony Porn di Jude, a volte utilizzandola come motore propulsivo per la storia, come nel vanziniano Lockdown all’italiana, nel sequel di Borat o Locked Down di Doug Liman.

Distribuito da Warner Bros in noleggio e vendita come esclusiva digitale, Locked Down ci riporta indietro di un anno, all’inizio della maledetta pandemia che ha rivoluzionato la quotidianità di tutti gli esseri umani a partire dal primo quadrimestre del 2020, per l’esattezza ci riporta nelle due settimane di lockdown totale londinese.

Linda (Anne Hathaway) e Paxton (Chiwetel Ejiofor) sono una coppia sposata in crisi. Lei è al comando della divisione londinese di un’importante azienda newyorkese che si occupa dell’organizzazione e gestione eventi e si è vista costretta, oltre a licenziare alcuni suoi dipendenti, a smantellare un’esposizione da Harrods. Lui è uno spirito libero e la condizione di lockdown gli sta particolarmente stretta, lavora come autista per una ditta di trasporto merci e viene scelto dal suo capo per il prelevamento e il trasferimento di alcune merci da Harrods. Ma Paxton ha la fedina penale sporca e il suo capo gli affida il lavoro con un’identità fittizia. Il caso vuole che la merce che Paxton dovrà trasportare – tra cui un diamante da 3 milioni di sterline – è proprio quella di cui si sta occupando sua moglie. Perché non tentare il tutto per tutto e far sparire il diamante?

Locked Down parte come una versione più solare di Malcom & Marie, ma muta progressivamente in un heist movie. Dietro questo progetto nato proprio durante il primo lockdown e girato a Londra nell’ottobre 2020 si celano lo sceneggiatore Steven Knight e il regista Doug Liman, che hanno elaborato un soggetto di P.J. van Sandwijk e Michael Lesslie intitolato semplicemente Lockdown trasformandolo in uno dei primi film internazionali ambientati durante la pandemia da coronavirus.

Liman arriva dalla saga di Jason Bourne (ha diretto il primo film e prodotto i successivi) e da alcuni ottimi successi con Tom Cruise (Edge of Tomorrow e Barry Seal), Steven Knight è uno dei migliori sceneggiatori attualmente in attività (La promessa dell’assassino, Allied – Un’ombra nascosta, Millennium – Quello che non uccide) e regista del fenomenale Locke ma anche del disastroso Serenity – L’isola dell’inganno. Un mix molto promettente che porta a un film che procede tra alti e bassi e, seppur gradevolissimo, non riesce a mostrare il meglio delle personalità che vi sono coinvolte.

Locked Down

Liman è completamente al servizio dello script e si “limita” a un’ottima gestione degli spazi interni che rappresentano la quasi totalità di location del film. A far da focus in Locked Down è la bella performance dei due attori protagonisti, una Anne Hathaway in splendida forma attoriale e un sorprendente Chiwetel Ejiofor, che danno corpo ai due personaggi scritti (benissimo) da Knight.

La prima ora abbondante di film è tutta giocata sull’alienante quotidianità di Linda e Paxton, sul fatto di essere praticamente separati in casa, spesso impegnati nel non incrociarsi in spazi comuni, sequestrati dal lavoro e dalle responsabilità (Linda) o dalla noia e dall’insonnia (Paxton), che trovano in questa convivenza forzata un modo per accentuare l’insofferenza che tra di loro si stava palesando già da qualche tempo. Monologhi, dialoghi, litigi, call di lavoro su zoom, chiacchierate su skype con amici e parenti lontani, il pane (della discordia) fatto in casa, le poesie (in Italia erano canzoni) al balcone per accrescere il senso ci comunità, le file distanziate al supermarket, le strade deserte (e la curiosa mancata abitudine dei londinesi di indossare la mascherina nei posti pubblici). Insomma, uno spaccato di realtà, la vita che tutti abbiamo vissuto e che, in parte, stiamo continuando a vivere.

Locked Down

In questo consistente primo atto di film, Steven Knight dà il meglio di se, con dialoghi pungenti e una costruzione perfetta dei due personaggi, anche se notiamo uno sbilanciamento eccessivo all’interno della narrazione totale del film; intorno all’ora e un quarto, infatti, Locked Down si trasforma da dramedy in heist movie. Forse troppo tardi perché il tempo a disposizione per questo repentino cambio di genere non gioca a favore dell’anomalo secondo atto che appare troppo frettoloso soprattutto nel suo epilogo, completamente scisso dal realismo che invece caratterizzava la prima parte del film e anche minato da qualche falla logica.

A Locked Down manca equilibrio. Lo sguardo d’insieme, che palesemente fa apparire la svolta da heist movie un “compromesso” commerciale, non giova all’opera e paradossalmente fa apparire più pregnante e coinvolgente il frangente di film più statico e ripetitivo.

Locked Down

Operazione gradevole, dunque, che riesce a riflettere con leggerezza sui rapporti umani e di coppia di fronte alle difficoltà inaspettate, ma anche film imperfetto forse figlio di una fretta produttiva da instant-movie che è anche parte del suo fascino di testimone di un’epoca.

Locked Down è disponibile da venerdì 16 aprile, per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Mediaset Play Infinity.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • La sceneggiatura si concentra sui due personaggi principali e il loro conflitto… e lo fa bene!
  • Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor molto bravi.
  • L’epilogo è frettoloso e poco realistico.
  • Non c’è equilibrio (di tempo e di dedizione alla scrittura) tra la prima e la seconda parte.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Locked Down, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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