Edge of Tomorrow – Senza Domani, la recensione

Vivi. Muori. Ripeti.

Tre semplici parole sono diventate la tagline (e un efficace hashtag) di Edge of Tomorrow – Senza Domani, l’ultimo film fantascientifico con Tom Cruise che porta la firma di Doug Liman, ovvero il mister action-movie che stava dietro i non proprio esaltanti Mr. & Mrs. Smith, Jumper e The Bourne Identity.

Vivi. Muori. Ripeti. Da leggersi come una lemniscata, perché Edge of Tomorrow ha la struttura dell’8 rovesciato, dell’infinito. Un ripetersi perpetuo della stessa giornata, degli stessi eventi, della stessa catastrofica sconfitta per l’umanità… almeno finché il tenete William Cage non riuscirà a trovare il modo di cambiare gli eventi e rovesciare le sorti del pianeta.

Dal mitico Ricomincio da capo con Bill Murray, passando da una puntata della quinta stagione di Star Trek: The Next Generation e una della sesta di X-Files, fino al più recente Source Code di Duncan Jones, Edge of Tomorrow propone l’espediente narrativo della giornata ripetuta in loop, un eterno presente che si trasforma ben presto per il protagonista in un vero e proprio incubo ossessivo. Ma Doug Liman prende spunto da All You Need Is Kill, il romanzo grafico di Hiroshi Sakurazaka, da cui è tratto ufficialmente questo film, anche se, a conti fatti, gli stravolgimenti effettuati sul film sono consistenti e snaturanti.

Tom Cruise è il tenente William Cage

Tom Cruise è il tenente William Cage

L’umanità è in guerra ormai da diverso tempo contro i Mimics, una razza di creature extraterrestri che stanno cercando di conquistare il nostro pianeta. La disfatta è ormai vicina e i letali Mimics sembrano inarrestabili. Il tenente William Cage (Tom Cruise) è un funzionario militare senza alcuna esperienza di guerra che viene però costretto a scendere in campo se non vuole essere considerato disertore… e infatti bastano pochi minuti sul campo di battaglia e Cage viene ucciso da un Mimic. Ma l’uomo si ritrova inspiegabilmente in un ciclo temporale che lo costringe a rivivere più e più volte la stessa giornata, lo stesso brutale combattimento e a morire continuamente per poi ricominciare la giornata ancora una volta. Solo la soldatessa delle forze speciali Rita Vrataski (Emily Blunt) sembra sapere cosa sta accadendo a Cage e così lo invita ad andare a cercarla quando si sarà svegliato un’altra volta.

Con una struttura serratissima che punta tutto sul ritmo forsennato, Edge of Tomorrow ha il grande pregio di riuscire ad unire con grandissima efficacia l’azione da videogame con un sottile strato di humour che avvalora non poco una storia che, se trattata in maniera troppo seriosa (si veda Source Code), avrebbe potuto cedere il passo alla noia con gran facilità. Edge of Tomorrow si mostra, invece, fin da subito come un giocattolone consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi, imponendo immediatamente un’estetica da videogioco che richiama classici del passato recente come Halo e Gears of War, a cui si unisce – forse involontariamente – la struttura a ripetizione della missione che suona tanto come il “ricomincia dall’ultimo checkpoit”.

Emily Blunt è la soldato delle forze speciali Rita  Vrataski

Emily Blunt è la soldato delle forze speciali Rita Vrataski

Doug Liman fa divertire il suo pubblico, lo immerge nel combattimento con scene di battaglia davvero ben girate e coinvolgenti, a cui contribuisce un 3D non sempre necessario (è una conversione in post) ma a tratti efficace. Come accade la prima volta che Cage scende sul campo, una scena che richiama figurativamente e idealmente lo storico sbarco in Normandia della Seconda Guerra Mondiale.

Cruise, che ormai è abbonato ai ruoli da eroe da fanta-kolossal – si vedano gli spielberghiani Minority Report e La guerra dei mondi, nonché il recente Oblivion – se la cava meglio del solito grazie a un’autoironia che premia la sua costanza da eroe americano, qui meno eroe. Ma la parte del leone in Edge of Tomorrow la fa Emily Blunt, una delle attrici di maggior talento della sua generazione, qui coriacea e muscolosa “full metal bitch” che seppur chiamata a interpretare un ruolo che di certo non le varrà mai un Oscar, conferisce la giusta enfasi e credibilità a un personaggio che sembra uscito da un fumetto di second’ordine.

Anche il look degli alieni convince: i temibili Mimics sono esseri tentacolati e iperveloci che si dividono in diverse categorie, di cui sono fondamentali gli “alpha” e gli “omega”. Si respira un alone lovecraftiano che conferma ancora una volta come l’iconografia del “Solitario di Providence” sia stata fondamentale e influente sulla creazione di creature inumane da abbonare all’immaginario collettivo.

Il tenente Cage e la soldatessa  Vrataski cercano un modo per sconfiggere i Mimics

Il tenente Cage e la soldatessa Vrataski cercano un modo per sconfiggere i Mimics

Tante meritate lodi che però hanno una battuta d’arresto – che potrebbe anche far cambiare l’opinione generale sul film – proprio nei minuti finali della vicenda, quando si decide di dare a Edge of Tomorrow un finale tipicamente hollywoodiano che ha però il difetto di apparire del tutto privo di logica rispetto a quello che si è visto fino a quel momento. Avete presente quei finali che solitamente si trovano tra i contenuti extra delle edizioni home video sotto la voce “finale alternativo”? Bene (anzi male), quello “ufficiale” di Edge of Tomorrow sta proprio in quei territori di conclusione “da scartare”.

In generale il nuovo film di Doug Liman e senz’altro il suo miglior lavoro, un prodotto valido, divertente, ben ritmato e con buone idee trattate con senso dello spettacolo e intelligente ironia; il tutto però è danneggiato da un finale posticcio che non sarebbe dovuto essere tale.

“Cultone” mancato per poco, ma se si è alla ricerca di buon intrattenimento fantascientifico, Edge of Tomorrow fa sicuramente al caso vostro.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Storia avvincente e capace di rielaborare con efficacia la struttura del loop temporale.
  • Buona mistura tra azione e ironia.
  • Belle scene di battaglia.
  • La conclusione.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Edge of Tomorrow - Senza Domani, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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