Archivio tag: valerio mastandrea

Tito e gli alieni, la recensione

Nel deserto del Nevada, proprio accanto all’Area 51, vive il Professore. Un uomo schivo e solitario, ormai rassegnato nei confronti della vita, che passa le intere giornate disteso sul divano ad ascoltare il suono dello Spazio profondo. Vittima di una depressione che cresce giorno dopo giorno, il Professore sta continuando – svogliatamente – a lavorare su un progetto segreto, iniziato molti anni prima insieme alla moglie prematuramente scomparsa e finanziato direttamente dal governo degli Stati Uniti d’America. Alla base di questo progetto top-secret c’è la scoperta di un metodo rivoluzionario che consentirebbe l’invio di segnali sonori nell’iper-spazio volti alla ricerca di nuove forme di vita oltre quelle terrestri. Quando tutto sembra essere in procinto del fallimento e il governo è intenzionato a tagliare i fondi per la ricerca, il Professore riceve la visita dei due nipotini Anita e Tito, rispettivamente di 16 e 7 anni. I due bambini, orfani di entrambi i genitori e ancora incapaci di elaborare il recente lutto del padre, vengono affidati alle cure del Professore. L’uomo, che inizialmente non ha i mezzi e la volontà di prendersi cura dei minori, finisce presto per trovare in Tito un valido aiutante e la volontà del piccolo, di rimettersi in contatto un’ultima volta con il genitore appena deceduto, sarà determinante per lo sviluppo della ricerca stellare iniziata dal Professore tanti anni prima.

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The Place, la recensione

Quanto può influire un grande successo nella carriera di un autore? Tanto, sicuramente, e non essenzialmente in maniera positiva. È un po’ quello che viene da pensare dopo la visione di The Place, il nuovo film di Paolo Genovese, un film che sicuramente non sarebbe mai stato realizzato se il suo precedente lavoro, Perfetti Sconosciuti, non avesse incassato più di 17 milioni di euro guadagnando apprezzamenti dalla critica e acquisizioni dai mercati esteri. Perché The Place è un film che deve sicuramente da Perfetti Sconosciuti l’impianto corale (e condivide buona parte del cast), ma soprattutto è un film così anti-commerciale che difficilmente avrebbe trovato altrimenti un iter produttivo.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Fai bei sogni, la recensione

Massimo è giovanissimo quando muore sua madre, con la quale aveva un rapporto al limite del simbiotico. La sua è una ferita che non si rimargina ma si attenua quando, da adolescente e poi da adulto, Massimo (Valerio Mastandrea) decide di innalzare attorno a sé una fortezza di indifferenza emotiva. Saranno necessari numerosi incontri, in particolare quello con la dottoressa Elisa (Bérénice Bejo), per aiutarlo ad affrontare il dolore e a scoprire la verità sulla morte della madre.

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Animeland di Francesco Chiatante al Lucca Comics 2016

Dal 28 ottobre al 1 novembre si apriranno le porte della cinquantesima edizione del Lucca Comics & Games. La giornata inaugurale della rassegna più amata dai nerd di tutta Italia ospiterà un evento molto speciale: la proiezione del documentario Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay di Francesco Chiatante.

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TFF33: La felicità è un sistema complesso

Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) è uno specialista ma definire quello in cui eccelle è un po’ più complesso. Questo perché Enrico lavora per una particolare società che si preoccupa di togliere dalle mani di egoisti e scansafatiche figli di papà le loro aziende che hanno portato sull’orlo del fallimento. Enrico li chiama le locuste ed è proprio lui il grande professionista che grazie a raggiri e dolci parole riesce nell’impresa impossibile. Non c’è nessuno come lui.

Ed Enrico, paladino giustiziere, ha una forte morale e una forte etica al riguardo: fa quello che fa per evitare che tantissime persone perdano il lavoro, per creare un futuro migliore, per fare la differenza. Ha un bell’appartamento moderno e conduce una vita metodica e rigida, con orari assurdi ben calibrati, tutto è organizzato alla perfezione, niente sorprese.

Questo fino a quando si ritrova Achrinoam nel soggiorno.

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Venezia 72. Non essere cattivo

Ostia, 1995. Vittorio e Cesare sono due giovani che si sono fatti le ossa per strada. Nati e cresciuti nella borgata romana, i due ragazzi sono amici da sempre. Anzi, sono molto di più che amici. Due veri “fratelli di vita” che hanno improntato la loro esistenza sull’eccesso: notti in discoteca, risse di quartiere, prostitute, droghe sintetiche e spaccio di cocaina. Entrambi alla ricerca di una propria affermazione, personale e “professionale”, i due si trovano presto davanti ad un bivio in cui decidono di prendere strade diverse. Vittorio, dopo aver conosciuto Linda, decide di mettere da parte la vita di strada nella speranza di coltivare una famiglia e consiglia al suo amico di fare lo stesso. Cesare, inizialmente resistente all’idea di cambiare stile di vita, alla fine segue il consiglio di Vittorio e va a vivere con la sua ragazza, Viviana. Ma le regole della strada sono difficili da dimenticare e il loro richiamo è fortissimo. 

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Ogni maledetto Natale, la recensione

cinepanettóne locuz. sost. m. – Termine utilizzato per definire i film di genere comico-demenziale che vengono distribuiti in Italia nel periodo natalizio. 

Con questa secca definizione l’enciclopedia Treccani spiega cos’è il cinepanettone, tradizione della commedia cinematografica italiana che va avanti ormai da oltre trent’anni. Inizialmente pensato per definire l’appuntamento annuale con i film prodotti da De Laurentiis, la parola cinepanettone si è poi allargata per racchiudere le varie (tante) commedie che nel periodo natalizio vanno ad affollare i cinema italiani.

Questo preambolo per introdurre Ogni maledetto Natale, il film “natalizio” del trio Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, ovvero “quelli di” Boris, sia serie che film. E secondo voi, da quel team lì potrebbe nascere un cinepanettone in piena regola, anche se molti elementi della definizione potrebbero far pensare a questo?

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La mia classe in DVD per CG Home Video

CG Home Video porta in DVD La mia classe, un piccolo film sperimentale a sfondo sociale che pone l’accento su un problema sempre attuale come quello dell’integrazione razziale. Prodotto da Gianluca Arcopinto, il film ha partecipato alla Giornata degli Autori durante la 70ª Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia ed ha goduto di una piccola distribuzione in sala ad inizio anno. Un film che, tra alti e bassi, non manca di offrire qualche spunto interessante e che ora può essere finalmente “scoperto” da quanti non hanno avuto modo di recuperarlo in sala.

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