Venezia 72. 11 Minutes

Cinque anni fa, nel 2010, il regista polacco Jerzy Skolimowski presentava al Festival di Venezia la pellicola Essential Killing che si aggiudicò il Gran Premio della Giuria e la Coppa Volpi per il protagonista Vincent Gallo. Oggi, invece, lo stesso regista torna a Venezia, in Concorso, con un film che possiamo definire il più “cool” della competizione: 11 Minutes. Un thriller particolare e interessante che ha entusiasmato la maggior parte del pubblico veneziano presente in sala.

11 Minutes ci mostra contemporaneamente 11 minuti di vita di svariati personaggi, alcuni dei quali non hanno nessun tipo di rapporto con gli altri. Un marito geloso di una moglie bellissima che partecipa ad un provino con un viscido produttore cinematografico hollywoodiano, una pornostar che va a trovare il suo ragazzo lavavetri, specializzato in grattacieli, un pedofilo ex-galeotto venditore di hot-dog, un corriere della droga, una donna col il suo cane, un artista di strada, uno studente incaricato di una missione misteriosa e segreta, una squadra d’emergenza che soccorre una donna incinta, e un gruppo di suore.

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Dalle 17.00 alle 17.11, tutte queste persone vengono seguite nelle loro vicende ordinariamente quotidiane finché le loro vite non si incroceranno per una serie di incredibili coincidenze. Vite unite soltanto da un misterioso aereo che sorvola la città a bassa quota, un inspiegabile oggetto misterioso su nel cielo e la ridondante presenza del numero 11. Le loro esistenze sono tutte appese ad un filo, alla mercé di una società del tutto incontrollabile e imprevedibile dove da un momento all’altro potrebbe succedere veramente qualsiasi cosa. Una tensione tangibile si avverte dall’inizio alla fine del film in cui ogni cosa accade in funzione di un finale serratissimo e sorprendente.

Certo, l’idea su cui si fonda 11 Minutes e la formula narrativa, con un “classico” montaggio alternato, con cui i fatti ci vengono presentati non sono sicuramente originali, nonostante il finale spettacolare, tutto è già annunciato. Ma il film funziona ugualmente grazie alle immagini e gli effetti sonori molto forti, finemente studiati e precisi. 81 minuti che tengono lo spettatore incollato allo schermo senza mai distrarsi nonostante la dilatazione temporale.

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11 Minutes è un film che, in fin dei conti, ci porta volenti o nolenti a riflettere sul fragile equilibrio dell’esistenza umana, a volte tanto insignificante da essere paragonata ad un dead pixel su un monitor, o una macchia d’inchiostro su un disegno, che spesso ci viene mostrato durante la pellicola proprio come allegoria della vita. L’uomo come macchia scura in un mondo che continua a procedere indifferente nonostante la sua assenza come, appunto, un pixel spento su uno schermo perfettamente funzionante.

Rita Guitto

PRO CONTRO
11 Minutes è un film decisamente curato in ogni minimo dettaglio con una messa in scena affascinante e “cool”. L’idea alla base del film non è del tutto originale e sa di già visto.

 

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 72. 11 Minutes, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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