Venezia79. Athena. Perchè dovreste ascoltare trap

Viene ucciso un ragazzo del quartiere popolare di Athena. La polizia fa i suoi proclami come sempre: prenderemo i colpevoli, la giustizia ha un peso, etc… La camera indugia sui presenti al proclama, e zooma su un gruppo di ragazzi neri con bandane e passamontagna: a questo punto esplode il delirio!

I ragazzi sono gli amici del ragazzo che è stato ucciso dalla polizia. Sono i ragazzi del quartiere di Athena. Irrompono all’interno della centrale e fanno man bassa distruggendo ogni cosa e rubando una cassaforte.

Scappano e rubano anche una camionetta della polizia in un piano sequenza da brividi, che dà la percezione di essere intervallato da stacchi. Ma così non è.

Da lì la zona di guerriglia diventa lo stesso quartiere popolare, dove gli abitanti vengono fatti sgomberare dai ragazzi che hanno fatto irruzione al commissariato, pronti ad affrontare la polizia.

Alcuni ragazzi filmano le divise della polizia rubate, il loro capo – protagonista e fratello della vittima – li invita a rimanere con i piedi per terra.

Deve ancora cominciare tutto.”

Noi chiudiamo la cronaca degli eventi per invitarvi a guardare questo film. Ancora un film sulle questioni razziali in Francia.

Fa molto riflettere il riproporsi di queste tematiche al cinema – vedi tutto il filone della Diop, anche lei presente a questo Festival -, in un periodo e in un Paese dove il conflitto con il mondo arabo in particolare è sempre più serrato.

Al di là di quelle che sono le facili retoriche costruibili attorno a questi argomenti, c’è una grande verità di fondo: un film del genere è in concorso a un Festival internazionale.

Dobbiamo quindi prestare molta attenzione alle sfumature presentate nella pellicola, che non presenta, ad esempio, alcun riferimento alla musica trap. A parere di chi scrive, la musica che tutti gli adolescenti del mondo stanno ascoltando – nonostante parli di questo genere di tematiche e vi ponga l’accento – viene citata solo di sfuggita. La citazione è indiretta, e avviene quando le riprese somigliano a quel genere di videoclip musicali.

Ma le intenzioni del regista sono molto sincere e intelligenti: se avesse puntato su quel genere di musica, sarebbero stati in molti a puntare il dito. Lui invece decide di andare alla radice di tutto, di presentare la realtà nuda e cruda com’è, di dare la scena a chi queste situazioni le vive, e quindi di non metterle in scena.

Non c’è scena nelle madri che si vedono strappare due figli nel giro di 24 ore. Non c’è scena nella polizia che viene confusa con l’estrema destra. Non c’è scena in chi ha gli affetti più cari vicini al mondo della droga, e la droga è l’unico modo per avere un contatto – anche per contrasto – con la società. Anche le varie riprese sono girate come se ci fosse una guerra in atto. Una vera guerra come in Iraq, come in tanti altri film di guerra presentati alla Mostra del Cinema di Venezia (uno tra tutti Peterloo).

Unico difetto di Athena sono gli effetti speciali: abituati a proiezioni di enorme livello in questo campo, in questo film risultano più dozzinali.

In questo film non c’è scena. C’è LA scena.

Réfléchissez-y.

Roberto Zagarese

PRO CONTRO
  • La tematica trattata.
  • La regia di Romain Gavras.
  • Gli effetti speciali.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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