Wonder Woman 1984: dopo l’uscita in TVOD, l’amazzone di Gal Gadot arriva in alta definizione blu-ray disc
È quasi ironico constatare che proprio Wonder Woman 1984 sia stato il primo cinecomic degli universi condivisi a subire un trattamento distributivo “di svantaggio”, causa covid, con l’uscita in sala saltata in molti Paesi (Italia compresa) in favore del TVOD. Proprio il film sequel di uno dei più grandi successi DCEU che avrebbe dovuto e potuto portare il discorso sull’universo femminile DC Comics a un livello successivo. Purtroppo però così non è stato e dopo tre rinvii della data d’uscita, Warner Bros decide comunque di distribuire il film nonostante il drammatico periodo storico: se negli USA il film ottiene un rilascio in sala limitato in contemporanea all’uscita su HBO Max, in Italia il film interpretato dalla bella Gal Gadot arriva direttamente su tutte le principali piattaforme streming. Adesso, a solo un mese dal rilascio italiano su piattaforma, Wonder Woman 1984 è disponibile anche in home video in alta definizione blu-ray disc, in 4K UHD, in edizione blu-ray Limited Steelbook e l’immancabile DVD.
Wonder Woman 1984 è il punto d’arresto del genere cinecomic, la prima vera dimostrazione concreta che un filone così strutturato, complesso e fortunato dopo vent’anni di successi, universi condivisi prima inimmaginabili e oltre dieci anni di produzioni milionarie ininterrotte comincia davvero a mostrare il fianco. Nonostante la regista e sceneggiatrice Patty Jenkins abbia più volte ribadito di aver avuto completa libertà creativa da parte di Warner Bros., il film sembra un mostro di Frankenstein frutto di molteplici scritture, troppe visioni differenti chiamate in causa e un infelice assemblaggio finale.
Nel primo Wonder Woman avevamo lasciato Diana Price negli anni ’40, nel 1984, a Washington, impiegata nella sezione archeologica dello Smithsonian Institution. Tra le sue colleghe c’è una nuova arrivata, l’introversa e insicura geologa, gemmologa e cripto-zoologa Barbara Ann Minerva, che si trova a catalogare una serie di reperti confiscati dall’FBI in seguito a una rapina prontamente sventata dalla misteriosa eroina che si fa chiamare Wonder Woman. Tra i reperti c’è anche una strana gemma munita di una iscrizione latina che promette ai suoi possessori di poter avverare qualsiasi desiderio. Nel frattempo, il magnate del settore petrolifero Maximilian Lord, celebre volto della pubblicità televisiva e a un passo dalla bancarotta, durante una visita allo Smithsonian nota la “pietra dei sogni” e pensa che quell’antica reliquia possa salvarlo dal fallimento, così tenta di sedurre Barbara Minerva per impossessarsene. Gli eventi prenderanno una piega decisamente inaspettata che coinvolgerà il destino del mondo intero.
Wonder Woman 1984 ha una struttura narrativa molto classica per un cinecomic, in parte legata alla semplicità della tradizione fumettistica antecedente alla rivoluzione anni 80, e molto focalizzata sui villains, come è giusto che sia considerando che non si tratta più di una origin-story dell’eroe; ma allo stesso tempo notiamo una gestione dei tempi narrativi completamente schizofrenica. Considerando le due ore e mezza di durata, la storia si prende i suoi tempi concentrando la prima ora a presentare i personaggi, ma c’è un problema macroscopico con la caratterizzane degli stessi: paradossalmente Diana è costantemente ai margini, manca di approfondimento e la sua caratterizzazione è tutta in funzione del ritrovato amore per Steve Trevor (ancora una volta Chris Pine); di conseguenza, la Jenkins e i co-sceneggiatori Geoff Johns e David Callaham, puntano molto su Barbara Minerva e, soprattutto, su Max Lord, che è il main-villan del film. Però entrambi, che sono stati completamente stravolti in confronto alla controparte fumettistica, arrivano allo spettatore molto tardi come minacce e se la trasformazione di Max Lord è progressiva e coerente con la sua personalità megalomane di chiarissima ispirazione trumpiana, Minerva, che ha il volto di Kristen Wiig in modalità Selina Kyle burtoniana, non ha una costruzione credibile e quando diventa Cheetah negli ultimissimi minuti del film (tra l’altro con un look davvero niente male!) ci si rende conto che, nonostante la durata mastodontica, non siano risusciti a gestire al meglio il personaggio, completamente adombrato dallo yes-man con smanie di potere interpretato con indubbia efficacia dall’onnipresente Pedro Pascal.
Ma l’errore più grande è che Wonder Woman 1984 entra nel vivo della storia dopo un’ottantina di minuti, troppo tardi, prima dei quali non è chiaro neanche quale sia il vero focus del film e, dopo una parte centrale molto concitata e narrativamente impegnativa, finisce con una serie di eventi anticlimatici che affossano nel moralismo spicciolo una storia troppo grossa e ricca di pretese che cozzano con l’essenzialità, la semplicità e la leggerezza inizialmente intese.
Non dimentichiamo che, proprio come accadeva nel primo film, le scene d’azione sono mal distribuite all’interno del film, coreografate in maniera approssimativa e con una gestione dello spazio spesso molto goffa, a conferma che l’action non è affatto il territorio di Patty Jenkins.
Come detto in apertura, Warner Bros distribuisce in home video Wonder Woman 1984 in diverse soluzioni utili ad accontentare il palato d’ogni tipo di collezionista. Noi vi parliamo dell’edizione standard in alta definizione blu-ray disc. Un’edizione assolutamente soddisfacente (non che ci sia da stupirsene, quando si parla di un prodotto a marchio Warner) che riesce ad eccellere sotto il profilo tecnico ed anche ad approfondire l’opera per quanto riguarda una nutrita offerta di contenuti extra. Tra questi, infatti, troviamo tre featurette di making of che, attraverso interviste al cast tecnico ed artistico, sviscerano la visione produttiva e registica alla base di questo secondo film dedicato all’amazzone Diana Price. Le tre featurette sono The Making of Wonder Woman 1984: Expanding the Wonder (36 minuti), Gal & Kristen: Friends Forever (5 minuti) e Small but Mighty (11 minuti). A questi tre speciali molto interessanti, si aggiungono due extra dedicati all’analisi realizzativa delle due scene action del film: quella sul rettilineo stradale e quella iniziale al centro commerciale (The Open Road, 6 minuti; The Mall, 5 minuti). Si prosegue con un altro interessante speciale, Meet the Amazons (21 minuti), una “tavola rotonda” virtuale realizzata in videochiamata (causa emergenza sanitaria covid) e che vede coinvolte le figure tecnico/artistiche del film. Si prosegue con un’immancabile Gag Reel e tre ironici special dedicati ai due villan del film e alla figura pop di Wonder Woman (Gal e Krissy Having Fun, 1 minuto; Black Gold Infomercial, 1 minuto; Wonder Woman 1984 Retro Remix, 2 minuti).
Ma come già detto, anche il reparto tecnico funziona a dovere. Il quadro video restituisce un’immagine molto nitida, contrastata in modo impeccabile e sempre attenta al dettaglio visivo (sia nelle scene più calme che in quelle frenetiche). Anche il reparto sonoro svolge egregiamente il proprio lavoro: se appare preferibile l’ascolto originale in un Dolby Atmos pieno ed avvolgente, non è troppo da meno anche l’ascolto italiano affidato ad uno squillante DTS-HD Master Audio 5.1.
Roberto e Giuliano Giacomelli
WONDER WOMAN 1984 di Patty Jenkins
Label: Warner Bros
Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD, 4KUHD, blu-ray Limited Steelbook)
Video: 1080p High-Definition 16×9 2.4:1
Audio: DTS-HD Master Audio 5.1 Italiano; Dolby Atmos Inglese; Dolby Digital 5.1 Cinese.
Sottotitoli: Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese, Cinese, Intaliano non udenti, Inglese non udenti.
Extra: The Making of Wonder Woman 1984: Expanding the Wonder; Gal & Kriesten: Friends Forever, Small but Mighty, Scene Studies: The Open Road, Scene Studiens: The Mall, Gal e Krissy Having Fun; Meet the Amazons, Black Gold Infomercial, Gag Reel, Wonder Woman 1984 Retro Remix.
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