I’m Your Man, la recensione
I’m Your Man di Maria Schrader, già regista della miniserie Unorthodox (che trovate su Netflix), è una commedia tedesca ispirata all’omonimo racconto breve di Emma Braslavsky.
Alma (Maren Eggert) è una scienziata che lavora al Museo di Pergamo di Berlino e si trova a dover convivere per tre settimane con Tom (Dan Stevens), un robot umanoide. Tom è il prodotto di punta della società Terracea, che si occupa di creare androidi per persone single in cerca di un compagno di vita. Gli automi sono creati seguendo le inclinazioni e le preferenze del cliente, in modo da adattarsi perfettamente alle loro esigenze, umane e romantiche.
Alma è una donna intelligente, estremamente razionale e che fin dall’inizio si dimostra reticente e dubbiosa, spesso infastidita dalla presenza ingombrante di Tom, che è programmato per cercare di compiacerla in ogni modo. Con il passare dei giorni però, si accorge che Tom non è soltanto un robot privo di consapevolezza, ma un individuo con una propria ricchezza e con una propria grande umanità. Questo le permetterà di mostrarsi in una nuova dimensione, più libera e leggera, ma anche più consapevole delle proprie emozioni.
I’m Your Man si presenta come una simpatica rom-comedy con un forte elemento di fantascienza che gli dona un twist frizzante e divertente. Il film della Schrader riesce a far spuntare il sorriso e qualche risata, soprattutto grazie all’interpretazione dei due attori e alla comicità fortemente tedesca. Ma oltre alla simpatia, I’m Your Man ci permette anche di riflettere sulla condizione umana dei sentimenti.
Nel momento in cui concepiamo Tom come più simile a noi, spettatori umani, anche Alma inizia ad umanizzarsi e a perdere la sua rigidità, a mostrarsi più vulnerabile e pronta a vivere le proprie paure e il proprio passato.
L’analisi finale però è che la perfezione robotica non può essere umana, perché dobbiamo accettare il dolore e le nostre mancanze, non chiudere gli occhi immaginandoci una felicità perfetta. Una delle cose più impegnative di essere umani è proprio aprire gli occhi e accettare l’errore.
I’m Your Man funziona bene ma è leggermente imperfetto e lascia alcune domande senza una risposta. A volte risulta difficile entrare nella vicenda e in alcuni momenti rischia di creare una sensazione di distacco emotivo dai personaggi.
I’m Your Man ha vinto l’Orso d’argento a Berlino per la miglior interpretazione da protagonista di Maren Eggert e arriverà nelle sale italiane il 14 ottobre 2021 distribuito da Koch Media.
Agata Brazzorotto
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