L’ultimo lupo, incontro con il regista Jean-Jacques Annaud

Il grande regista francese Jean-Jacques Annaud, artefice di film di un certo peso come La guerra del fuoco, Il nome della rosa e Sette anni in Tibet, nonché dei capolavori che esplorano le emozioni degli animali L’orso e Due fratelli, ha passato un’intera giornata a Roma per promuovere e presentare alla stampa il suo nuovo film, L’ultimo lupo, che Notorious Pictures distribuisce in 300 copie dal 26 Marzo.

L’ultimo lupo, che è proiettato al cinema anche in 3D, è l’ideale conclusione di una trilogia animalesca di Annaud, cominciata nell’ormai lontano 1988 con L’orso e proseguita nel 2004 con Due fratelli. Questa volta il film è tratto da un best-seller cinese, Il totem del lupo, di Jiang Rong (in Italia edito da Mondadori) e ci racconta la storia si Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, che viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. Ma qui Chen scopre che i mongoli hanno un rapporto di paura/rispetto con i lupi che minacciano costantemente i loro allevamenti, vedendosi costretti a cacciare i loro cuccioli per ucciderli. Così, contro il volere della tribù, il ragazzo decide di tenere e accudire un lupetto per studiare il comportamento di questi animali e trovare un modo di tenerli lontani dagli accampamenti senza ucciderli.

l'ultimo lupo locandinaJean-Jacques Annaud ha incontrato la stampa romana in una conferenza che si è tenuta nella sala 2 del Cinema Adriano martedì 24 marzo e ha cominciato il suo accorato e bellissimo racconto proprio da come ha affrontato il materiale letterario che aveva tra le mani e ha preso parte a questa avventura su commissione.

Avevo letto il romanzo e lo avevo trovato straordinario, poi si sono presentati da me dei signori da Pechino e mi hanno chiesto di farne un film. Io ho detto che non ero benvenuto lì e loro mi hanno assicurato che il Paese era cambiato negli ultimi anni e che, in realtà, ero il benvenuto perché dai miei film traspare che amo le minoranze, amo i lupi ed ero l’unico in grado di fare un film come questo. Confesso che, ogni giorno, a chiunque mi chiedesse come stava andando io rispondevo “fino ad ora tutto bene”. Il “fino ad ora” era scaramantico ma poi è andato bene davvero. Ho avuto la perfetta libertà e il totale controllo sul film: ho scelto gli attori, le musiche, ho scritto la sceneggiatura. Un mese prima dell’uscita ho avuto la visita del Primo Ministro cinese che mi ha detto di non preoccuparti del box office perché a loro il film piace tantissimo e sono soddisfatti al di là di qualsiasi risultato commerciale. È inedito nella vita di un regista sentirsi dire una cosa così.

Il botta e risposta con Annaud ha proseguito parlando della rivoluzione culturale cinese e quanto questa cosa ha influito sulla vita dei lupi, ovvero su come il popolo della Mongolia si è rapportato da allora con questo animale.

Storicamente la rivoluzione culturale in Cina ha generato una fame in tutto il Paese. Lo scopo primario era quello di rendere i terreni agricoli così da favorire le coltivazioni e gli allevamenti, ma lo sforzo era impossibile visto il grande numero di lupi. È stato fatto quello che hanno fatto anche in Francia, istituendo un ramo della polizia per sterminare i lupi. Uno dei motivi per cui ho amato il romanzo è l’universalità del tema, i problemi in Cina negli anni 60 non sono diversi da quelli in Francia, in Australia o Canada. La situazione è analoga in molte parti del mondo.

l'ultimo lupo immagine 4E poi l’inevitabile momento per il regista di parlare della sua predilezione per le riprese in esterni e per il rapporto che lo lega alla natura.

È il mio terzo film con protagonisti animali. Il mio amore per la natura l’ho sviluppato da bambino quando passavo le giornate in campagna, mi piaceva vivere gli elementi. Sono spesso attratto da storie ambientate in luoghi remoti e solitari che mi fanno sognare e mi piace far sognare il mio pubblico con me.

Ho scoperto il mondo animale proprio come il protagonista de L’ultimo lupo, quando lui andava in Mongolia io andavo in Africa. Per fare questi film ho studiato etologia, il comportamento animale. Quando ho girato L’orso ho scoperto molte somiglianze tra l’orso e me stesso, perché noi stessi siamo animali, abbiamo molte cose in comune con loro. Ho sperato con i film sugli animali di rendere migliore l’uomo.

Ma che evoluzione c’è sul modo di raccontare la natura nei tre film sugli animali?

Quando ho fatto L’orso ho voluto correre il rischio di raccontare il punto di vista dell’animale, in Due fratelli non volevo ripetermi, qui ho voluto rispettare le emozioni forti che mi ha causato la lettura del romanzo. Soprattutto la gamma di emozioni del protagonista verso l’animale e ho voluto avvicinarmi ai lupi per far comprendere le loro ragioni, per far si che lo spettatore amasse questi animali odiati ovunque. Ho voluto mostrare la loro importanza nella catena ambientale in un posto dove, da quando i lupi sono stati eliminati, i roditori hanno distrutto l’ambiente creando polvere e sabbia che crea le nubi che sono la maggior ragione d’inquinamento in Mongolia.

l'ultimo lupo immagine 1Poi Annaud ha spiegato in che modo ha affrontato la figura leggendaria del lupo.

Ho riletto alcuni testi scientifici redatti dai difensori di queste specie per capire le specificità e le differenze di questi mammiferi. Poi ho incontrato alcuni esperti per capire le specificità del lupo della Mongolia. Mi sono concentrato sulle tradizioni della Cina e della Mongolia. I cinesi hanno una prospettiva da agricoltori e contadini, i mongoli, invece, sono stati nomadi e vedevano i lupi come una tassa necessaria da pagare. Erano i lupi a ripulire la steppa, ma da quando i mongoli sono diventati sedentari hanno cominciato anche loro ad uccidere questi animali. Oggi c’è una controversia in Mongolia perché i giovani non amano i lupi e hanno adottato un punto di vista differente dai loro avi, che addirittura offrivano i loro cadaveri ai lupi perché li aiutassero a raggiungere l’aldilà.

Sulla scelta di realizzare il film in 3D.

Il 3D presenta alcuni indiscutibili vantaggi ma anche degli svantaggi. Le scene di intimità sono un vantaggio, lanciare gli oggetti contro lo spettatore è invece il pericolo. Qui ho voluto avvicinare lo spettatore allo spazio che popolano i lupi. Ho girato un terzo del film con macchine in 3D e soprattutto le parti con il cucciolo di lupo, per evitare di stargli continuamente addosso. Però è stato impossibile usare il 3D con le scene con i branchi di lupi perché lo specchio che è su queste macchine li spaventava, quindi quelle sono state girare in 2D e poi convertite.

l'ultimo lupo immagine 2Poi la conferenza prende una svolta ironica quando viene chiesto al regista se è stato più difficile dirigere i lupi o un lupo d’attore come Sean Connery.

Connery è stato delizioso, gentile e non ha mai tentato di moderni ne di leccarmi, come ha fatto, invece, il capo dei lupi nel film.

Preso dal mood irriverente della discussione, Annaud ha poi raccontato un aneddoto riguardo al detronizzazione del capo branco sul set da parte del suo fratello più scemo e come questo comporti un inginocchiamento dei sudditi malgrado loro stessi considerino il nuovo capo un incapace. I lupi erano pronti a leccare letteralmente il culo al nuovo sovrano proprio come accade in Francia all’Eliseo.

Poi viene chiesto al regista che tipo di accoglienza ha ricevuto, alla fine, il film in Cina, visto che il Primo Ministro lo aveva comunque rassicurato che non avrebbero badato al successo di botteghino e su come Jiang Rong abbia valutato la trasposizione cinematografica del suo romanzo.

Nel nome della rosa, quando uscì all’epoca, non ebbe recensioni positive, anche se avevo il sostegno di Eco. Per questo film la miglior critica mi è arrivata proprio dall’autore del romanzo, che ha apprezzato il mio lavoro e ha detto che qualunque cosa avessi fatto sarebbe andata bene perché questa è la mia versione della storia. L’accoglienza in Cina è stata molto importante, ha totalizzato un milione di spettatori solo nel primo giorno e ora siamo a circa venti milioni.

Roberto Giacomelli

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