Summertime: malinconia portami via

Avevi ragione tu mia cara

La vita non dura mai, una sera

Il tempo di una follia

Che breve poi fugge via

E poi

Cosa rimane dentro noi

Questa celeste nostalgia…

 

Ebbene sì, l’eterno Riccardo Cocciante la sapeva lunga già nel 1982 quando cantò Celeste nostalgia.

Ma questa canzone risulta ancora più struggente e intrisa di emozioni nei secondi finali di Sapore di mare, il film cult di Carlo Vanzina, nei quali ci vengono mostrati gli sguardi pieni zeppi di malinconia di Jerry Calà e Marina Suma.

Gli stessi sguardi tra Summer – per gli amici Sammy, mi raccomando – che segna l’esordio di Coco Rebecca Edogahme e Edoardo (Giovanni Maini, altra prima apparizione).

Perché inizio da qui? Perché amo sorprendere: vi ho appena spoilerato il finale di Summertime!

Summertime

Non vi arrabbiate.

Più che altro rispondete a questa semplice domanda: quando ritornavate dalle vostre vacanze adolescenziali, quali erano i vostri primi ricordi?

Esatto: proprio gli ultimi.

L’estate è così: si parte dalla fine per andare poi a ritroso (Christopher Nolan ne sarebbe felice), per scavarsi dentro, farsi del male, sorridere, piangere.

Una sola parola: malinconia.

La malinconia è quel sentimento tanto bramato quanto transitorio, il perfetto mix tra tristezza e gioia, che ci permette di viaggiare nel tempo ed essere, nel contempo, lucidi osservatori esterni di ciò che abbiamo vissuto.

Summertime

La serie tv di casa Netflix è la summa maxima della malinconia: è lo specchio riflesso della provvisorietà; è l’insieme di tutte le nostre occasioni mancate, di tutte quelle volte che abbiamo pensato “Ci provo o non ci provo? Vado o non vado? Mi butto o non mi butto? Maledetta timidezza! Perché non l’ho baciato/a?”.

Perché questo fa Summer con Alessandro (Ludovico Tersigni di SKAM Italia): ci fanno rivivere le nostre vacanze estive.

Sono due ragazzi opposti: lei introversa, ma sicura di sé, che ama alla follia sua sorella minore Blue – Alicia Ann Edoghame e sì, sono sorelle anche nella vita reale: scelta fenomenale – e che trova lavoro in un hotel; lui, bello e dannato, esperto pilota di moto.

Tre metri sopra il cielo, vi dice niente? Ecco: la serie è ispirata proprio al grande successo di Federico Moccia.

Summertime

Visivamente bellissima con riprese davvero suggestive e con una colonna sonora che vi farà tenere Shazam! aperta per scoprire tutte le canzoni indie (la mia preferita è Missili di Frah Quintale), Summertime vi porterà nel pieno dell’estate vissuta al Bagno Paradiso, il lido dove avvengono tutte le avventure dei nostri protagonisti.

Accompagnati da un manipolo di bravissimi giovani attori e da situazioni semplici, lineari, ma ben dirette da Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi, rivivrete la vostra estate, con sorrisi, entusiasmo e tanta spensieratezza (che in questo periodo male non fa).

Le trame e le sottotrame sono davvero ben gestite e l’espediente del cliffhanger praticamente non viene mai utilizzato. La scelta è ben chiara: nessun effetto “wow”, nessuna sorpresa: la storia è semplice, genuina, divertente.

Summertime

Gli attori sono sinceramente naturali, mai sopra le righe, sempre convincenti e che permettono una forte immedesimazione: c’è l’amica LGBT, l’amico timido e impacciato, la mamma con problemi economici, quella con problemi affettivi.

Insomma, un classico teen drama ben girato che racchiude una storia d’amore moderna, fresca e facilmente fruibile.

Otto puntate, tutte scorrevoli, dai 36 ai 54 minuti.

Quest’estate per tutti noi sarà diversa: probabilmente non ci sarà.

Perché non (ri)viverne una ben confezionata e, a tratti, sognante?

Fabrizio Vecchione

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