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Scary Stories to Tell in the Dark: incontro con il regista Andrè Øverdal

Ispirato all’omonima serie di racconti horror per ragazzi di Alvin Schwartz, Scary Stories to Tell in the Dark è stato presentato nella selezione ufficiale della 14^ edizione della Festa del Cinema di Roma e uscirà nei cinema italiani il 24 ottobre distribuito da Notorious Pictures. Ad accompagnare la proiezione alla kermesse romana è stato chiamato il regista Andrè Øverdal, norvegese di nascita e già specializzato in cinema horror grazie al mockumentary Troll Hunter e all’inquietantissimo Autopsy.

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RomaFF14. Scary Stories to Tell in the Dark

Cosa resterà di questi Anni Ottanta afferrati e già scivolati via…

Cantava Raf proprio al tramonto di quella decade. Oggi possiamo dirlo con convinzione e a distanza di trent’anni esatti: resterà l’immaginario cinematografico, tornato in voga con prepotenza in un’onda nostalgica che sembra aver travolto soprattutto il genere fanta/horror. Tutto merito (o colpa, dipende dai punti di vista) di Stranger Things e It – Capitolo uno se oggi proliferano serie tv e film che strizzano l’occhio a situazioni, personaggi e un’iconografia prepotentemente 80’s, foga a cui non si sottrae perfino Scary Stories to Tell in the Dark, il nuovo horror di André Øverdal, regista di origini norvegesi che ci ha già spaventato e divertito con Troll Hunter e Autopsy.

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Green Pinocchio in anteprima alla Festa del Cinema di Roma

Il 17 Ottobre 2019 alle ore 19.15, presso lo Spazio Roma Lazio Film Commission – AUDITORIUMARTE, Auditorium Parco della Musica – sarà presentato in anteprima il cortometraggio Green Pinocchio, scritto da Annapaola Fabbri, diretto da Marta Miniucchi e prodotto da Paolo Rossi Pisu per Genoma Films.

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Millennium: Quello che non uccide, la recensione

Tra il 2005 e il 2007 il panorama della narrativa noir internazionale si è arricchito di un tassello fondamentale, la saga Millennium, creata dallo svedese Stieg Larsson, che ha dato vita a personaggi che hanno fatto immediatamente breccia nel cuore dei lettori. Si tratta del determinato giornalista Mikael Blomkvist e della coriacea hacker Lisbeth Salander, protagonisti di una trilogia di romanzi divenuti in breve tempo imprescindibile punto di riferimento per il genere thriller.

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Il Piccolo Principe, la recensione

Se c’è una cosa che dobbiamo riconoscere al regista Mark Osborne è il coraggio, perchè ci vuole una grande sicurezza di sé e delle idee ben definite per decidere di riportare sul grande schermo Il piccolo principe di   Antoine de Saint-Exupéry. Il celebre romanzo rappresenta uno delle storie più importanti del XX secolo e non ha mai avuto una grande fortuna sul grande schermo; dopo una serie di versioni cinematografiche di nicchia o mal realizzate, il romanzo è, a parere di molti, intoccabile, data la sua portata storica ed il suo valore. Il regista di Kung Fu Panda è riuscito in un’impresa in cui pochi credevano: raccontare la storia del romanzo affiancandola ad un plot completamente originale in cui i diretti destinatari sono i bambini quanto gli adulti (proprio questo doppio destinatario della visione è uno degli aspetti più affascinanti della pellicola).

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