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Secret Team 355: arriva in blu-ray la spy story tutta al femminile con Jessica Chastain e Penelope Cruz

Uscito in sala lo scorso maggio andando incontro ad un’accoglienza piuttosto tiepida sia da parte del pubblico che della critica, è da poco disponibile su supporto fisico Secret Team 355, la spy story tutta al femminile che porta in scena un nuovo e nutrito gruppo di donne letali. Jessica Chastain, Penelope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong’o e BingBing Fan sono le protagoniste di questo action adrenalinico diretto da Simon Kinberg e che vanta nel cast anche altri risonanti nomi come quello di Sebastian Stan e Jason Flemyng. Il film approda sul circuito home video sotto il marchio Eagle Pictures che lo distribuisce sia in alta definizione blu-ray che in formato standard DVD.
Venezia79. L’immensità, recensione del film con Penelope Cruz

Tanti applausi dalla critica per L’immensità, l’ultimo film di Emanuele Crialese, già autore degli apprezzati Nuovo Mondo e Respiro, proiettato in Sala Darsena alla Biennale di Cinema.
Un film che si basa molto sull’interpretazione della Coppa Volpi 2021 Penelope Cruz, e il suo rapporto con la figlia di undici anni (molto brava la giovane attrice Luana Giuliani), all’interno di un contesto familiare romano, dove però la città è quasi distopica.
Secret Team 355, la recensione

Un gruppo di mercenari senza scrupoli è alla ricerca di una pericolosissima arma segreta che darebbe, a chiunque ne venisse in possesso, la possibilità di tenere sotto scacco l’intero globo terrestre mediante una sofisticata forma di hackeraggio informatico. La qualificata agente della CIA Mason Brown viene perciò incaricata di mettersi sulle tracce dello stesso dispositivo ma per fare questo ha necessità di comporre un team segreto di agenti speciali. Dovrà così unire le forze con quelle della sua rivale Marie Schmdit, agente dei servizi segreti tedeschi, con l’esperta informatica Khadijah Adiyeme, con la psicologa colombiana Graciela Rivera e con l’agente dei servizi segreti cinesi Lin Mi Sheng. Un team segreto tutto al femminile per debellare una minaccia che non ha genere.
Madres paralelas, il film di Pedro Almodóvar candidato agli Oscar arriva in DVD

Forte di due nomination agli imminenti Oscar 2022, dove concorre per migliore attrice protagonista e migliore colonna sonora, Madres paralelas di Pedro Almodóvar torna alla ribalta dopo aver già fatto parlare di se con la vittoria della Coppa Volpi da parte di Penélope Cruz alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia. Warner Bros. Home Entertainment anticipa la cerimonia di premiazione degli Oscar e porta il 23° lungometraggio del regista spagnolo in DVD.
Madres paralelas, la recensione

Ritorna alla mostra del cinema di Venezia Pedro Almodóvar, forse il regista spagnolo più amato e famoso al mondo. Se l’anno scorso si era presentato con un corto fuori concorso (A Human Voice, con Tilda Swinton), quest’anno il regista spagnolo è presente con un film nel concorso principale, con un cast in cui tornano volti che abbiamo visto spesso nelle sue pellicole come la protagonista Penélope Cruz e la inconfondibile spalla Rossy de Palma.
Madres paralelas è un dramma che mescola vita quotidiana, attualità e memoria storica, fortemente influenzato dal dibattito politico nella Spagna dei giorni nostri. È infatti del 16 settembre 2020 la nuova legge sulla Memoria Storica che aggiorna quella del 2007 voluta da Zapatero, che condanna ancora di più le violenze della dittatura franchista, concentrandosi in particolare sui verdetti dei tribunali franchisti e sulla ricerca dei defunti dispersi gettati nelle fosse comuni dai fascisti.
Wasp Network, la recensione

Olivier Assayas torna in gara a Venezia con un film delicato: Wasp Network è il nome assunto dal sistema antiterroristico cubano sul finire della guerra fredda, giunto agli onori della cronaca nel 1998 all’arresto dei cosiddetti Cuban Five. Cinque agenti cubani (in realtà gli arresti furono una decina) operanti senza permesso su territorio statunitense. Eroi per qualcuno, terroristi per qualcun’altro. E per Assayas?
Il film non prende le mosse né da un eroe né da un terrorista, ma da un traditore. Il pilota René Gonzales (Édgar Ramírez) saluta moglie e figlia come tutte le mattine, sale sul suo aereo e vola in America. Non esattamente la mossa più apprezzata dal regime castrista. A motivare la sua fuga le ristrettezze dovute all’embargo statunitense. Olga Gonzales (Penélope Cruz) si troverà così a dover portare avanti la famiglia da sola, convivendo con lo stigma d’essere la moglie di un traditore.
Dolor y gloria, la recensione

Durante la 75° Mostra del Cinema di Venezia, il presidente della Biennale Paolo Baratta in un incontro informale ha rivelato come il presente del cinema sia contraddistinto da due caratteristiche fondamentali: uno stravolgimento continuo della struttura classica in tre atti e il ricorso ad un materiale personale ed emotivo ormai irrinunciabile. Registi emergenti alle prese con l’opera prima, maestri affermati dell’ultimo secolo riescono con sempre maggior naturalezza a comunicare un’intimità spesso relegata a grandi capolavori o a casi isolati.
Dolor y Gloria si inserisce in questo solco alla perfezione e forse è l’opera perfetta per raccontare questa nuovo corso cinematografico. Secondo lo stesso Pedro Almodóvar il film è la conclusione di una trilogia – iniziata 32 anni fa con La legge del desiderio e proseguita con La mala educación – in cui la biografia del regista spagnolo si intreccia con il desiderio e la finzione cinematografica.
Ma Ma – Tutto andrà bene, la recensione

Nell’estate del 2012 la Spagna si mantiene in equilibrio precario fra l’esaltazione e lo scoraggiamento, impelagata nelle secche di una serissima crisi economica, ma orgogliosa per il trionfo dei suoi ragazzi agli Europei di calcio del 2012.
Nell’estate del 2012, la vita di Magda è specularmente un saliscendi di emozioni contrastanti. Un cancro al seno, la certezza della disoccupazione, l’orgoglio per il figlio promettente calciatore, il marito andatosene chissà dove, l’amicizia con un ginecologo sui generis dalle insospettabili doti canore.
L’incontro con Arturo è di quelli che cambiano la vita. Compagni di sventura, le sofferenze terribili che colpiscono l’uomo e che inevitabilmente lo spingono verso Magda hanno un non so che di biblico, fermo restando che la penna di uno sceneggiatore ben intenzionato farebbe tranquillamente impallidire di vergogna anche lo spietatissimo Dio vendicatore dell’Antico Testamento, come dimostra inequivocabilmente il caso in esame.