Anarchia – La Notte del Giudizio, la recensione

L’incredibile successo riscosso lo scorso anno da La notte del Giudizio ha spinto il produttore Jason Blum a mettere immediatamente in cantiere un sequel. Lì avevamo appena 3 milioni di dollari e un incasso totale di circa 90 milioni, con Anarchia – La notte del Giudizio, invece, il budget è leggermente levitato a 9 milioni, anche se nel solo giorno di lancio, il film, nuovamente diretto da James DeMonaco, ne ha già incassati 13 milioni. 

Stati Uniti. Da diversi anni la criminalità si è ridotta drasticamente grazie al 28° Emendamento sancito dai Nuovi Padri Fondatori d’America, che permette a chiunque, per una notte all’anno, di commettere qualsiasi delitto – anche l’omicidio – senza che questo costituisca reato. Lo chiamano lo Sfogo annuale e, a meno che non si vogliano scatenare i più sanguinari istinti, è altamente consigliato chiudersi bene dentro casa. Purtroppo per Shane e Liz, che stanno attraversando la città poco prima che il sole tramonti, un guasto colpisce la loro auto e i due fidanzatini si trovano nel bel mezzo di una zona di guerra, inseguiti da una banda di malintenzionati mascherati. Allo stesso tempo, Eva e sua figlia Cali vengono aggredite nel loro appartamento da uno squadrone di misteriosi individui in tenuta da sommossa, ma vengono salvate da un uomo armato fino ai denti, che però ha un piano ben preciso per quella notte.

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Il futuro distopico in cui si ambienta questo film è sufficientemente terrificante e ampliabile da garantire una solida base narrativa e suggestiva per creare un vero e proprio franchise… ed è quello che sta accadendo, tanto che questo secondo capitolo riesce ad essere quello che il primo non fu a causa del budget troppo ristretto. Non ci vuole molto a scendere a conclusione che James DeMonaco sia così riuscito a confezionare un’opera anche migliore del già buon primo capitolo ed è evidentissimo che nella mente del regista e sceneggiatore La notte del Giudizio fosse questo e non un semplice home invasion movie. La situazione d’assedio, in minimi termini, c’è anche qui, ma Anarchia ha un ampio respiro, molte situazioni differenti e diverse location, mostrandoci quello che accade nelle strade durante la Notte dello Sfogo, piuttosto che raccontarcelo a parole, come accadeva nel prototipo.

Inizialmente Anarchia ha tre differenti punti di vista sulla situazione, Liz e Shane, Eva e Cali e il giustiziere interpretato da Frank Grillo, che offre anche l’inedito sguardo del carnefice. Le tre diverse situazioni, nell’arco die circa venti minuti, tendono a confluire in un’unica storia trasformando La notte del Giudizio 2 in un film compatto anche se collettivo, un po’ come accadeva nell’avventura dello scorso anno. Ma se nel film con Ethan Hawke e Lena Headey si percorreva la strada del thriller dalle sfumature horror, sia per l’utilizzo della tensione che per la violenza e l’iconografia di situazioni e personaggi, in Anarchia si abbandona quel mood da film di spavento cercando invece quello da action. Ma siamo lontanissimi dal cinema d’azione odierno fatto di effetti speciali e coreografie iperboliche, piuttosto è evidente come James DeMonaco voglia omaggiare certo cinema violento e molto dark anni ’80, in primis I Guerrieri della Notte di Walter Hill. Ovviamente non mancano momenti di grande tensione e raccapriccio, legati soprattutto all’esibizione di una violenza piuttosto cruda – ma mai tendente allo splatter – che ad un certo punto tende ad avvicinare Anarchia ad alcune suggestioni di Hostel.

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Quel che manca al nuovo film di DeMonaco forse è un approfondimento certosino di alcuni personaggi, in primis la coppia di fidanzati, classici giovani gettati nel calderone ma privi di un vero quid nella storia, a differenza, invece del giustiziere, ottimamente interpretato da un Frank Grillo che sembra fare le prove per un ipotetico nuovo sul marveliano The Punisher e che invece vedremo presto nei panni del protagonista nel remake americano di The Raid.

Molto corposa la componente politica, già evidentissima nel primo film e qui amplificata da un perverso discorso sul denaro come vero Dio che muove ogni azione e dall’inserimento di un gruppo di rivoluzionari anti-Sfogo che, a sentire il produttore Jason Blum, potrebbero avere un ruolo più sostanzioso in un prossimo capitolo. E non sorprende anche un certo richiamo al cinema “anarchico” di John Carpenter, in particolare quello degli anni ’80, quando il messaggio anticapitalista impazzava nelle sue opere, anche perché DeMonaco vanta in curriculum lo script del notevole remake di Distretto 13.

Insomma, Anarchia – La notte del Giudizio convince, ha quel sapore da b-movie epico che non si respirava da molto tempo, ha situazioni genuinamente ligie a richiamare alla memoria certo glorioso cinema di genere che fu, pur conducendo un discorso personale e coerente che mai si abbandona al facile citazionismo nostalgico.

E ora prepariamoci alla carneficina del Terzo Sfogo Annuale!

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Riesce ad essere quello che, per colpa del piccolo budget, non era il primo film.
  • Riuscitissima atmosfera da fanta/action anni ’80.
  • Ottimo il personaggio del Giustiziere interpretato da Frank Grillo.
  • Alcuni personaggi non hanno una forte caratterizzazione.
  • Poteva essere più violento, considerando il target a cui punta.

 

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