Big Wedding, la recensione

Al Griffin (Ben Barnes) e Missy O’Connor (Amanda Seyfried) stanno per coronare il proprio idillio romantico con il matrimonio. Le rispettive famiglie si accingono, pertanto, a riunirsi per celebrare l’evento. Ellie (Diane Keaton) ha divorziato da Don Griffin (Robert De Niro) da ormai quindici anni, ma ha accettato l’ospitalità dell’ex marito e della nuova compagna Bebe McBride (Susan Sarandon) per partecipare al grande giorno del loro figlio adottivo. Al, però, non è l’unico giovane Griffin, ed ecco che all’ovile tornano anche i suoi fratelli maggiori: Lyla (Katherine Heigl), cinica donna in carriera di nuovo single, e Jared (Topher Grace), ginecologo determinato a rimanere casto fino a che non incontrerà il vero amore. A complicare le cose, si aggiunga l’arrivo imminente della madre biologica colombiana di Al, la severa e conservatrice Madonna Soto (Patricia Rae), e della sua provocante e giovane figlia Nuria (Ana Ayora). Madonna non deve scoprire per alcun motivo che Don e Ellie hanno divorziato… Ma gli ex coniugi riusciranno a mantenere il segreto evitando di scatenare l’ira di Bebe e riuscendo ad apparire, dopo tanti anni, credibili come nucleo familiare?

image

Prendi un promettente, giovane regista e sceneggiatore come Justin Zackham, mettigli a disposizione un cast stratosferico e… organizza un matrimonio! Gli ingredienti e le premesse per un risultato godibile e scoppiettante ci sono tutti… peccato che la ricetta non funzioni e manchi decisamente di sapore!
Big Wedding, trasposizione hollywoodiana della commedia francese Mon frère se Marie (2006), si serve dell’arcinota cornice matrimoniale, tanto cara alle pellicole leggere all’americana in quanto rituale sociale per antonomasia. Una simile ricorrenza, favorendo l’incontro tra diversi nuclei familiari, si rivela terreno fertile per lasciar sfogare rancori e tensioni a lungo sepolti sotto la cenere, oppure teatro prediletto per imprevisti ed equivoci che ben si sposano (si perdoni il gioco di parole) con lo sfruttamento del registro comico-brillante.

Tuttavia il film, se ha, da un lato, il pregio di aver riunito sullo stesso set mostri sacri del grande schermo quali Diane Keaton, Susan Sarandon e Robin Williams (nei panni del sornione padre Monighan, celebrante delle nozze), dall’altra, non dà modo a nessuno di loro di distinguersi davvero. Ciascun personaggio, infatti, si limita a lasciarsi trascinare senza convinzione, tra gag trite e comicità fiacca, nei meandri di una vicenda prevedibile e priva di mordente; nessuno di loro appare davvero indispensabile e gli interpreti sono i primi a non sembrare a proprio agio né motivati. In primis, un solito Robert De Niro nei panni dell’ennesimo padre di famiglia alle prese con gli acciacchi dell’età. Fanno, a tratti, eccezione il già citato Robin William, la sempre magnifica Susan Sarandon e una irriverente Christine Ebersole, che interpreta la snob e bigotta mamma di Missy.

image

Il cast numeroso, accostato a una sostanziale inesperienza registica, finisce per essere sfruttato al minimo, mancando di brio e sfiorando una molteplicità di spunti ben lungi dall’essere approfonditi. Ed è un peccato, perché su qualcuno di questi ultimi, potenzialmente interessante, si sarebbe potuto puntare per avere dei risvolti freschi e brillanti; si vedano, ad esempio, la story line di Jared o il rapporto tra Ellie e Bebe.
La fotografia patinata non fa che confermare l’impressione di esser di fronte alla classica commediola americana presto dimenticabile. Un tripudio, dunque, di cliché e tematiche stantie, che conducono per i capelli il pubblico fino allo stiracchiato e zuccheroso lieto fine e faranno in modo che, ad accompagnarlo, più che la noia, sia una costante sensazione di deja-vu. Sarebbe bastato avere il coraggio, o l’inventiva, per osare un pochino di più…

Big Wedding è nei nostri cinema dal 26 giugno, distribuito dalla Universal Pictures.

Chiara Carnà

PRO CONTRO
  • La presenza di Robin Williams.
  • Concede un’ora e mezzo di piacevolezza senza impegno.
  • Spreca un cast di tutto rispetto.
  • È la classica commediola hollywoodiana tutta zucchero e gag già viste.
  • Manca di brio, mordente e solido impianto tematico.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +6 (da 6 voti)
Big Wedding, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.