Comportamenti molto… cattivi!, la recensione
Tutti conoscono Rotten Tomatoes. Per i pochi che non sanno cos’è, trattasi di un sito internet americano aggregatore di recensioni cinematografiche che esprime il “valore” di ogni film in percentuale. A Comportamenti molto… cattivi (il cui titolo a prima vista potrebbe apparire l’ennesima traduzione italiana senza senso e invece è incredibilmente la traduzione quasi pedissequa dell’inglese Behaving Badly) su un massimo di 100, in base a una manciata di buone anime che come me hanno preso la briga di trovare un senso ai 90 minuti di “commedia” appena trascorsa, è stato dato un perentorio quanto appropriato 0%. Ora, spesso voti di questo tipo vengono assegnati non senza una buona dose d’ironia, ma rimangono generalmente indice affidabile di scarsa qualità.
Mentre si osserva il sedicenne Rick (Nat Wolff) che cerca di conquistare in tutti i modi la bella Nina (Selena Gomez) non si può fare a meno di notare quanto l’intera pellicola somigli, in maniera a tratti imbarazzante, all’unione di una serie di siparietti da talk show messi in piedi tra una battuta del presentatore e un’intervista. Avete presente quegli intermezzi di qualche minuto in cui personaggi volutamente stereotipati compiono azioni al limite del ridicolo con un intento spesso parodistico? Ecco, se nel breve tempo televisivo in cui vanno in onda possono funzionare e a tratti anche far sorridere, spalmati su un intero film, oltre a perdere il loro estemporaneo significato, appaiono, col passare dei minuti, sempre meno credibili.
Da una premessa di questo tipo non potevano che sgorgare personaggi volutamente esagerati che, spinti da continui riferimenti sessuali e linguaggio spesso inutilmente colorito, non riescono mai a mantenersi in equilibrio sul filo della commedia sfociando di continuo in uscite rozze e fuori luogo, superando il limite del ridicolo in diverse occasioni. Si passa dal gestore di strip club ossessionato dalla pulizia del suo ano (Dylan McDermott) alla madre sessuomane del migliore amico (Elisabeth Shue), dalla madre ubriacona / angelo custode sexy (una Mary-Louise Parker che, dopo l’ottima prova in Red 2, scende nuovamente nella personale scala d’apprezzamento) al prete piacione e poco incline a qualunque benedizione, dalla sorella spogliarellista al preside che spia le allieve dentro lo spogliatoio. E se per caso non fossimo riusciti a comprendere le profonde ragioni che li spingono ad avere comportamenti così “cattivi”, nessun problema. Verso la fine della pellicola è pronta una splendida carrellata dietro le sbarre di tutti coloro che hanno avuto a che fare col protagonista fino a quel momento, con ripetizioni a favore dei più distratti in sala (o i più sonnolenti), e qualche altra triste battuta per condire il tutto.
Eppure, nonostante il voto basso che molto probabilmente uscirà al termine di questa recensione, non me la sento di condannare in toto il film di Tim Garrick. Pur rimanendo terreno estremamente fertile per i prossimi Razzie Awards e malgrado il fastidioso finale in cui, banalmente, tutto torna felicemente al suo posto, sorprende vedere Selena Gomez in un ruolo (soprattutto dopo Spring Breakers) così pacato, asciutto e a tratti delicato, utilizzata come ragazza sexy esclusivamente per la promozione del film. E anche il protagonista Nat Wolff se la cava discretamente con quella continua espressione mista tra sorpresa, paura e smarrimento. In qualche (inspiegabile) modo la coppia funziona e porta avanti la storia, seppur scontata, fin dall’inizio, ma non riesce a compensare quella schiera di comprimari che si porta appresso lungo il tragitto, che minano in continuazione (e spesso affondano il colpo) la credibilità dell’intera operazione.
Comportamenti molto… cattivi debutta giovedì 4 settembre in tutta Italia ma, e questo è solo un consiglio, cercate di evitarlo spostando la vostra attenzione su altro. Magari una storia d’amore davvero riuscita e a tratti commovente come Colpa delle Stelle (in cui peraltro il protagonista di questo film ha una parte, secondaria ma non troppo, e dove fa sicuramente più ridere). Altrimenti ci sono I mercenari 3 che sono sempre cosa buona e giusta.
Matteo Pioppi
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