GOOOL!, la recensione

Arriva nei nostri cinema grazie a Koch Media, dopo una presentazione fuori concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Goool!,diretto dal regista del film premio Oscar Il segreto dei suoi occhi, Juan José Campanella.

Il cinema d’animazione contagia anche l’Argentina! Goool! è un progetto tanto convenzionale quanto anomalo. Chi ha visto Il segreto dei suoi occhi e conosce lo stile di Campanella difficilmente potrebbe immaginare un cartoon per un pubblico di piccolissimi diretto da lui, eppure l’operazione è andata a segno con una certa brillantezza e originalità che fa di Goool! una di quelle opere che si prestano a coinvolgere con grande entusiasmo le platee. Allo stesso tempo, parliamo di un film convenzionale perché adotta tutti – ma proprio tutti – i cliché del cinema d’animazione di stampo disneiano che siano un protagonista in cerca di riscatto, una storia d’amore, un saldo rapporto d’amicizia e un cattivo senza scrupoli tagliato con l’accetta.

I protagonisti di Goool! da bambini si sfidano a biliardino

I protagonisti di Goool! da bambini si sfidano a biliardino

Goool! racconta la storia di Amadeo, talentuoso giocatore di biliardino fin da quando era solo un bambino, ma anche irriducibile timidone. Amadeo lavora nel bar del paese ed è innamorato della coetanea Laura fin da bambino, pur non essendo mai riuscito a dichiararsi. Un giorno torna in paese Grosso, che in passato fu sconfitto da Amadeo a bigliardino e ora è diventato un famoso calciatore di fama mondiale. Il piano di Grosso è riscattare il suo rancore per l’avversario di un tempo sfidandolo a una partita di calcio: la posta in gioco è lo stesso paese, che Grosso vuole trasformare in una meta turistica in suo onore, costruendo uno stadio proprio lì dove sorge il bar di Amadeo. L’unica possibilità per il ragazzo è mettere in piedi in quattro e quattr’otto una squadra di calcio con i suoi concittadini e in questo sarà aiutato da Capi e i suoi compagni, ovvero i piccoli giocatori di stagno del bigliardino del bar!

Il produttore e co-sceneggiatore Gaston Gorali dice che l’idea per Goool! gli è venuta circa sette anni fa quando ha letto il racconto Memorie di un’ala destra del vignettista Roberto “El Negro” Fontanarrosa. Del racconto breve è rimasto un concetto fondamentale, ovvero la consapevolezza di poter riuscire nelle sfide più importanti solo unendo le forze con chi ti sta attorno, anche se si tratta di ex-avversari su un campo da gioco. In Goool! la riflessione su “l’unione fa la forza” viene sia dalla volontà di Amadeo di unire le proprie forze con gli sgangherati figuri che affollano il suo paese, sia tra Capi e la sua squadra con la squadra avversaria sul campetto del calcio balilla. La tematica è affrontata da Campanella, che ha anche scritto il film, con ingegnosità e coerenza, riuscendo pienamente a fornire una morale al racconto senza risultare mai ne stucchevole ne troppo buonista.

Capi faccia a faccia con il suo avversario di campo Liso

Capi faccia a faccia con il suo avversario di campo Liso

Goool! non parla propriamente di calcio e non parla di calcio balilla, o forse lo fa di entrambe le cose, unendole però a una moltitudine di altre tematiche. Sicuramente la marcia in più di questo film e ciò che più appassionerà gli spettatori sono i pupazzetti del biliardino dotati di vita propria, una squadra di piccoli campioni, ognuno dei quali caratterizzato in modo tale da essere ben distinguibile dall’altro, che riesce a rubare l’attenzione ai protagonisti umani.

Di contro c’è Grosso, il cattivo di turno, privo di carisma e stereotipato come ci si aspetterebbe da un villain di un film per ragazzini.

C’è da dire che Goool! sa risultare particolarmente avvincente e soprattutto nell’ultima parte, la partita di calcio, si riesce realmente a fare il tifo per i “nostri” eroi, trovando un gran senso di partecipazione. Affermazione dimostrata già durante una proiezione del film riservata alla stampa ma aperta anche a spettatori molto giovani, durante la quale le urla di partecipazione e le esultazioni si sono spinte a livelli che mai si erano riscontrarti in un evento di questo tipo.

Sarà facile nella costruzione, fin troppo legato a un immaginario cartoonesco ben consolidato e forse più adatto a un pubblico di bambini piuttosto che di adulti, ma non c’è alcun dubbio: Goool! funziona.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Storia sufficientemente originale.
  • La trovata di rendere co-protagonisti i pupazzetti del calcio balilla.
  • Gran senso di partecipazione.
  • Il cattivo è troppo “basic”.
  • Adotta tutti i cliché del cartoon classico.
  • Forse è più adatto a un pubblico di giovanissimi.
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
GOOOL!, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.