Il Cinema italiano tra romanità e linguaggio internazionale: disponibili in blu-ray Il Principe di Roma e Forever Young

Da qualche settimana sono disponibili sul mercato home video due titoli che affondano le radici nel mercato italiano, ovvero Il Principe di Roma di Edoardo Falcone e Forever Young – Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi. Due film che non potevano essere più diversi fra loro e che riflettono due tendenze opposte del nostro cinema. Il primo, infatti, servendosi delle doti istrioniche di Marco Giallini, si fa portatore di tutta la romanità nelle sue più svariate forme; il secondo, al contrario, adoperando il linguaggio del biopic (il film racconta in modo abbastanza esplicito la formazione attoriale parigina dell’artista torinese) si rifugia in un look – tanto artistico quanto produttivo – determinato a guardare solamente in direzione di certo cinema internazionale. Usciti entrambi al cinema a fine 2022 sotto il marchio Lucky Red, sia Il Principe di Roma che Forever Young – Les Amandiers sono da poco disponibili in blu-ray grazie ai canali distributivi di Plaion Pictures.

Presentato fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma 2022 (nessun luogo poteva essere più adatto!), Il Principe di Roma è la quarta regia di Edoardo Falcone, commediante romano di talento che, dal 2015 ad oggi, ha saputo contraddistinguersi per una volontà piuttosto marcata di voler svecchiare la commedia all’italiana contaminandola con una gradevole nota fantasy.

Siamo a Roma, nel 1829. Bartolomeo (Marco Giallini) è un uomo orribile, un borghese arricchito e avido che desidera, più d’ogni altra cosa, di acquisire un elevato titolo nobiliare. Proprio per raggiungere questo scopo, Bartolomeo è alla ricerca del denaro necessario per stringere un accordo segreto con il principe Accoramboni (Sergio Rubini) e avere la sua giovane figlia in sposa. Tutto sembra andare liscio fino a quando Bartolomeo non riceve la visita di tre singolari fantasmi – Beatrice Cenci (Denise Tantucci), Giordano Bruno (Filippo Timi), Papa Borgia (Giuseppe Battiston) – che lo aiuteranno a maturare una nuova consapevolezza di sé stesso.

Dopo Se Dio vuole (2015) e Questione di Karma (2017), due commedie assolutamente misurate ma comunque tendenti al discorso fantastico, e dopo la deliziosa commedia per famiglie dichiaratamente fantasy Io sono Babbo Natale (2021) – ricordato anche per esser stato l’ultimo film con protagonista Gigi Proietti – , Edoardo Falcone torna ad ibridare la commedia con il fantasy all’interno di un film che vuole coniugare, senza mezzi termini, Il Marchese del Grillo di Monicelli con la celebre e mai troppo inflazionata novella Canto di Natale di Charles Dickens.

Sposando il punto di vista di un pessimo rappresentante della razza umana, un borghese che brama ricchezza e nobiltà solo per averne i privilegi, Falcone ci conduce alla scoperta di una Roma di metà Ottocento che sembra aver smarrito completamente ogni valore. Solo grazie all’arrivo dei tre fantasmi, pronti a condurre Bartolomeo in un viaggio temporale che attraversa il passato, il presente e il futuro, il nostro eroe potrà sperare di rimettersi in carreggiata lungo la retta via.

Forse, dopo Io sono Babbo Natale, le ambizioni di Falcone si sono alzate troppo e l’idea di unire Monicelli a Dickens, in una cornice che contempla la Roma Antica, benché potenzialmente vincente, si è rivelata fatale.

Il Principe di Roma, infatti, non si presenta ai nostri occhi solo come il film meno riuscito nell’attuale filmografia di Edoardo Falcone, ma proprio come un film poco riuscito nel suo complesso. La quarta regia di Falcone, purtroppo, è un film tanto ambizioso quanto poco coraggioso. Potremmo definirlo come un film “trattenuto”, un’opera che sembra auto-castrarsi di continuo, incapace sia di avvicinare veramente quella magia che caratterizza l’opera di Dickens ma anche pronto a voltare le spalle a quell’innata cattiveria che ha saputo fare la fortuna de Il Marchese del Grillo con Sordi.

Di conseguenza Il Principe di Roma si rivela come un film grigio, un’opera priva di quel respiro che invece avrebbe meritato, un piccolo film (anche nella sua poco credibile ricostruzione storica) che aveva tutte le carte in regola per essere grande. Anche Marco Giallini, un perfetto Ebenezer Scrooge e in quello che poteva essere uno dei suoi ruoli della vita, sembra poco convinto del progetto, si impegna al minimo e intavola ogni battuta senza verve e senza crederci abbastanza. Peccato, perché le premesse erano interessanti. Attendiamo comunque fiduciosi la prossima prova di Edoardo Falcone.

Il Principe di Roma arriva adesso in home video con Lucky Red e Plaion Pictures che, fortunatamente, pensano bene di editarlo sia su supporto standard DVD che in alta definizione blu-ray disc (quando si parla di cinema italiano, infatti, il supporto ad alta definizione non è mai una certezza). Noi vi parliamo del supporto blu-ray, soddisfacente un po’ sotto tutti i punti di vista. Tecnicamente, infatti, il prodotto riflette la sempre buona cura messa da Plaion Pictures in tutti i suoi prodotti e possiamo fare affidamento su un quadro video molto nitido, assolutamente ben  contrastato e sempre attento al dettaglio visivo, unito ad un reparto sonoro di qualità che prevede uno squillante DTS-HD Master Audio 5.1 (ovviamente in italiano).

Un po’ magro il reparto dedicato ai contenuti extra: solo il trailer del film e un dietro le quinte di 8 minuti che unisce sguardi sul set ad interviste al cast tecnico e artistico.

Voltiamo pagina e lasciamoci la Roma antica alle spalle.

Però restiamo sempre nel passato. Si. Adesso siamo in Francia, nel 1986, più precisamente a Nanterre (comune situato nella banlieue nord-ovest di Parigi). Qui si trova l’École des Amandiers, la prestigiosa scuola di recitazione in cui si è formata un’allora giovane Valeria Bruni Tedeschi che, proprio in Forever Young – Les Amandiers, intende raccontare un momento della sua vita molto delicato, un bivio cruciale nel suo percorso artistico che l’ha condotta a diventare un’artista di grande riferimento sia in Italia che in Francia.

Valeria Bruni Tedeschi sceglie come propria alter-ego Stella, una ragazza timida e riservata, non particolarmente a suo agio nelle dinamiche relazionali, una giovane che sembra sentirsi libera e spontanea solo quando è sul palcoscenico ad interpretare qualche personaggio. Lì si che si sente viva ed autentica. Stella spera di entrare nella prestigiosa scuola di recitazione Les Amandiers fondata dai registi teatrali Patrice Chéreau e Pierre Romans. Si presenta alle audizioni per la formazione della nuova classe attoriale e, con sua somma gioia, riesce ad entrare nella scuola. L’ingresso a Les Amandiers diventa per Stella una vera occasione di crescita, sia professionale che personale. Qui si fa nuove amicizie, sotto la guida severa ma giusta di Chéreau e Romans affina la tecnica recitativa, ma soprattutto vive le prime e intense esperienze sentimentali.

Forever Young – Les Amandiers è la quinta regia cinematografica per l’attrice Valeria Bruni Tedeschi che, dopo I Villeggianti, torna dietro la macchina da presa per raccontare un momento della sua vita che è stato decisivo nel forgiare l’artista che è oggi.

Forever Young – Les Amandiers è il frutto di un percorso artistico – quella della Bruni Tedeschi – che è stato capace di farsi internazionale a 360°: una produzione quasi intermente francese, in cui l’Italia subentra solo come produzione minoritaria (con la BiBi Film), ma anche un film capace di concorrere per la Palma d’Oro al Festival di Cannes e di ricevere ben sette nomination ai Premi César (dove la protagonista Nadia Terszkiewicz si è aggiudicata il riconoscimento per la miglior promessa femminile). Insomma, un successo internazionale di cui forse – soprattutto in Italia, terra della regista – non si è parlato abbastanza.

Con Forever Young – Les Amandiers, Valeria Bruni Tedeschi firma un’opera autobiografica, certamente, ma al tempo stesso anche un bizzarro coming of age ambientato interamente in una scuola di recitazione della periferia parigina. Al centro di Forever Young – Les Amandiers c’è la formazione dell’attore e ci sono le turbe di molti giovani aspiranti artisti che individuano nella recitazione la sola ed unica via per esistere.

Dunque in Forever Young c’è il racconto autobiografico, c’è la passione per la recitazione, c’è il lavoro sul testo teatrale, c’è la grinta giovanile di chi ha vissuto a metà anni ’80, c’è l’amore, ci sono le amicizie e c’è la paura verso quella macchina di morte che si chiama AIDS. C’è potenzialmente tanto dentro questo film, c’è tantissimo, eppure durante tutta la visione si ha la sensazione continua che a mancare sia proprio un vero focus sulla vicenda narrata. Paradossalmente sembra che Forever Young – Les Amandiers non abbia nulla da dire. Un racconto giovanile vuoto in cui si prova a dire tutto ma si finisce per non dire nulla. Un enorme peccato vista e considerata soprattutto l’estetica estremamente ricercata del film. Grazie ad un meticoloso lavoro svolto dalla fotografia (curata da Julien Poupard), Forever Young sembra voler riproporre quell’estetica sporca, sgrammaticata e a tratti rabbiosa di molto cinema caratteristico della Nouvelle Vogue. E incredibilmente ci riesce.

Proprio come Il Principe di Roma, anche Forever Young – Les Amandiers arriva sul nostro mercato home video sotto il duplice marchio Lucky Red e Plaion Pictures sia in edizione DVD che su supporto blu-ray disc. Anche in questo caso vi parliamo dell’edizione in alta definizione, ma questa volta non ci sono mezze misure: quella messa sul mercato da Plaion Pictures è un’edizione assolutamente soddisfacente!

Tecnicamente il supporto è perfetto. Il blu-ray in questione restituisce un’immagine nitidissima, capace di mantenere inalterata la preziosa pasta fotografica del film, un quadro video contrastato sempre in modo ottimo e capace di restituire davvero un’elevata attenzione al dettaglio. Perfetto anche il reparto sonoro che si traduce in uno squillante DTS-HD Master Audio 5.1 sia per la versione originale del film (francese) che per quella doppiata in italiano.

Davvero sorprendete anche il reparto dedicato ai contenuti extra che offre un corposissimo documentario realizzato da Karine Silla e Stéphane Milon, Des Amandiers aux Amandiers (62 minuti), un’interessate lavoro d’osservazione che si pone a metà strada tra il backstage del film e un documentario autobiografico su Valeria Bruni Tedeschi. Oltre questo documentario, indiscutibile fiore all’occhiello dell’edizione, segnaliamo anche un’intervista alla regista (11 minuti) e il trailer del film.

Giuliano Giacomelli

IL PRINCIPE DI ROMA di Edoardo Falcone 

Label: Plaion Pictures e Lucky Red

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in edizione DVD)

Video: 1080p – 2.35:1 – 16/9 – 24fps

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio; Audiodescrizione Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: Italiano n/u

Extra: Dietro le quinte, Trailer

FOREVER YOUNG – LES AMANDIERS di Valeria Bruni Tedeschi 

Label: Plaion Pictures e Lucky Red

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in edizione DVD)

Video: 1080p – 1.85:1 – 16/9 – 24fps

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio; Francese 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano n/u, Italiano

Extra: Documentario “Des Amandiers aux Amandiers”, Intervista a Valeria Bruni Tedeschi, Trailer

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.