Miss Julie, la recensione

Con un po’ di ritardo, arriva sui nostri schermi Miss Julie, film diretto dalla grande attrice bergmaniana Liv Ullmann, che ha tre straordinari interpreti in Jessica Chastain, Colin Farrell e Samantha Morton.

Il film è chiaramente tratto dal dramma di August Strindberg, La signorina Julie, di cui nei paesi scandinavi sono già stati fatti numerosi adattamenti cinematografici, il più importante dei quali è La notte del piacere (1951) di Alf Sjöberg.

Per chi non conoscesse il dramma teatrale, la signorina Julie è una giovane e voluttuosa aristocratica, intenzionata a passare la serata di San Giovanni alla festa della servitù. Approfittando dell’assenza del padre, Julie cerca insistentemente di sedurre il giovane cameriere Jean, segretamente innamorato di lei, ma fidanzato con la cuoca Kristin. Ma il pericoloso gioco erotico tra i due personaggi è destinato a finire in tragedia.

Come Il servo di Joseph Losey, altro dramma analogo, l’opera affronta la tematiche dell’interazione tra classi sociali differenti e tra il genere maschile e quello femminile. I dialoghi tra Julie e John scavano a fondo queste differenze sociali, portando in superficie una mentalità ottocentesca, ossessionata da comportamenti ritenuti “appropriati”.

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Qui, però, i nomi sono tutti tradotti in inglese. Ed è così che Jean diventa John, e Kristin diventa Kathleen. La lingua diventa un importante territorio di scontro tra i due personaggi, e in una scena Julie si sorprende del linguaggio forbito di John.

Il film della Ullmann spicca per una regia calda, per la grandiosa scenografia, ma anche soprattutto per il lavoro degli attori. Pur essendo grande d’età per quella parte, Jessica Chastain è pura ed eterea. Possiede sia l’innocenza della ragazzina, che la sensualità della Julie che si appresta a diventare adulta. E Colin Farrell si dimostra, per lei, un buon compagno di scena. Il suo John è più umano, e meno ambiguo, che quasi guarda con rassegnazione il suo vano tentativo della sua scalata sociale.

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Pur rimanendo in secondo piano, Samantha Morton possiede il polso di un “terzo incomodo” fintamente sottomesso, ma più dominatore di quel che si creda.

Gli attori funzionano e funziona anche il rapporto attori-regista e questo già basta a tirarne fuori un buon adattamento.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • La presenza scenica della Chastain è la vera forza dominante.
  • Bella la fotografia, ma anche la scenografia.

 

  • Inizia con un ritmo un po’ lento.
  • Scelta di inquadrature un po’ elementare.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Miss Julie, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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