Omicidio al cimitero, la recensione

Sei persone in visita al cimitero comunale di Santa Cristiana, nel bel mezzo del nulla, trovano il cadavere del guardiano accasciato nella cappella. L’uomo è stato strangolato, le uniche due automobili sono state sabotate, non c’è campo per i cellulari e il prossimo autobus passerà tra ore. I sei non possono far altro che attendere e stare in allerta perché tra di loro può nascondersi l’assassino.

Queste sono le premesse di Omicidio al cimitero, nuovo film diretto da Stefano Simone che torna a esplorare i territori del giallo/thriller dopo il riuscito Il fantasma di Alessandro Appiani. Questa volta però siamo alle prese con una dinamica da giallo classico (non a caso il cimitero è titolato a Santa Cristiana, luogo che non esiste realmente ma omaggia Agatha Christie), senza concessioni al soprannaturale o a predominanti contaminazioni con la commedia. Unità di tempo e di luogo, un omicidio, sei indiziati e un responsabile da individuare. Gli ingredienti sono quelli del whodunit puro, ma con un parco di personaggi variegati che consente di affrontare anche tematiche di rilievo sociale come la depressione giovanile e le frodi on line.

Scritto da Roberto Lanzone, già artefice dello script de Il fantasma di Alessandro Appiani, Omicidio al cimitero sfrutta bene il running time per sviluppare i sei personaggi in scena, ovviamente concedendo spazio più prezioso ad alcuni e giocando sullo stereotipo con altri. Se Gabriel (Matteo Mangiacotti) è ritratto fondamentalmente come l’esperto informatico e Alan (Bruno Simone) è il personaggio goffo e un po’ meschino (anche se mostrerà una notevole crescita), la storia si focalizza molto sui personaggi di Christian (Giovanni Casalino) e Mia (Giada Latronica), il primo è un giovane psicoterapeuta, il più posato e intuitivo del gruppo, la seconda è una ragazza introversa e dall’indole ribelle, il personaggio meglio scritto e interpretato. A completare il gruppo c’è Victoria (Luigia Riccardi), una donna benestante, esigente e dal fare autoritario, e Nora (Rossella Castigliego), la più giovane dei sei, sorella di Gabriel.

Stefano Simone si affida alla sceneggiatura con enorme rispetto dei personaggi che sta raccontando per immagini e si gioca un’importante carta con il montaggio, che è fondamentale per infondere ritmo a un racconto affidato per lo più alla parola. Il film guadagna ritmo, è avvincente e, nonostante qualche ingenuità nei dialoghi che a tratti ricordano quelli di alcuni teen movie americani, mostra una struttura da giallo molto credibile. I colpi di scena sono realmente tali e non solo per l’imprevedibile identità dell’assassino ma anche per i risvolti che coinvolgono il vissuto dei vari personaggi, tra i quali si inserisce curiosamente la stessa vittima, interpretata dal bravo Filippo Totaro, ormai un collaboratore di vecchia data di Stefano Simone.

La fotografia misurata di Marco Di Gerlando e le musiche di Luca Auriemma contribuiscono alla riuscita di un film onesto che porta a casa il risultato prefissato con una puntuale professionalità. Stiamo parlando di cinema davvero indipendente e assistere a risultati così quadrati, in cui ogni cosa è al punto giusto nonostante la mancanza di grandi mezzi, è sempre incoraggiante perché ci dice come ci sia un sottobosco vibrante di filmakers guidati dalla vera passione per il lavoro che svolgono.

Omicidio al cimitero sarà presentato in anteprima nazionale al Cinema San Michele di Manfredonia la sera di giovedì 22 febbraio.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Il film presenta una regia attenta e pronta a sperimentare movimenti di macchina suggestivi.
  • L’intreccio giallo è molto ben congegnato.
  • Alcuni dialoghi sono un po’ ingenui.
  • Seppure nel complesso il cast funziona bene, a tratti si nota un po’ di inesperienza in alcuni interpreti.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Omicidio al cimitero, la recensione, 6.5 out of 10 based on 2 ratings

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.