Ravage – La caccia è aperta, la recensione

Ravage – La caccia è aperta di Ted Grennan arriva in un momento storico in cui il revenge-movie al femminile è tornato di moda, sdoganato al pubblico del cinema mainstream grazie al film pop di Emerald Fennell Una donna promettente – Promising Young Woman, fresco addirittura di un Oscar alla sceneggiatura. Quel che fa Grennan, anche sceneggiatore, è riportare il genere alla sua anima più verace e truculenta confezionando un film minimalista e ammantato dalla sua aura da film-di-genere pur non tralasciando le indispensabili venature sociali che questo tipo di opere hanno insite nella propria natura.

La fotografa naturalista Harper si trova nella Watchatoomy Valley, in Virginia, quando assiste casualmente al pestaggio (a morte) di un uomo da parte di un branco di altri uomini. La ragazza fugge dopo aver fotografato la scena e va a denunciare l’accaduto alla più vicina stazione di polizia. Il branco si è accorto della presenza della ragazza e la rapisce sottoponendola a torture terrificanti. Solo la determinazione e lo spirito di sopravvivenza di Harper le consentiranno di reagire.

Il dato interessante di Ravage, noto anche come Swing Low, è la struttura a flashback che ci presenta la situazione dalla sua conclusione, con una ragazza resa irriconoscibile dalle bende che le ricoprono tutto il corpo, immobile in un letto d’ospedale, che racconta a un agente di polizia quello che le è accaduto. Quindi l’interesse dello spettatore si focalizza non tanto sull’evento scatenante e la conseguente vendetta di Harper, scandita da una meccanica narrativa altamente risaputa, ma sul “cosa” sia accaduto alla ragazza per trovarla ridotta in quel modo, dal momento che il film ce la mostra agguerrita come neanche il buon vecchio Rambo. Per dare una risposta a questo quesito, che ha esiti davvero terrificanti, Ravage impiega circa 80 minuti, durante i quali siamo invitati a vestire i panni di questa tostissima fotografa che riesce a cavarsela nelle situazioni più improbabili come una novella MacGyver e crea trappole dal nulla neanche fosse un’allieva di Jigsaw. Diciamo che la verosimiglianza non è il punto forte dell’opera di Grennan, che si abbandona alle dinamiche dell’horror più truce glissando sulla violenza che i bruti perpetrano su Harper ma approfondendo la sua vendetta, un po’ come accaduto nel remake di I Spit on Your Grave.

Oltre al sotto testo chiaramente femminista che appartiene a ogni opera di questo specifico filone, in cui si mostra la metaforica rivincita del sesso femminile su quello maschile opprimente e prevaricatore, c’è anche un approfondimento sulla questione delle donne/vittime che non vengono credute neanche dinnanzi all’ovvio, come accade ad Harper durante l’interrogatorio iniziale nel quale l’agente di polizia tende a non inquadrarla come reale vittima perché non ha prove per dimostrarlo. Va ad emergere anche il tema della comunità ristretta che cerca di auto-preservarsi dalla contaminazione esterna: è la folle motivazione che muove il branco di uomini, a cui si fonde un’ideologia della violenza di chiaro stampo destroso, conservatore e reazionario, come incredibilmente sedimentato in alcune comunità del Sud degli Stati Uniti.

Non convince troppo Annabelle Dexter-Jones, già vista in Under the Silver Lake e nella serie The Deuce, qui nel ruolo della protagonista a causa di una mono espressività che non rende giustizia a un personaggio che avrebbe dovuto mostrare, come minimo, una gamma emozionale differente dallo stato di perenne apatia a cui sembra abbonata. Senza dubbio, nello scarno parterre di attori, a risaltare è Bruce Dern, a cui è affidato un piccolo ma esplicativo ruolo.

Non brillando per qualità generale ma risultando avvincente, ritmato e con una costruzione narrativa accattivante, Ravage sicuramente non lascerà il segno ma è una piacevole visione per tutti gli appassionati di revenge-movie al femminile.

Ravage – La caccia è aperta è disponibile in DVD distribuito da Blue Swan Entertainment e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD (Chili, RakutenTv, AppleTv, Timvision, Google Play, Microsoft Store).

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Abbraccia il tema della donna/vittima non creduta.
  • La rivelazione finale è agghiacciante.
  • Annabelle Dexter-Jones non funziona nella sua scarsa varietà espressiva.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)
Ravage - La caccia è aperta, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.