Sing Street, la recensione
Alcune teorie sul cinema sottolineano come esso contenga in sé un sottile inganno rivolto agli spettatori: questi, di fatto, costretti a sedute statiche, vivrebbero come un’ingiustizia l’impossibilità di replicare il movimento presente sullo schermo. Per fortuna c’è John Carney: sfido chiunque a non muovere la gamba a tempo o a non tamburellare con la mano durante la visione di uno dei suoi film “musicali”. Insomma, pur stando fermi, si balla dentro.
Sing Street, l’ultimo lavoro di Carney, non fa eccezione a questa regola, anzi, la esalta: il film, ambientato negli anni ’80, racconta le vicende di Conor, quindicenne dublinese vessato da problemi famigliari e scolastici. Tutto cambia quando decide di metter su una band per conquistare la ragazza dei suoi sogni. Come in Once e Begin Again, Carney realizza nuovamente “un mix perfetto di musica e immagini”, citando le parole che pronuncia il fratello di Conor nel film. Se il personaggio in questione si riferiva però al formato del videoclip, entrato in voga proprio negli eighties, Sing Street non si limita alla musica e alle immagini, ma aggiunge una trama brillante, vivace e molto divertente.
Il regista recupera la classica formula boy meets girl e la rigira senza stravolgerla, ma donandole nuova freschezza, così come fa con le canzoni originali presenti nel film, scritte appositamente da lui e Gary Clark. I brani oscillano, infatti, tra sonorità del passato e note pop più attuali che mai.
Sing Street compie dunque un vero e proprio viaggio nella musica, elemento evidenziato soprattutto dalle varie fasi che Conor attraversa con la sua band: passando dalle sonorità dei Duran Duran ai The Cure, cambiando ogni volta acconciatura e vestiario, realizzando nuovi videoclip che, come pezzi di un puzzle, aggiungono tasselli allo stile della loro musica nonché alle loro identità.
L’unica, piccola critica che si potrebbe rivolgere alla trama riguarda il poco spazio dedicato all’ambiente oppressivo della scuola cattolica frequentata da Conor, ma, data la quantità di carne al fuoco, forse è stato meglio così. Per il resto, Sing Street – che sarà nei nostri cinema dal 9 novembre con BIM Distribuzione – è un film delizioso, capace di regalare una sensazione di permanente spensieratezza anche una volta usciti dalla sala.
Giulia Sinceri
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