Scream: una saga da urlo! Il primo film rivive in 4K + Blu-ray per il 25° anniversario

Il 13 gennaio arriverà al cinema l’attesissimo quinto capitolo della saga di Scream, il primo a non essere firmato dal Maestro Wes Craven, che purtroppo ci ha lasciati nel 2015. In attesa del ritorno di Ghostface, Koch Media e Paramount Pictures hanno riportato in home video il capolavoro di Craven in un’edizione speciale a due dischi per il suo 25° anniversario, che comprende il blu-ray del film e il 4K Ultra HD.

L’urlo che ha rinvigorito il cinema horror

Nel 1996 il cinema horror hollywoodiano non se la stava passando benissimo, era il “western” di quel periodo, un genere agonizzante, poco praticato dalle majors e sul quale anche il settore indipendente non puntava più di tanto. Wes Craven, che aveva già fatto la storia del cinema con alcuni dei più importanti e imitati film della new wave americana, usciva dall’esperienza poco felice di Vampiro a Brooklyn, l’horror-comedy con Eddie Murphy che aveva floppato in tutto il mondo e su cui pare abbia pesato più del dovuto il coinvolgimento dell’attore di Beverly Hills Cop. Era un periodo in cui scommettere sul cinema horror voleva dire rischiare, così come avevano fatto Bob e Harvey Weinstein che decisero di produrre e distribuire addirittura nel periodo natalizio Scream, un teen-horror che faceva dell’ironia cinefila e della crudezza delle immagini i suoi punti di forza. L’idea per il film arrivava da Kevin Williamson, sceneggiatore esordiente e grande appassionato di cinema horror che si era ispirato proprio ai caposaldi post-moderni del genere per confezionare uno script divertito e divertente che era, innanzitutto, una intelligentissima riflessione sull’horror cinematografico. Chi meglio di Craven, che aveva già dato vita allo stupendo metacinema di Nightmare – Nuovo incubo, poteva filmare una simile idea? E così fu.

Scream aveva esordito in sordina il 22 dicembre 1996 portando a casa nel primo weekend solo 6 milioni di dollari al netto di circa 14 milioni di budget; ma il passaparola decretò il suo successo tanto che alla fine della sua corsa al botteghino riuscì a incassare circa 175 milioni di dollari diventando un instant cult e convincendo anche la esigente critica, non solo di settore.

L’intelligenza cinefila, la sagace scrittura, la maestria registica e il mix tra spavento e ironia avevano dato vita a un film unico, una scheggia impazzita nello stantio filone dello slasher-movie che riuscì a far tornare “di moda” questo sotto-genere e l’horror tutto, generando una marea di cloni, una serie tv e perfino una parodia di successo, Scary Movie, che prendeva il titolo proprio da quello di lavorazione di Scream.

Oggi salutiamo Scream come un film fondamentale per il cinema horror, un film praticamente perfetto, giustamente riconosciuto come un capolavoro per il suo genere, oltre che l’ennesima dimostrazione che Wes Craven è stato davvero un regista unico, autore sensibile e intelligentissimo che come pochi altri colleghi è riuscito a scrivere, più di una volta, la Storia del genere in cui è stato più attivo.

Un sequel tira l’altro…

Il successo di Scream non è passato ovviamente inosservato e Scream 2 era pronto ad esordire nelle sale statunitensi già nel dicembre del 1997 (mentre in Italia, come il primo film, è arrivato in sala ben nove mesi dopo!). Squadra che vince non si cambia: Craven alla regia, Williamson alla sceneggiatura (ma anche in produzione) e cast principale (i sopravvissuti, almeno) intatto, ovvero Neve Campbell, David Arquette, Courtney Cox, Jamie Kennedy e Liev Schreiber (con un ruolo ben più ampio). La posta in gioco è altissima perché il discorso cinefilo diventa davvero metacinematografico e il film si apre in un cinema dove viene proiettato Stab, film ispirato ai fatti del precedente capitolo. Un cortocircuito geniale che porta avanti l’idea di Williamson fino alla riflessione stessa sui meccanismi dei seguiti nel genere horror. Il tema, già importante nel primo Scream, sul ruolo dei mezzi di comunicazione nel mondo odierno, diventa centrale fino a cannibalizzare movente e ruolo degli assassini, uno dei quali è perfettamente in linea con il gioco di rimandi cinefili al cinema horror che sta alla base di tutta l’operazione: chi è l’assassino di Venerdì 13? Chiedeva il killer a Casey Baker, prima vittima in Scream.

Nel febbraio del 2000 capiamo che Scream non risponde solo alle regole dei serial, come diceva Randy Meeks nel secondo film, ma addirittura a quelle della trilogia. È lo stesso personaggio interpretato da Jamie Kennedy, defunto però in Scream 2, a spiegarcelo in uno divertente cameo in Scream 3. Le regole cambiano, chiunque può morire, perfino la protagonista (tranquilli, non accadrà!), per il capitolo narrativamente più complesso e strutturato dell’intera saga che, però, perde Williamson come sceneggiatore (qui lo script è firmato da Ehren Kruger) ma conserva il cast e il regista. Dei tre, il terzo Scream è senza dubbio il più debole perché la dose di violenza si abbassa notevolmente palesando anche i pesanti tagli auto-inflitti al film e l’asticella dell’ironia si alza notevolmente accentuando la componente comedy. Però Scream 3 ha delle trovate davvero notevoli, a cominciare dal contesto hollywoodiano, il film nel film, con attori e personaggi che si trovano a interagire e a sfuggire alla furia del killer, un killer molto diverso dal passato e che ha l’ambizione di creare un unico grande piano attorno alle disavventure di Sidney Prescott. Col senno di poi, è molto curioso notare che il film muove un’aperta denuncia ai casi di molestia sessuale nell’ambiente cinematografico, motivo per il cui è diventato tristemente noto fino alla sua rovina artistica Harvey Weinstein che qui figura ancora una volta come produttore esecutivo.

Con il terzo film non si conclude però l’avventura di Sidney, Linus e Gale che tornano, undici anni dopo, nel 2011, con il quarto film della saga che vede anche il torno di Kevin Williamson come sceneggiatore e Wes Craven come regista, alla sua ultima esperienza dietro la macchina da presa. Il film sarà un successo di pubblico e critica e l’idea iniziale è proprio di dare il via a una nuova trilogia che però ha una battuta d’arresto proprio a causa della malattia e successiva morte del regista. Di Scream 4 vi parliamo più nel dettaglio in una recensione dedicata, mentre il quinto film, diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, scopriremo dal 13 gennaio 2022 se sarà effettivamente il secondo tassello dell’allora prevista nuova trilogia.

L’edizione Blu-ray + 4K UHD per il 25° anniversario di Scream

Già uscito in Blu-ray + 4K Ultra HD lo scorso ottobre in una limited edition steelbook, Scream arriva adesso nella versione “non limitata” offrendo i medesimi due dischi della precedente edizione ma in una slipcase cartonata che riproduce la locandina originale del film (virata in lucido/metallico però). Come recita la fascetta sulla cover, si tratta di un’edizione celebrativa per il 25° anniversario del film che la Koch Media ha confezionato da usare anche come trampolino di lancio per il nuovo film, del quale è inserita una featurette di presentazione proprio tra i contenuti extra di questa edizione.

Innanzitutto, va detto che non siamo di fronte alla medesima riproposizione della passata edizione blu-ray distribuita qualche anno fa da Eagle Pictures e che questa Koch Media si serve di un diverso master, ripulito e con un’immagine ottimizzata. Il quadro risulta molto nitido e ottimamente contrastato, con neri profondi e un’attenzione al dettaglio incredibile (soprattutto se pensiamo al quarto di secolo che il film già ha sulle spalle) e parliamo tanto del film su blu-ray quanto su quello in ultra HD che ha come unica vera differenza d’immagine un’accentuazione e vividezza dei colori.

A livello audio, l’edizione Koch Media si difende benissimo nonostante possiamo notare una netta differenza tra la traccia italiana in Dolby Digital 2.0 e quella originale in DTS-HD 5.1, nella seconda il suono è più pulito e soprattutto potente, sia nella colonna sonora che negli effetti audio, ma anche quella in 2.0 comunque non si sottrae a un buon lavoro di recupero e massimizzazione con una perfetta gestione del doppiaggio sulla colonna originale e un ottimale utilizzo della spazialità.

I contenuti extra sono riportati su entrambi i dischi (e sono i medesimi), ma non sono altro che una riproposizione dei vecchi extra già presenti nella precedente edizione blu-ray della Eagle, con la sola aggiunta della suddetta featurette – Eredità di sangue: Scream 25 anni dopo – a uso promozionale per il nuovo capitolo in uscita. Per il resto abbiamo il commento audio d’epoca sottotitolato con Wes Craven e Kevin Williamson, una featurette di 6 minuti sulla produzione del film e un Q&A con attori e autori che rispondono alle domande dei fan. Conclude il tutto un dietro le quinte di circa 6 minuti con interviste e analisi della scena d’apertura.

Roberto Giacomelli

SCREAM di Wes Craven – Edizione 25° anniversario

Formato: 4K UHD + Blu-ray

Label: Koch Media

Video: 2.35:1 Letterbox

Audio: DTS-HD 5.1 Inglese, Tedesco – Dolby Digital 2.0 Italiano, Francese, Giapponese, Spagnolo, Russo.

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese, Russo

Extra: Eredità di sangue • Commento audio di Wes Craven e Kevin Williamson • La produzione • Dietro le quinte • Q&A con attori e troupe.

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