Archivio tag: festival di roma 2015

Truth, la recensione

La decima Festa del Cinema di Roma apre in bellezza con l’esordio al lungometraggio di James Vanderbilt, famoso per essere lo sceneggiatore dietro film come Zodiac e The Amazing Spider-Man. Eppure, nonostante la natura di debutto, Truth è a prova di bomba, un meccanismo perfetto che funziona come un orologio. E proprio come in un orologio, anche nel film tutte le parti, essenziali ma interdipendenti, si incastrano perfettamente: di fatto la storia in sé risulta estremamente coinvolgente e la sceneggiatura la esalta, senza contare l’ottimo uso del montaggio (che risulta analitico, ma allo stesso tempo perfettamente funzionale nel suscitare la giusta emozione nel pubblico) e i due magnifici protagonisti del film: Cate Blanchett e Robert Redford.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Legend, la recensione

In Legend, diretto da Brian Helgeland, il protagonista Tom Hardy si fa in due, letteralmente: di fatto interpreta il doppio ruolo dei gemelli Kray, gangster senza scrupoli che spadroneggiarono a Londra negli anni ’50 e ’60.

Nell’East End londinese tutti conoscono Reginald e Ronald Kray: i due controllano l’attività criminale della zona, ma sono ben intenzionati a espandersi. Per coronare il loro sogno non si fermano davanti a nessuno, che sia la polizia o una banda nemica; ma il successo è una chimera sfuggevole, e tutti hanno i loro punti deboli.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The End of the Tour, la recensione

Che fare un buon film su David Foster Wallace fosse un’impresa piuttosto difficile, si sapeva. E The End of the Tour di James Ponsoldt ci riesce soltanto in parte.

La base di partenza (ma anche di arrivo) è il libro-intervista di David Lipsky, Come diventare sé stessi. Dopo l’enorme successo di Infinite Jest (libro mostro di oltre mille pagine, note escluse), Lipsky (Jesse Eisenberg) si propone di accompagnare Wallace (Jason Segel) nella tappa finale del suo tour, per scrivere un articolo su di lui. In cinque giorni, parleranno di letteratura, rapporti umani e di Wallace stesso. Ma, in fondo, sempre di un’unica cosa, che d’altronde è anche al centro della scrittura di David Foster Wallace: la solitudine.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Carol, la recensione

Bis per Cate Blanchett che, con la sua bellezza e la sua bravura, è la regina di questa decima edizione della Festa del cinema di Roma; anche se percepiamo con malumore la sua assenza che avrebbe dato quel tocco in più alla festa, possiamo consolarci con i suoi ottimi film: dopo l’apertura di Truth diretto da James Vanderbilt, la Blanchett è protagonista di Carol, pellicola firmata da Todd Haynes e già apprezzata ed applaudita al Festival di Cannes.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, la recensione

Non è un segreto per nessuno che ci troviamo nel decennio dei live action di fiabe e/o classici Disney di ogni genere. Abbiamo due scuole di pensiero fondamentali a riguardo: i puristi, per i quali i romanzi o i classici d’animazione sono intoccabili (possono a malapena sopportare il classicismo della Cenerentola firmata Kenneth Branagh) e i curiosi speranzosi. Noi rientriamo in questa seconda categoria: disneyiani fino al midollo, conosciamo citazioni e canzoni a memoria, convinti che anche dal revisionismo fiabesco possa uscire qualcosa di buono. E per questo accettiamo una Biancaneve con il mono ciglio, una cappuccetto  rosso sanguinaria ed una Malefica zuccherosa e materna. Da notare che moltissimi prodotti di queste trasposizioni cinematografiche non provengono dalla casa di Topolino, dato che i diritti dei testi letterari sono sparsi un po’ ovunque, e perciò non sempre dietro una fiaba c’è la Disney.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Freeheld: amore, giustizia, uguaglianza – la recensione

Se dovessimo utilizzare una sola parola per definire il merito principale di Freeheld, sceglieremmo “ricordare”. Viviamo in un momento di ipervisibilità del cosiddetto genere omosessuale al cinema e in Tv e la storia vera raccontata da Freeheld ci invita a riconsiderare l’attuale situazione sociale e culturale (almeno negli USA) come il frutto di anni ed anni di lotte sociali e politiche in nome di una parità di diritti conquistata da pochissimo tempo.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 2 voti)
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Alaska, la recensione

Claudio Cupellini ha dato prova, negli ultimi tempi, di essere un regista da tenere d’occhio: dopo il gradevole – seppur non particolarmente originale – esordio con Lezioni di cioccolato nel 2007, è passato al dramma dalle venature thriller di Una vita tranquilla. Invece il 2014 lo ha visto coinvolto nel successo della serie tv Gomorra, realizzata insieme ai colleghi Stefano Sollima e Francesca Comencini. Gomorra deve aver rappresentato una sorta di battesimo del fuoco per Cupellini: di fatto il respiro internazionale della serie si riscontra anche nel suo ultimo film, Alaska, presentato alla decima edizione del Festival del cinema di Roma.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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