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Dogtooth: disponibile in blu-ray disc il primo disturbante film di Yorgos Lanthimos
La rinascita del cinema greco ha una data, un nome e un titolo: la data è il 2009, il nome è Yorgos Lanthimos, il titolo è Kynodontas, o Dogtooth, se preferite l’accezione internazionale anglofona. È con questo minuscolo film di ormai 11 anni fa che Lanthimos si è fatto conoscere dal pubblico di tutto il mondo grazie al premio come miglior film nella sezione Un certain regard di Cannes 2009 e la candidatura come miglior film straniero agli Oscar 2011, un family drama così bizzarro e disturbante da non poter certamente passare inosservato! E infatti da quel momento la carriera del regista greco è decollata, prima con il romance distopico The Lobster, poi con l’horror Il sacrificio del cervo sacro, fino alla vittoria di un Oscar (con ben 10 candidature) per La favorita. Con 11 anni di ritardo Dogtooth è arrivato anche in Italia e dopo una piccola distribuzione in sala quest’estate, il primo film di Yorgos Lanthimos arriva anche in blu-ray disc con Lucky Red e Koch Media.
Oscars 2019: Green Book miglior film e tutti i vincitori
Si è appena conclusa la 91^ edizione degli Academy Awards, i prestigiosi Premi Oscar e quest’anno le premiazioni sono state meno prevedibili in confronto allo scorso anno. A portarsi a casa la statuetta come miglior film è stato Green Book di Peter Farrelly, che guadagna altri due importanti premi: la migliore sceneggiatura originale e il miglior attore non protagonista per Mahershala Ali.
La Favorita, la recensione
75esima Mostra del Cinema di Venezia. Finisce la proiezione di The Favourite – La Favorita e parte un applauso unanime, che prende per mano il vecchio Casinò e, come nella migliore delle favole natalizie, la trasporta a godere dei fasti del Passato in cui i lampadari dorati erano privi di polvere e i suoi ascensori non puzzavano di chissà che cosa.
Merito della scenografia, molto curata ma che mai diventa troppo carica di elementi, come spesso accaduto nel cinema più e meno recente? Merito del trio Olivia Colman, Emma Stone, e Rachel Weisz? O forse per la sceneggiatura, curata da Deborah Davis e Tony McNamara, che finalmente ha deciso di farci vedere di che cosa è veramente capace invece di continuare con serie tv e film poco impegnati per, diciamo così, un pubblico molto vasto? C’entrerà il più frequente uso di inquadrature contemporanee, come Fish Eye o Panoramica, o ancora movimento a 360 gradi su cavalletto fisso? O sarà per tutte questi aspetti messi assieme?