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Analisi di un Cult. Le iene di Quentin Tarantino
“I bravi artisti copiano, i grandi rubano”. Queste parole di Quentin Tarantino (in realtà rubate a Pablo Picasso) dicono molto sullo stile del regista, sul suo continuo gioco di citazioni e furti a classici (e non solo) del cinema mondiale. Oggi il suo stile immediatamente riconoscibile da chiunque ed è osannato da pubblico e critica, ma per arrivare a questo punto anche lui ha dovuto intraprendere il proprio percorso.
Fuga di cervelli : la conferenza stampa a Roma
Mentre Fuga di Cervelli, debutto alla regia del simpatico comico e attore toscano Paolo Ruffini, esordisce al box office con ben 1.8 milioni di euro nel weekend, DarksideCinema.it vi propone un piccolo tuffo nel passato, parlandovi della conferenza stampa del film. Il regista e interprete Ruffini, infatti, ha presentato a Roma, qualche settimana fa, la sua opera prima in compagnia del cast al gran completo, quindi la bella Olga Kent, il vulcanico Frank Matano, Guglielmo “Willwoosh” Scilla e i “PanPers” Luca Peracino e Andrea Pisani. A farla da padrona, un’atmosfera piacevolmente informale, all’insegna di un registro spassoso e assolutamente in linea con lo stile dei personaggi presenti.
Mr. Blonde (Le Iene)
MISTER BLONDE
Rapinatore di professione, assassino per diletto e completamente incline alla violenza gratuita, Vic Vega è un fedele scagnozzo del boss Joe Cabot. Durante una retata della polizia, Vic viene arrestato e messo in carcere, dove per tutto il tempo della detenzione non ha mai fatto il nome del suo capo. Per questo motivo, Joe Cabot lo rispetta come un figlio. Per ringraziarlo della sua fedeltà, gli permette di partecipare ad un colpo milionario in una gioielleria. Ma il colpo non riesce e si trasforma in un massacro. Vic, che ha assunto il nome fittizio di Mr. Blonde, inizia a sparare ai poliziotti che sono sbucati all’improvviso. Erano lì appostati come se fossero stati informati della rapina. Dopo averne uccisi alcuni, riesce a prendere in ostaggio un poliziotto, il giovane Marvin Nash, e lo porta al capannone, luogo del rendez-vous dopo il colpo. Dopo furiose litigate e spargimenti di sangue vari, i compagni di rapina commettono l’errore di lasciare da solo Mr. Blonde con il poliziotto, il quale verrà torturato senza pietà.