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Wolf Man, la recensione

Periodicamente i mostri classici tornano a popolare gli incubi cinematografici degli spettatori. Abbiamo vissuto un totale restyling di Dracula & co. negli anni ’90, in seguito al grande successo del film di Francis Ford Coppola, a cui ha seguito il Frankenstein barocco di Branagh, il Wolf di Wall Street con Jack Nicholson, il Dr. Jekyll intimista visto dalla sua governante Julia Roberts e La Mummia in chiave pop e avventurosa con Brendan Fraser. Poi quella banda di Mostri sembrava pronta a tornare negli anni 10 del XXI secolo ma il Wolfman con Benicio Del Toro non aveva fatto breccia al botteghino così come Dracula Untold con Luke Evans e ancora meno La Mummia con Tm Cruise, che rappresentò l’inizio e allo stesso tempo la fine di un promettente progetto multibrand e all stars mai davvero avviato.
Ora, a distanza di qualche anno, Universal Pictures ci sta riprovando a celebrare i suoi classici dell’horror in una chiave davvero inedita che non ha alcuna pretesa di creare collegamenti multiversali. E se la celebrazione del più iconico vampiro della letteratura, prima attraverso le contaminazioni pop con Renfield poi con quelle autoriali di Nosferatu, hanno fatto discorso a sé, Jason Blum (in produzione) e Leigh Whannell (in scrittura e regia) hanno invece articolato un percorso personale e minimalista prima con L’uomo invisibile e ora con Wolf Man.
L’uomo invisibile, la recensione

Tre le tante paure presenti nell’animo umano, una delle più comuni e ataviche è quella dell’ignoto, il terrore della minaccia invisibile che può colpirci da un momento all’altro senza poter essere evitata, un po’ come sta accadendo in questo nefasto periodo segnato dal subdolo pericolo del “coronavirus” che sta sconvolgendo le nostre vite. Una sensazione di impotenza che non poteva lasciare indifferenti il mondo della letteratura e del cinema horror che fin dalle origini, assieme alle figure iconiche e folkloristiche di vampiri, fantasmi, streghe e lupi mannari, ha dato vita a tutta una serie di prodotti incentrati sul tema dell’invisibilità. Prendendo come canovaccio il romanzo di fine Ottocento L’uomo invisibile di H.G. Wells, sono state molte le versioni cinematografiche che raccontano di smanie di potere e orrore legati al tema dell’invisibilità, tra cui citiamo il classico della Universal Pictures diretto da James Whale nel 1933 e quella datata 2000 di Paul Verhoeven, che hanno giocato anche sul tema ricorrente dello scienziato pazzo che sfida Dio per sovvertire le leggi della natura e della vita.
Saw: Legacy. L’ottavo film ai nastri di partenza!

Nel 2010, quando uscì nei cinema Saw 3D: Capitolo finale, sapevamo che le terribili torture di Jigsaw (e collaboratori) fossero finite lì, con quel settimo film che aveva però concluso la saga lasciando diverse domande senza risposta. Lungamente caldeggiato, arriva oggi l’annuncio che la storia di Saw, in effetti, andrà avanti con un ottavo capitolo!
E’ la Lionsgate a diffondere la notizia, annunciando che Saw: Legacy è ufficialmente entrato in pre-produzione.
Insidious 3 in Blu-ray con Sony Pictures

Iniziata nel 2010, con il magnifico film a basso budget dello specialista James Wan, la saga di Insidious si è immediatamente imposta nell’immaginario orrorifico cinematografico portando nelle tasche dei produttori Jason Blum e Oren Peli (quelli di Paranormal Activity, per intenderci) dei bei soldoni che hanno confermato la tendenza vincente di produrre horror a basso costo. L’altrettanto ottimo successo dell’altrettanto buono Oltre i confini del male: Insidious 2 ha spinto Blum e Peli a mettere in cantiere un numero tre e, come del resto era annunciato nell’epilogo del capitolo due, Insidious 3: L’inizio cambia storia e personaggi. Si decide di tornare indietro nel tempo, giocando la carta del prequel, così da recuperare anche un volto caro ai fan della saga, il personaggio dell’ormai defunta medium Elise Rainier.
Uscito nelle sale italiane all’alba della scorsa estate, Insidious 3: L’inizio arriva in home video con Sony Pictures.
Insidious 3: L’inizio, la recensione

Iniziata nel 2010, con il magnifico film a basso budget dello specialista James Wan, la saga di Insidious si è immediatamente imposta nell’immaginario orrorifico cinematografico portando nelle tasche dei produttori Jason Blum e Oren Peli (quelli di Paranormal Activity, per intenderci) dei bei soldoni che hanno confermato la tendenza vincente di produrre horror a basso costo. L’altrettanto ottimo successo dell’altrettanto buono Oltre i confini del male: Insidious 2 ha spinto Blum e Peli a mettere in cantiere un numero tre e, come del resto era annunciato nell’epilogo del capitolo due, Insidious 3: L’inizio cambia storia e personaggi.
Il Male è rivelato nel primo trailer di Insidious 3

Con i suoi 260 milioni di dollari incassati worldwide, il dittico di James Wan Insidious e Insidious 2 – Oltre i confini del male può essere considerato tra gli “esperimenti” cinematografici horror più remunerativi degli ultimi tempi, considerando soprattutto i costi di produzione irrisori dei due film (1,5 milioni il primo, 5 milioni il secondo). Da queste basi nasce l’esigenza di un terzo capitolo, che perde Wan in cabina di regia e ci racconta una storia precedente a quella della famiglia Lambert.
Oggi possiamo mostrarvi il primo trailer internazionale di Insidious 3, il teaser poster e annunciarvi la data d’uscita anche in Italia.
Oltre i confini del male: Insidious 2, la recensione

Dopo lo strano caso accaduto al piccolo Dalton, la famiglia Lambert ha di nuovo cambiato abitazione con la speranza di ricominciare una nuova vita serena. Le cose, però, non sembrano cambiare realmente e strani fatti continuano a tormentare la famiglia. Questa volta non è il corpicino di Dalton a fare da magione a sinistre entità ma quello di suo padre Josh. Renai, servendosi ancora una volta dell’aiuto dei due maghi dell’occulto Specs e Tucker, scoprirà che ad infestare il corpo di suo marito è lo spirito maligno di una donna anziana che sembra perseguitare Josh sin dalla sua infanzia.