Archivio tag: massimo ghini
Un matrimonio mostruoso, la recensione
Volfango De Biasi (classe, 1972) ritorna al cinema con Un matrimonio mostruoso, sequel di Una famiglia mostruosa. Quest’ultimo, alla sua uscita nell’autunno 2021, causa emergenza covid, al botteghino non arrivò ad incassare un milione di euro, pur rappresentando nel panorama cinematografico un’opera diversa dalle solite commedie a cui siamo abituati.
Seppur con una trama differente dal primo capitolo, Un matrimonio mostruoso ci fa nuovamente ritrovare i suoi strampalati e bizzarri protagonisti, manca all’appello giusto il personaggio di Nando Cornicioni interpretato da Lillo.
I cassamortari: in DVD la dissacrante commedia di Claudio Amendola
Sta diventando sempre più difficile mettere ben a fuoco la carriera artistica del celebre attore/caratterista romano Claudio Amendola. Sempre meno presente sulla scena come attore, dal 2014 Amendola ha iniziato a muovere i suoi primi passi dall’altra parte della macchina da presa: non più davanti, bensì dietro. Esordisce alla regia con La mossa del pinguino, una canonica commedia all’italiana ambientata nel mondo dello sport. Tre anni dopo ci riprova e cambia completamente tono, niente più commedia in favore di un dramma che ripropone il binomio vincente criminalità/periferia romana. Perciò nel 2017 dirige e interpreta il poco ispirato Il permesso – 48 ore fuori. Quest’anno il buon figlio di Ferruccio Amendola ci riprova per la terza volta e realizza un film ancora una volta differente, torna ad esplorare i territori della commedia ma questa volta cerca di ibridarla con i toni di un grottesco molto macabro. Distribuito lo scorso marzo da Vision Distribution direttamente sulla piattaforma Amazon Prime Video, I cassamortari arriva adesso anche su supporto fisico per mano della stessa Vision e dei canali distributivi CG Entertainment.
I Cassamortari, la recensione
Dopo aver diretto La mossa del pinguino (2013) e Il permesso – 48 ore fuori (2016), Claudio Amendola torna nuovamente dietro la macchina da presa con I cassamortari, una commedia grottesca che racconta la storia di una famiglia, i Pasti, proprietaria di un’impresa di pompe funebri, che si ritrova, casualmente, davanti a un affare che potrebbe risollevare le loro precarie risorse finanziarie.
Dopo la morte di Giuseppe Pasti (Edoardo Leo), titolare dell’omonima impresa di pompe funebri che va avanti da generazioni, Giovanni (Massimo Ghini), Marco (Gian Marco Tognazzi), Maria (Lucia Ocone) e Matteo (Alessandro Sperduti), i suoi quattro figli, ognuno con i propri difetti, si ritrovano a barcamenarsi tra mille difficoltà, cercando di portare avanti l’azienda di famiglia.
Una famiglia mostruosa, la recensione
Adalberto e Luana sono due giovani innamorati. La loro storia viaggia alla velocità della luce ma quando scoprono di aspettare un figlio, entrano entrambi nel panico al pensiero di dover dare la notizia alle rispettive famiglie. Per Luana, tuttavia, il problema sembra essere più facile da affrontare dal momento che sostiene di essere orfana ma per Adalberto le cose non sono affatto così semplici. Nato in una famiglia di mostri, con un padre vampiro e una madre strega, il ragazzo sa molto bene che a casa sua gli umani non sono ben visti (se non come carne da macello). Ma ormai il danno è fatto, Luana è incinta e Adalberto non può fare altro che condurre la sua fidanzata al castello di famiglia così da presentarla ai suoi genitori, ma anche alla sorellina vampira, allo zio assemblato in laboratorio e ad una sua vecchia fiamma amica di famiglia che ha il dono dell’invisibilità.
La mia banda suona il pop, la recensione
Tony, Lucky, Micky e Jerry sono i Popcorn… o meglio erano i Popcorn, una band in voga nei primi anni ’80 capace di scalare ogni classifica con la hit Semplicemente complicata, singolo estratto dall’album di grande successo Frantumami di baci. Oggi il quartetto non esiste più, i Popcorn si sono sciolti da oltre 30 anni e ogni singolo membro della band conduce una vita ordinaria, come l’ex ribelle Lucky che è un visibilmente invecchiato ferramenta con moglie “mignotta” che lo cornifica, o da fallito, come il bassista Jerry che si guadagna da vivere facendo l’artista di strada. Poi c’è chi il successo ancora lo brama, come il frontman Tony che si alterna tra squallidi reality show ed esibizioni durante battesimi e matrimoni, e la ex reginetta del gruppo Micky, alcolizzata persa, che conduce un programma di cucina su una tv locale. Ma per i quattro si presenta l’occasione di tornare sul palco a suonare ancora una volta: un concerto, unica data a San Pietroburgo, voluta da un milionario con la fissa per gli anni ’80. A tentare la “missione impossibile” della reunion ci prova Franco, storico manager dei Popcorn… ma il concerto è solo una copertura per un furto milionario!
10 giorni senza mamma, L’agenzia dei bugiardi e Attenti al gorilla: la nuova commedia all’italiana in DVD
Warner Bros Home Entertainment continua a farsi portabandiera della nuova commedia all’italiana e così distribuisce (solo) in DVD alcune recenti commedie nostrane approdate sul grande schermo ad inizio anno. Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Giampalo Morelli, Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Frank Matano, Pasquale “Lillo” Petrolo, Cristiana Capotondi e soprattutto Diana Del Bufalo (minimo comune denominatore di tutti e tre i titoli) sono i protagonisti di queste commedie “tutte da ridere” proposte da Warner Bros. Nello specifico stiamo parlando del gradevolissimo 10 giorni senza mamma, dell’insipido L’agenzia dei bugiardi e del surreale Attenti al gorilla.
L’agenzia dei bugiardi, la recensione
Fred è cresciuto con un trauma: la separazione dei suoi genitori a seguito di enormi tradimenti venuti a galla. Si è più volte domandato, dunque, come sarebbe stata la sua infanzia se sua madre non avesse mai scoperto le scappatelle di suo padre. Cresciuto con questo interrogativo nella testa, Fred ha messo in piedi una particolarissima agenzia specializzata nelle bugie il cui motto recita “meglio una bella bugia che una brutta verità”. L’agenzia ha lo scopo di creare alibi credibili a tutti coloro che hanno qualcosa di grosso da nascondere e la paura di affrontarne le conseguenze. Fred porta avanti l’attività assieme all’esperto di tecnologia Diego e l’apprendista narcolettico Paolo. Ma il destino è spesso beffardo e una sera Fred si innamora di Clio, ragazza bella e paranoica che ama farsi paladina della sincerità a tutti i costi. Fred, di conseguenza, non può confessarle che ha messo in piedi un intero racket fondato sulle “bugie” e le cose si complicano ulteriormente quando il ragazzo scopre che Alberto, il padre della ragazza, è un suo cliente che vuole nascondere una storia clandestina con l’amante Cinzia, ragazza con poco cervello e desiderosa di sfondare nel mondo della musica rap. Quando per una serie di bizzarre coincidenze si ritrovano in vacanza tutti insieme, la storia è destinata ad implodere.
Natale a 5 stelle, la recensione
Quando ci parlarono di Netflix presentandocelo con prodotti seriali di incredibile qualità come Orange is the New Black, Stranger Things e Daredevil mai avremmo potuto immaginare che un giorno ci saremmo trovati a scrivere di Natale a 5 stelle, ovvero il primo cinepanettone italiano distribuito in esclusiva proprio dal colosso californiano dello streaming.
Puntuale nel mese natalizio, anticipando sul tempo l’attesissimo ritorno della coppia storica dei cinepanettoni Boldi/De Sica con Amici come prima, Natale a 5 stelle porta la firma in sceneggiatura di Enrico Vanzina, ovvero chi il cinepanettone l’ha inventato, e sarebbe dovuto essere diretto dal recentemente scomparso Carlo Vanzina, alla cui memoria il film è dedicato. Invece a firmarlo è stato Marco Risi che in barba ad autentici gioielli realizzati nel passato, come Mary per sempre, Ragazzi fuori, Il branco e Fortapàsc, dirige con la mano sinistra uno dei cinepanettoni più fiacchi e poveri degli ultimi anni.
Un nemico che ti vuole bene, la recensione
In una notte di pioggia, di ritorno verso casa, il professore Enzo Stefanelli soccorre un giovane ferito da un’arma da fuoco e gli salva la vita. Qualche giorno dopo Enzo scopre che Salvatore, il ragazzo a cui ha prestato aiuto, è un killer di professione. Adesso Salvatore è determinato a sdebitarsi con il professore e così si mette a disposizione per uccidere – a titolo gratuito – il suo peggior nemico. Enzo, tuttavia, rifiuta il “favore” di Salvatore poiché fermamente convinto di non aver nessun nemico da far giustiziare ma proprio con l’aiuto del giovane killer, l’uomo inizia ad aprire gli occhi su tutte le persone che lo circondano (parenti e amici) così da scoprire che la “lista dei nemici” è in realtà molto più lunga di quanto avrebbe mai sospettato.
Vacanze ai Caraibi, la recensione
Quest’anno la guerra dei Cinepanettoni si è fatta più subdola che mai!
Già lo scorso Natale il gioco che coinvolge il cinema comico italiano da oltre trent’anni si era complicato più che in passato, dal momento che il licenziamento del regista Neri Parenti da parte di Filmauro aveva creato un’Idra Bifronte che da una parte aveva il cinepanettone De Laurentiis tradizionale con il film di Volfango De Biasi Un Natale Stupefacente, con Lillo e Greg, dall’altra il film episodico e corale di Neri Parenti, Ma tu di che segno 6?, con il rispolvero di Massimo Boldi. Il 2015, però, al ritorno di Lillo e Greg con Filamuro (Natale col Boss) si contrappone un Neri Parenti agguerritissimo che riprende le redini del film vacanziero natalizio old style, quello dei tempi d’oro del cinepanettone. Con Vacanze ai Caraibi, infatti, si torna a quella formula precedente allo stravolgimento degli ultimi tre anni, quando si è abbandonato il filone del Natale a… e si è passati all’episodico decontestualizzato.