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Il testimone invisibile, la recensione
Il percorso artistico che in questi ultimi tempi sta compiendo il cinema italiano è il chiaro sinonimo della proverbiale boccata d’ossigeno che da troppi anni mancava sui nostri schermi. Il loop creativo imbrigliato nella dicotomia commedia popolare / dramma dei sentimenti si è sbloccato e il mercato ha finalmente aperto ai generi e a quel cinema facilmente vendibile anche all’estero. Non è un caso se alcuni dei film (ma anche i prodotti televisivi) oggi più conosciuti oltre i confini nazionali appartengono al filone criminale e al thriller. Oggi possiamo tornare a parlare in questi termini perché arriva nei cinema, distribuito da Warner Bros., Il testimone invisibile, quarto film di fiction per il cinema del toscano Stefano Mordini.
In guerra per amore, la recensione
Quando Nel 2013 uscì nei cinema La mafia uccide solo d’estate nessuno avrebbe mai scommesso sul successo che quel piccolo film stava per riscuotere, sia di pubblico che di critica. Si trattava dell’esordio (davanti e dietro la macchina da presa) di Pif, nome d’arte per Pierfrancesco Diliberto, noto in tv per il programma di MTV Il Testimone e come inviato de Le Iene. Una commedia dai risvolti romantici che aveva come obiettivo primario essere anche un film di denuncia sulla mafia e di come sia strettamente connessa alla classe politica. Ma, di base, era appunto una commedia e di tale genere ne adottava il linguaggio e le tempistiche.
Per il secondo film di Pif, In guerra per amore, possiamo dire che c’erano grandi aspettative, a monte soprattutto di un impegno produttivo decisamente più “importante”. Aspettative pienamente ripagate, perché questa seconda opera non solo conferma il talento del regista – che qui migliora anche come attore – ma riesce anche a superare il già buonissimo esordio.
La scuola più bella del mondo in Blu-Ray
Dopo il successo ottenuto nel 2010 con il fortunato Benvenuti al Sud, continua l’avventura di Luca Miniero nella commedia brillante volta a sottolineare e ridicolizzare i molteplici luoghi comuni circa le differenze culturali tra il nord e il sud d’Italia. Grazie ad Universal Pictures, è disponibile in home video La scuola più bella del mondo, ossia il nuovo tassello di quest’ironico mosaico culturale che Miniero sta costruendo film dopo film.
Fratelli Unici, la recensione
Pietro è un chirurgo affermato, conduce una bella vita ma ha dimenticato cosa sono gli affetti e soprattutto cosa voglia dire amare. Francesco è un perfetto irresponsabile, un uomo superficiale che non è mai stato innamorato poiché troppo preso nel recitare la parte del maschio alfa. Pietro e Francesco sono rispettivamente fratello maggiore e fratello minore. E si odiano. Un giorno Pietro ha un incidente automobilistico, finisce in coma e al risveglio non solo ha perso la memoria ma è regredito all’età mentale di quattro anni. Giulia, l’ex moglie di Pietro, sta per risposarsi e dunque non vuole proprio saperne di prendersi cura dell’ex marito. Francesco, dunque, si troverà costretto a portarsi in casa Pietro per accudirlo, rieducarlo e recuperare una volta per tutte il rapporto con l’odiato fratello maggiore.