Archivio tag: torino film festival 2019

TFF37. True History of the Kelly Gang

Se ne parlava per una possibile partecipazione a qualche festival, prima per Cannes poi per Venezia, invece niente. Per un po’ se ne sono perse le tracce, poi eccolo qui al Torino Film Festival 2019 nella sezione Festa Mobile. Il lungometraggio in questione è True History of the Kelly Gang e a dirigerlo è l’australiano Justin Kurzel, un regista noto per i suoi progetti spesso ambiziosi ma dai risultati disastrosi (alle spalle un non entusiasmante Macbeth e un terribile Assassin’s Creed). Passate le produzioni britanniche e statunitensi, Kurzel torna nella natia Australia per misurarsi con una leggendaria figura della sua terra: il criminale Ned Kelly, già trasposto sul grande schermo da Tony Richardson nel 1970 e da Gregor Jordan nel 2003.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF37. Guns Akimbo

Guns Akimbo si inserisce in un filone ben preciso: action movie sopra le righe. Se in Crank avevamo uno Statham costretto a fare il pieno di adrenalina (o elettricità), in Shoot ‘em Up un Owen sgranocchia-carote, qui la gimmick è che Daniel Radcliffe ha due pistole inchiodate alle mani. Bisogna aggiungere altro? Sì, perché in questo film forse c’è più di quanto appaia a prima vista. Forse.

Miles (Daniel Radcliffe) è un cacciatore di troll virtuali. Un nerd che passa in rassegna i siti più biechi al solo scopo di fare la morale agli altri utenti. Fino al giorno in cui bacchetta le persone sbagliate: i creatori di Skizm, applicazione di massacri in diretta. Scaricandola si ottiene un posto in prima fila per osservare due persone che si ammazzano. Miles li insulta; per ripicca quelli lo catturano, gli impistolano le mani e lo mettono in gioco contro Nix (Samara Weaving), una leggenda nel mondo di Skizm.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF37. Synonymes

Esplosivo e grottesco, Synonymes si presenta da subito come un oggetto misterioso e non semplice da definire. Caratterizzato da un’incredibile capacità di cogliere l’attualità attraverso uno sguardo nuovo e originale, il film dell’israeliano Nadav Lapid (autore di The Kindergarten Teacher, da cui è stato poi tratto Lontano da qui di Sara Colangelo e con Maggie Gyllenhaal) sembra dialogare direttamente con i più recenti successi del cinema europeo. Così, dopo i denti finti di Winfried/Peter Simonischek in Vi presento Toni Erdmann e l’animalesca performance art di Oleg/Terry Notary in The Square, ecco il cappotto ocra di Yoav (Tom Mercier), un giovane ex militare israeliano fuggito in Francia. Proprio quest’ultimo indumento diventa metonimia del suo radicale percorso identitario, che nello specifico consiste nel rifiuto delle proprie (odiate) origini, viste soltanto come un soffocante impedimento. Il suo corpo, snello e atletico da spingerlo a cercare lavoro come modello, sembra essere a suo agio soltanto in quel capo che in realtà non gli appartiene, mentre sulla pelle apporta tutte le immaginabili migliorie (dal congelamento al constante allenamento).

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF37. Metamorphosis

L’unica cosa peggiore di una possessione demoniaca è l’intervento di un esorcista incompetente. E dire che Joong-soo (Bae Seong-woo) fa del suo meglio per salvare la vita di una ragazza posseduta, che purtroppo non sopravvive all’esorcismo. La tragedia sprofonderà il prete nei sensi di colpa e costringerà la famiglia di Gang-goo (Sung Dong-il), fratello di Joong-soo, a trasferirsi per sfuggire alla berlina sociale. Nessuno vuole avere a che fare coi parenti di un esorcista fallito. Eppure non basta allontanarsi per essere al sicuro dal diavolo.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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