Archivio tag: venezia 71

Il Giovane Favoloso, la recensione

Presentato in concorso alla 71° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Il giovane favoloso è un film che ha decisamente diviso la critica. C’è chi lo dava per vincitore, chi l’ha odiato ribattezzando il regista Mario Martone “Mario Mattone”, e chi ne è rimasto piuttosto indifferente. A onor del vero, il nuovo film di Martone si presta benissimo a diverse sensazioni perché, da una parte, è un’opera sontuosa e visivamente accattivante, ma, dall’altra, un pamphlet didascalico a misura di liceo classico. L’indifferenza è, dunque, la linea di pensiero più condivisibile.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 71. Altman, la recensione

Uno dei documentari più belli tra quelli presentati nella sezione Venezia classici alla 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è sicuramente Altman di Ron Mann.

Nei suoi 95 minuti riesce a conquistare lo spettatore totalmente, mostrando tutta la bravura, l’eccentricità e il genio di uno dei più grandi registi e sceneggiatori americani, appunto Robert Altman, scomparso nel 2006.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Perez., la recensione

Demetrio Perez fa l’avvocato d’ufficio a Napoli. La sua non è una vita felice, a cominciare dal disastro matrimoniale che l’ha portato al divorzio e a crescere una figlia che ora si è innamorata di Francesco Corvino, figlio di un noto camorrista. Un giorno si presenta a Perez l’occasione di difendere Luca Buglione, capo di un clan criminale che ha scelto di collaborare con la giustizia. Ma Buglione ha uno scopo ben preciso: recuperare una partita di diamanti che sono stati nascosti nello stomaco di un toro. Per riuscire nella sua impresa, il criminale decide di fare un patto con il suo avvocato: incastrerà l’odiato Corvino in cambio di aiuto nel recupero dei diamanti.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Boxtrolls – Le scatole magiche, la recensione

Non è nota come la Disney/Pixar ne come la DreamWorks Animation, eppure la Laika Entertainment sta, pian pianino, costruendosi un nome e una credibilità in quanto realtà legata all’universo del cinema d’animazione. Fondata negli anni ’90 e con due soli lungometraggi all’attivo, Coraline e la porta magica (2009) e ParaNorman (2012), la Laika ora ci riprova con Boxtrolls – Le scatole magiche, confermando così la firma autoriale che riesce a imprimere sui suoi lavori.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il poster ‘all red’ e lo spot tv di Birdman (o Le Imprevedibili Virtù dell’Ignoranza)

Sono disponibili per voi, in calce, uno spot tv e il poster, rilasciato da Vulture, di Birdman, di Alejandro G. Iñárritu. La pellicola ha aperto la 71^ edizione del Festival di Venezia e ha riscosso consensi all’unanimità. Potete leggere la nostra recensione cliccando QUI.

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Venezia 71. Pasolini, la recensione

Sono passati quasi quarant’anni dalla morte dell’indimenticabile Pier Paolo Pasolini, poliedrico e discusso artista che ha segnato il panorama culturale italiano. Forse per celebrare questo anniversario, o forse perché Pasolini è una figura troppo importante per passare ancora inosservata sul grande schermo, il cinema ha deciso di rendergli omaggio con ben due pellicole. La Macchinazione sarà pronto nel 2015, è una produzione italiana per la regia di David Grieco e con Massimo Ranieri nel ruolo del poeta, ma quello che qui ci interessa è il film di Abel Ferrara, che si chiama molto eloquentemente Pasolini ed è stato uno degli eventi in concorso della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 71. Anime nere, la recensione

Molti giornali hanno salutato Anime nere, il nuovo film di Francesco Munzi, come una delle rivelazioni italiane della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, scrivendo del film “più applaudito” al Lido. Ovviamente non è così, forse la commedia con gli zombi di Joe Dante, presentata fuori concorso, ha ricevuto un’accoglienza più calorosa, il russo The Postman’s White Nights sicuramente è stato più applaudito, ma non è questo il punto. Anime nere non è di certo un film perfetto, ha il suo fascino e su questo non c’è dubbio, c’è un rigore stilistico che strappa senz’altro consensi, ma Francesco Munzi non è riuscito a cogliere l’anima del noir partenopeo e, soprattutto, non ha portato a casa uno script sufficientemente convincente.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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One On One, la recensione

Una studentessa coreana viene rapita e assassinata da un gruppo di sicari, sotto ordine di alcune misteriose figure governative. Convinti di aver semplicemente eseguito un ordine come un altro, gli assassini vengono rapiti uno a uno da un gruppo di vigilantes chiamati Le Ombre, i quali li torturano al fine di estorcere un’ammissione di colpevolezza firmata col sangue.

Dopo esser stato rilasciato, uno dei membri comincia a indagare sulle vite dei suoi carnefici, cercando di scoprire la vera natura della gang.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 71. Burying the Ex, la recensione

Max lavora al Bloody Mary, un negozio di articoli per Halloween, ed é un appassionato di cinema horror. Infelicemente fidanzato con Evelyn, ecologista e maniaca del controllo, dopo l’ennesima discussione decide di lasciarla. Poco prima di riuscire a parlarle, però, la ragazza resta vittima di un grave incidente e morendo fra le sue braccia, gli fa promettere che staranno insieme per sempre…

Al volgere del nono giorno di programmazioni al Lido in occasione della 71esima edizione della  Mostra del Cinema di Venezia, arriva ad alleggerire gli animi degli spettatori Burying the Ex, “zombie comedy” diretta da Joe Dante con protagonisti Anton Yelchin, Ashley Green e Alexandra Daddario.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 71. Senza nessuna pietà, la recensione

Presentato nella sezione Orizzonti alla 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Senza nessuna pietà rappresenta l’esordio alla direzione di un lungometraggio dell’attore Michele Alhaique, che comunque si era già cimentato nel ruolo di regista con due cortometraggi.

Per il suo esordio cinematografico, Alhaique decide di intraprendere una strada che solitamente non è tra le più popolari nel cinema italiano mainstream, ovvero realizzare un noir dal sapore internazionale che abbia l’anima del film di genere. E Senza nessuna pietà è una scommessa vinta perché è un film ben raccontato, che appassiona e ha un cast praticamente perfetto.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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