The Well, la recensione del nuovo horror di Federico Zampaglione

Il cinema horror italiano comincia a fare sul serio e, nonostante ci siano frequenti incidenti di percorso (si vedano Pantafa di Emanuele Scaringi o Hai mai avuto paura? di Ambra Principato) che ci descrivono un panorama mainstream ancora in ripresa troppo lenta, ci sono anche segnali di genuino amore per il genere, indiscutibile conoscenza e professionalità attorno a una reale rinascita del cinema horror made in Italy. Fa piacere, infatti, constatare che a un anno di distanza dall’ottimo Piove di Paolo Strippoli, arrivano quasi contemporaneamente il survival-horror Resvrgis di Francesco Carnesecchi e The Well di Federico Zampaglione. E qui vogliamo parlarvi proprio di The Well, presentato in anteprima mondiale al Festival di Sitges e in attesa di una distribuzione per il 2024.

Notoriamente, Federico Zampaglione è un grande appassionato (e fine conoscitore) del cinema horror e lo ha già dimostrato in passato alternando la sua carriera di musicista con i Tiromancino con quella da regista, dirigendo il riuscitissimo Shadow (2009) e l’omaggio al thriller argentiano Tulpa (2013). In continuità con quest’ultimo, The Well ha il sapore dell’omaggio al gran cinema italiano fantastico che fu e possiamo scorgere tra influenze di Zampaglione tanto La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati (l’incipit lo richiama molto), quanto le parentesi soprannaturali di Dario Argento con i celebri Suspiria e Inferno, senza tralasciare qualche suggestione dal gotico fantastico di Riccardo Freda, Mario Bava e Sergio Garrone.

La restauratrice statunitense Lisa è in viaggio verso Sambuci, un borgo italiano in provincia di Tivoli, dove è stata assunta dalla Contessa Malvizi per riportare a nuovo un antico dipinto di famiglia che risale all’epoca medievale. A mano a mano che il dipinto annerito riprende forma, con le inquietanti figure demoniache che vi sono raffigurate, la ragazza è assalita da terrificanti incubi che sembrano sempre più reali. Inoltre, nella magione Malvizi, Lisa conosce Sara, la figlia adolescente della Contessa, che dopo un’iniziale scontrosità, racconta alla ragazza dell’antica maledizione legata al dipinto.

Inizia con un viaggio The Well di Federico Zampaglione, che ci mostra l’arrivo di Lisa – interpretata dalla combattiva Lauren LaVera di Terrifier 2 – nel centro Italia con un pullman, dove fa subito amicizia con un gruppo di turisti di nazionalità mista che immediatamente vengono identificati dallo spettatore come futura carne da macello. Infatti, non bisogna aspettare molto prima che la vicenda personale di Lisa venga ad alternarsi alla disavventura dei turisti incontrati, creando una narrazione parallela destinata a fondersi. Quello scritto da Zampaglione insieme a Stefano Masi è un film estremamente lineare, semplice nel modo in cui sviluppa eventi e caratterizza personaggi, a tal punto da non riservare sostanzialmente reali sorprese. E qui, forse, c’è il vero limite di The Well, che strizza di continuo l’occhio allo spettatore appassionato di cinema horror ma tende anche a risultare respingente per tutti gli altri proprio perché privo di un’evoluzione narrativa interessante.

Però, appunto, se guardiamo The Well esclusivamente da spettatori di horror, c’è da che divertirsi! Alla vena citazionista di cui si parlava all’inizio, che non è mai fine a se stessa o invadente, si unisce una genuina costruzione del macabro e dell’orrore gore che finisce per prendere il sopravvento su tutto il resto. Creature demoniache, esseri inquietanti, incubi terrorizzanti, stregoneria, orrori ancestrali lovecraftiani e tanta, ma tanta, emoglobina fanno di The Well una vera festa dell’orrore. E per perseguire questo intento, risultano fondamentali gli effetti speciali, quasi tutti di make-up e prostetici, curati da Carlo Diamantini, che si sbizzarrisce in un repertorio davvero fantasioso e truculento.

A tratti, però, si ha la sensazione che si sia dato troppo spazio alle sequenze nella stanza del pozzo, con un Lorenzo Renzi in modalità Salvatore Baccaro che interpreta un aguzzino demente un po’ troppo esagerato nella caratterizzazione e quindi caricaturale. Molto buone, invece, le sequenze nella Villa Malvizi, che giocano con gli elementi del gotico, con le luci e le ombre, e con una costruzione delle sequenze oniriche sottilmente inquietanti.

Ad affiancare Lauren LaVera, troviamo una misteriosa Claudia Gerini e, soprattutto, la giovane Linda Zampaglione, che se la cava egregiamente nel ruolo di una atipica rappresentante della cosiddetta “generazione z”. In un piccolo ruolo troviamo anche il compianto Giovanni Lombardo Radice, qui al suo ultimo film.

The Well è un film destinato principalmente a un pubblico di veri appassionati di cinema horror e trova in questa sua fortissima identità una indubbia riuscita: ci si diverte, spaventa e si prova raccapriccio. Se non si pretende molto altro, l’applauso finale è assicurato.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Riesce ad essere un sincero omaggio ad almeno due stagioni d’oro dell’horror italiano senza risultare mai un film citazionista.
  • Gli effetti speciali ultra-gore e le creature genuinamente creepy.
  • Ha una struttura narrativa estremamente semplice e non riserva vere sorprese.
  • Troppo lunghe le sequenze nella stanza del pozzo.
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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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