Game Night – Indovina chi muore stasera?, la recensione

Una carriera tutta in ascesa quella di John Francis Daley e Jonathan Goldstein, sceneggiatori per commedie di successo del calibro di Come ammazzare il capo e vivere felici, passati alla regia di film altrettanto fortunati (Come ti rovino le vacanze), assoldati dai Marvel Studios per trovare la storia giusta a trasportare nell’MCU Spider-Man e ora di nuovo dietro la macchina da presa con Game Night – Indovina chi muore stasera?, forsennata commedia d’azione che parte dai giochi di ruolo e si trasforma in una rielaborazione di The Game di David Fincher.

Una dichiarazione d’intenti piuttosto bizzarra, eppure Game Night – Indovina chi muore stasera? funziona dannatamente bene, riesce a catturare l’attenzione con l’intricata storia, ricca di colpi di scena, e diverte genuinamente grazie a una serie di gag e trovate di regia e sceneggiatura che raramente si riscontrano nel cinema comico americano contemporaneo.

La storia gira attorno a una coppia molto affiatata, Max e Annie, appassionati di giochi di qualsiasi tipo, soprattutto quelli da tavola, soliti riunirsi periodicamente con un gruppo di amici per sessioni di gioco lunghe tutta una nottata. Brooks, fratello maggiore di Max, appena tornato in città, organizza una serata gioco a casa sua, ma la situazione sfugge di mano e quella che sembrava una sorta di cena con delitto si trasforma in una missione di salvataggio a base di criminali est-europei e dati sensibili sottratti all’FBI.

Con un incipit che ricorda molto da vicino il succitato film di Fincher con Michael Douglas – compresa la rivalità tra fratelli – e uno sviluppo che richiama Tutto in una notte di John Landis e Fuori Orario di Martin Scorsese, Game Night si fa forte di uno script che gioca con lo spettatore coinvolgendolo nella “battuta di caccia” dei protagonisti. Si viene a creare, così, un ambizioso parallelismo tra l’avventura dei personaggi e l’esperienza dello spettatore che riesce incredibilmente a reggere l’attenzione e la credibilità per tutta la sua durata, perfino nel momento di tirare le somme, quando si scoprono le carte (spesso improbabili) di un plot che regge bene anche i colpi di scena. E il merito va allo sceneggiatore Mark Perez, già autore dei non proprio riusciti Herbie – Il supermaggiolino e Ammesso, che riesce a delineare con accuratezza e credibilità uno stuolo di personaggi che si muovono abilmente tra il grottesco e il drammatico. Ovviamente le cartucce meglio esplose sono quelle che riguardano l’ironia e le gag, spesso verbali (anche se si fa un abuso della stupidità verbale di Billy Magnussen), con un irresistibile Jesse Plemons nei panni dell’inquietante vicino di casa di Max e Annie, rancoroso ed escluso dalle serate gioco.

Il ritmo forsennato del film non è solo generato da una raffica di gag, ma anche da una regia attenta e un montaggio particolarmente ben gestito, che azzera qualsiasi tempo morto per dare il senso di una vorticosa corsa contro il tempo. A tal proposito, è impossibile non ricordare con gran piacere la scena del “passaggio dell’uovo” nella casa-bisca del villain di turno, con un incredibile piano sequenza che segue l’iter di un prezioso monile attraverso le stanze e i piani di una lussuosa villa.

Poi, come spesso accade quando si parla di commedie, a far la differenza è il carisma del cast, stavolta particolarmente felice che vede nei ruoli principali Jason Bateman, Rachel McAdams e Kyle Chandler, rispettivamente nei ruoli di Max, Anne e Brooks e perfettamente calati in parti che sembrano scritte appositamente per loro (e probabilmente è così).

Insomma, tra improbabili operazioni al braccio fai-da-te, esilaranti scenate di gelosia per una ipotetica scappatella con un vip misterioso e l’impacciato tentativo di pulire un candido West Higland White Terrier da fiotti di sangue fresco, Game Night – Indovina chi muore stasera? riesce nell’impresa di risultare dannatamente divertente, avvincente e anche originale.

Senza troppe difficoltà, si prospetta di guadagnare lo scettro di commedia più riuscita dell’anno.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Sceneggiatura fresca e originale.
  • Un cast ben assortito e in parte.
  • Ricco di gag e invenzioni registiche.
  • Qualche battuta, alla lunga, risulta ripetitiva, come l’esibizione di stupidità di Ryan, il personaggio interpretato da Billy Magnussen.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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