Speciale Biografilm Festival 2014: How I Live Now

Daisy, una ragazza americana, viene mandata in Inghilterra dal padre per trascorrere un po’ di tempo coi cugini nella loro tenuta di campagna.
Orfana della madre, morta durante la sua nascita, la giovane è inizialmente scontrosa e infastidita dal comportamento dei suoi famigliari, ma rimane affascinata dal più grande dei tre, Eddie.
Dopo una leggera diffidenza iniziale, tra i due scoppia un forte sentimento d’amore, ma lo scoppio di una bomba atomica nel cuore di Londra darà il via a una spietata guerra per la sopravvivenza.

Diretto dal regista scozzese Kevin Macdonald e tratto dal libro Come Vivo Ora di Meg Rosoff, il film è un dramma fantapolitico dalle tinte romantiche e con protagonista la brava Saoirse Ronan di Amabili Resti e il recente The Grand Budapest Hotel.
Malgrado venga presentato inizialmente come un teen movie scanzonato e leggero, la pellicola curva velocemente verso un mondo scosso dal caos e dalla violenza, con momenti di (tentata) riflessione sul crollo della civiltà odierna e la guerra.
I due nuovi amanti vengono divisi, gettati in due località diverse, e gran parte del film si concentra sul tentativo della protagonista di ritornare nella dimora dei cugini, accompagnata dalla più piccola dei tre, viaggio durante il quale subirà profondi cambiamenti.
Il potenziale emotivo e narrativo c’era per creare un parente de I Figli Degli Uomini, tali sono le somiglianze tra i due nella creazione di un’apocalisse bellica british, ma How I Live Now non solo perde clamorosamente nel ricreare un impatto simile alla pellicola di Cuaron, ma non riesce nemmeno a costruire una propria personalità.

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Daisy, che in realtà si chiama Elisabeth (un cambio di nome che non ci verrà mai spiegato), soffre di voci nella sua testa frequenti e fastidiose (sindrome di un disturbo che non ci viene mai raccontato e che addirittura non sparisce nemmeno nel compimento del suo arco) ed è semplicemente insopportabile. Si sciacqua costantemente le mani e si innamora del cugino dal giorno alla notte, dopo che questo si rivela spaventosamente bravo a far spostare le mucche durante il pascolo. Quando poi la getta nel fiume coi vestiti addosso perde del tutto la testa per lui, ma purtroppo una bomba scoppia a miglia di distanza e la ricaduta radioattiva la ricopre dalla testa ai piedi. L’elettricità sparisce e i soldati irrompono nel loro nido d’amore per salvarli, fucilandoli a un centimetro dall’orecchio, dividendo la nuova coppia e i cugini.
Le femmine a star dietro alle riserve alimentari, i maschi sul campo a combattere l’invasore.
C’è anche spazio per il vicino di 14 anni che si arrabbia coi Terroristi cattivi che gli hanno ucciso il cane e che si becca una mitragliata in pieno petto per farci capire quanto sia brutta la Guerra.

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Tralasciando poi i 45 minuti di camminate e rivelazioni shoccanti sulla perdita dei propri cari, il finale raggiunge vette di bieca perplessità quando il tutto scoppia in una bolla di sapone, l’amore stravince e si da un senso al titolo, forse l’unico elemento di questo film che raggiunge una dimensione logica.
Per il resto, tutti i cliché si presentano puntuali in una costruzione platealmente banale. La protagonista smorfiosa che scopre l’amore e l’innocenza, ma che deve far fronte ai doveri di un adulto grazie alla loquace cuginetta che si trascina dietro. La guerra con soldati più duri dei terroristi. Terroristi senza nomi o intenzioni per generare una maggiore paura.
Finisce tutto bene perché sì, e la mancanza di coraggio, anche nei confronti del materiale originale, affossa il tutto ancora più profondamente.

Deludente, inconcludente e inutile.

 Luca Malini

PRO CONTRO
  • Buona fotografia.
  • Inconcludente.
  • Attori sprecati.
  • Rappresentazione della Guerra scontata.
  • Personaggi costruiti a metà.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Speciale Biografilm Festival 2014: How I Live Now, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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