Archivio tag: RaiPlay

Sweetheart, la recensione del monster-movie Blumhouse

La paura dell’ignoto, il desiderio proibito di spingersi oltre le proprie conoscenze e la possibilità che le viscere della terra siano abitate da creature mostruose e antiche quanto il mondo, sono da sempre tra i motori principali della narrativa horror, e della fantascienza in generale. Da queste suggestioni, infatti, sono scaturiti una serie infinita di romanzi e di film i cui protagonisti si vedevano costretti a fronteggiare mostri dall’aspetto gigantesco e invincibile, provenienti da ogni angolo recondito della terra e sempre presenti nelle leggende e nelle credenze di origine arcaica. Se in ambito letterario tale tematica ha partorito una florida moltitudine di romanzi e filoni dei quali farle un elenco sarebbe esercizio sterile ed estremamente abusato, il mondo del cinema l’ha sfruttata per realizzare autentici cult raggruppabili in quello che viene definito con il filone del survival-horror.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Intolerance: arriva su RaiPlay il primo fantasy noir italiano nella lingua dei segni

Abbiamo avuto modo di parlarvi in più occasioni di Intolerance, il primo fantasy-noir tutto italiano girato nella lingua dei segni vicnitore del bando Nuovo Imaie 2019, e torniamo sull’argomento perchè il cortometraggio scritto e diretto da Giuliano Giacomelli (Profondo) e Lorenzo Giovenga (Happy Birthday) e prodotto da Daitona è finalmente visionabile da tutti su RaiPlay

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Peninsula, la recensione

Prima che Army of the Dead diventasse un discusso successo internazionale, il sudcoreano Yeon Sang-ho portava all’attenzione del pubblico Peninsula, sequel del suo zombie-movie campione d’incassi Train to Busan, anticipando alcune delle linee di trama che un anno dopo avrebbero infervorato il riuscito action-horror di Zack Snyder. Peninsula, però, non ha avuto lo stesso successo del precedente film di Yeon Sang-ho depotenziato da un’uscita a ridosso del diffondersi di una vera pandemia, quella da covid-19, che lo ha visto selezionato ma non proiettato a Cannes 2020 e inserito in una sezione collaterale della Festa del Cinema di Roma, oltre che in proiezione speciale al 20° Trieste Science+Fiction Festival.

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Cruel Peter: arriva in esclusiva su RaiPlay la ghost story ambientata a Messina

Arriverà finalmente dal 21 maggio in esclusiva su RaiPlay, dopo oltre sei mesi di posticipo sulla data d’uscita (al cinema) precedentemente programma, Cruel Peter, l’horror tutto italiano diretto da Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, una suggestiva ghost story di cui noi vi avevamo già parlato qui in anteprima. 

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Into the Dark: Splendida America, la recensione

Giunta al suo decimo film/episodio, la prima stagione della serie antologica Blumhouse Into the Dark sgancia la sua bomba più efficace: Splendida America (Culture Shock) non è solo il miglior film-tv di questo primo gruppo, ma anche un bell’horror distopico a tutto tondo.

Complice una visione molto lucida e originale del rinnovato filone dell’horror sociale, nella variante della tematica razziale, la regista e sceneggiatrice di origini messicane Gigi Saul Guerrero (che compare anche come attrice in un piccolo ruolo) mette insieme una storia tanto attuale nel tema trattato quanto tradizionale nell’esecuzione, facendo di Splendida America un piccolo porto sicuro in cui trovare tutto l’orrore amplificato dalla politica di Trump ma con uno sguardo ai concept narrativi di serie ormai collaudate come Black Mirror.

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Into the Dark: Fateci entrare, la recensione

Nono appuntamento con Into the Dark, la serie antologica targata Blumhouse destinata al circuito televisivo, recentemente distribuita in Italia da RaiPlay. Una serie di lungometraggi slegati tra loro, dodici (a stagione) come i mesi dell’anno, il cui unico punto in comune è quello di svolgersi durante una festività.

Seguendo quella che è da sempre la sua filosofia produttiva e imprenditoriale, Jason Blum ha deciso anche per questa serie di dare spazio a registi emergenti o quantomeno alla caccia della grande occasione per farsi conoscere al grande pubblico, lasciando loro carta bianca per quanto riguarda l’interpretazione delle tematiche e delle festività affidategli. Un’impostazione che sta dando vita ad una serie di episodi variegati sia dal punto di vista stilistico che, soprattutto, di quello qualitativo con film davvero meritevoli ai quali fanno da contraltare altri dal valore decisamente deludente.

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Into the Dark: Tutto distrutto, la recensione

Ottavo appuntamento con Into the Dark, la serie antologica targata Blumhouse destinata al circuito televisivo, recentemente distribuita in Italia da RaiPlay. Una serie di lungometraggi slegati tra loro, dodici (a stagione) come i mesi dell’anno, il cui unico punto in comune è quello di svolgersi durante una festività.

La ricorrenza di riferimento di All That We Destroy (Tutto Distrutto) è la Festa della Mamma anche se, in realtà, parliamo in linea assolutamente teorica visto che l’evento non viene nemmeno nominato nel corso del film. Il riferimento vero è la madre.

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Into the Dark: Pesce d’Aprile, la recensione

Giunti al settimo lungometraggio della prima stagione di Into the Dark, ci troviamo immersi nella più bastarda ricorrenza annuale, il 1° aprile, quando cade il famigerato “pesce d’aprile” che dà anche il titolo italiano a questo episodio che, in originale, si chiama invece I’m Just Fucking with You.

Come è noto, prima che nel XVI secolo fosse istituito il nuovo calendario Gregoriano, il Capodanno cadeva tra il 25 marzo e il 1° aprile. Quando nel 1582 il calendario Gregoriano rimescolò le carte in tavola, in molti non erano a conoscenza di questo cambiamento e continuarono a festeggiare l’entrata del nuovo anno il primo giorno di aprile, da qui la pratica di canzonare chi non stava sul pezzo con scherzi che lo illudessero che la propria convinzione fosse giusta, da qui “pesci” in quanto gli ingenui “abboccavano all’amo” dello scherzo.

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Into the Dark: La casa sull’albero, la recensione

Siamo giunti ormai al sesto episodio di Into the Dark, la serie antologica targata Blumhouse destinata al circuito televisivo, recentemente distribuita in Italia da RaiPlay. Una serie di lungometraggi slegati tra loro, dodici (a stagione) come i mesi dell’anno, il cui unico punto in comune è quello di svolgersi durante una ricorrenza.

Giunti alla metà precisa della prima stagione della serie prodotta dal reuccio dell’horror low budget Jason Blum, diventa possibile tracciarne un primo bilancio ed evidenziare come l’andamento degli episodi segua uno schema ben preciso: a due film dai toni più vicini agli stilemi del cinema di genere, ne segue un altro decisamente più concettuale che si serve di immagini forti e truculente per offrire spunti di riflessione. È il caso, quest’ultimo, de La casa sull’albero di James Roday, attore noto al grande pubblico soprattutto per la serie tv Psych, il quale realizza il suo episodio del mese di Marzo e lo dedica alla celebrazione della festa della donna, omaggiando il gentil sesso con una storia dai tanti contenuti e ricco di riferimenti al movimento “mee to”.

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Into the Dark: L’ultimo capodanno, la recensione

Giunta al quarto episodio, la serie antologica di film thriller/horror prodotti da Blumhouse e facenti parti del progetto Into the Dark si confronta con la festività di Capodanno confermando quello della ricorrenza festiva come un espediente spesso superfluo ai fini narrativi di ciascun episodio. In questo caso, L’ultimo capodanno, che in originale titola New Year, New You, trova nel contesto dell’ultimo dell’anno il motivo di far riunire quattro amiche d’infanzia per celebrare l’entrata del 2019.

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