Into the Dark: Splendida America, la recensione

Giunta al suo decimo film/episodio, la prima stagione della serie antologica Blumhouse Into the Dark sgancia la sua bomba più efficace: Splendida America (Culture Shock) non è solo il miglior film-tv di questo primo gruppo, ma anche un bell’horror distopico a tutto tondo.

Complice una visione molto lucida e originale del rinnovato filone dell’horror sociale, nella variante della tematica razziale, la regista e sceneggiatrice di origini messicane Gigi Saul Guerrero (che compare anche come attrice in un piccolo ruolo) mette insieme una storia tanto attuale nel tema trattato quanto tradizionale nell’esecuzione, facendo di Splendida America un piccolo porto sicuro in cui trovare tutto l’orrore amplificato dalla politica di Trump ma con uno sguardo ai concept narrativi di serie ormai collaudate come Black Mirror.

Culture Shock

Il film ci racconta l’odissea di Marisol, una ragazza messicana rimasta incinta in seguito a uno stupro che ha deciso di cercare un futuro migliore per il suo bambino negli Stati Uniti. Ma il suo sarà un viaggio – da clandestina – molto difficoltoso per passare il confine, fatto di soprusi e violenza, finché, dopo uno scontro con dei narcos, si ritrova finalmente in un’idilliaca cittadina americana alla viglia dei festeggiamenti del 4 luglio. Ma c’è qualcosa di sinistro…

Gigi Saul Guerrero, attrice, sceneggiatrice e regista di una moltitudine di corti, qualche lungo e serie tv (tra cui anche The Purge, sempre del team Blumhouse) dimostra di aver colto l’insegnamento di Jordan Peele e imbastisce una sceneggiatura che si sviluppa su più livelli, proprio come accade in Get Out e Noi. Soprattutto con il primo film, Splendida America sembra avere più di un debito anche se, in alcune soluzioni, anticipa addirittura il recentissimo Antebellum di Gerard Bush e Christopher Renz. Il focus di Splendida America è il sogno americano, così come è idealizzato da chi non vive e non è mai vissuto negli Stati Uniti. L’immagine è quella di un Paese florido, aperto a tutte le culture, pronto a dare fiducia a chiunque con un lavoro, una bella casa e le possibilità di successo. Un’idillica roccaforte di pace, serenità e opportunità caldeggiata da centinaia di anni di rappresentazioni mediali ma fortemente stigmatizzata dalla realtà dei fatti, soprattutto in un’attualità che vede la violenza serpeggiare per le strade e le rivendicazioni sociali fare capolino da ogni dove.

Culture Shock

Il film che la Guerrero ha scritto insieme a James Benson ed Efrén Hernández parte da una premessa abbastanza risaputa e interessata a mostrare con crudo realismo l’orrore che sono portati ad affrontare gli aspiranti clandestini pronti a oltrepassare il confine con gli Stati Uniti. Un vero e proprio commercio di esseri umani, trattati alla stregua di bestie e sottoposti a umiliazioni di ogni tipo. La prima metà del film, interamente parlata in spagnolo e sottotitolata, ci mostra proprio il viaggio di Marisol in questo inferno di confine trovando, però, un repentino stravolgimento nel momento in cui la ragazza e i suoi compagni di viaggio si trovano improvvisamente catapultati in una realtà americana da sogno che sembra uscire da una patinata serie tv che riproduce la vita da provincia americana degli anni ’50. Che la situazione puzzi di marcio lontano un miglio non è un mistero per nessuno, ma la svolta che la storia prende per spiegare una variante da incubo dello “shock culturale” è abbastanza originale e molto ben gestita.

Culture Shock

Come si diceva – ed è tuttavia scontato aspettarsi – Splendida America lancia anche una neanche troppo velata frecciata alla politica di Donald Trump, in particolare all’ideologia del terrore portata avanti verso l’immigrato dal Messico e ai fantomatici muri di confine che balenavano tra le prime e più discusse proposte dell’ex Presidente USA.

Interessante il cast che mette nel ruolo della protagonista la bellissima Martha Higareda, che avevamo già visto nella prima stagione di Altered Carbon e Regina del Sud, affiancata da Richard Cabral (Lethal Weapon), Shawn Ashmore (X-Men) e la reginetta dell’horror anni ’80 e ’90 Barbara Crampton (Re-Animator, Castle Freak).

Potete vedere Splendida America così come tutti gli episodi della prima stagione di Into the Dark sulla piattaforma gratuita RaiPlay.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Una bella idea sviluppata bene.
  • Martha Higareda, che è bella e brava e bella e bella…
  • Arrivati a un certo punto si comincia a intuire il risvolto finale.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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