The Reef – Intrappolate, la recensione

Ma come fai a vedere questi film da una vita? Non ti annoi a seguire sempre le stesse storie con i soliti personaggi, intrecci piatti e costantemente uguali? Sono solo alcune delle domande che vengono rivolte agli appassionati di horror da parte di amici e parenti, quando si fa riferimento in particolare ai filoni degli slasher e dei beast movie. Queste persone, tuttavia, non sanno che la risposta a tali interrogativi è molto più semplice di ciò che si pensi e va ricercata nel fatto che queste tipologie di film non fanno altro che servirsi di plot stereotipati, anche se solo in apparenza, per guardare dentro l’animo umano e analizzare le sue paure e le emozioni primordiali.

È quello che accade, ad esempio, nelle pellicole che hanno come protagonisti squali giganti che attaccano una o più persone, con gli intrecci che giocano su una delle paure più intime e insite in ognuno di noi: ritrovarsi in mare aperto a fronteggiare una minaccia quasi impossibile da decifrare e da prevenire, oltre che dall’aspetto invincibile. Insomma, un incubo terrificante che trasforma l’acqua da elemento vitale in teatro di sangue e morte e la natura da “madre” accogliente e protettiva in una spietata assassina. Questi sono soltanto alcuni degli elementi che concorrono a giustificare il fascino così irresistibile che questo filone cinematografico esercita sul pubblico di ogni età e generazione, al punto da annoverare una produzione vastissima e variegata nel corso dei decenni.

Una passione che trova una nuova fiamma in The Reef – Intrappolate, sequel solo nominale di The Reef (operazione molto simile a Black Water e Black Water: Abyss e la serie 47 Metri), al cui timone troviamo un veterano – potremmo anche dire una garanzia – del genere come Andrew Traucki. Il regista australiano, dunque, ritorna su un suo successo del 2010 per realizzare un film dai ritmi sempre alti e vibranti e capace di svolgere in pieno il suo compito di spaventare e tenere incollati sulla sedia. Il tutto, inoltre, senza dimenticare di inserire il classico meccanismo del gatto con il topo all’interno di un plot in cui la protagonista vive risvolti psicologici e personali non facili e traumi complessi da superare. Un film completo che, seppur non presenti alcun elemento di novità, si erge a buon prodotto del filone beast movie.

Traumatizzata dalla terribile e violenta morte della sorella, Nic decide di mettersi alle spalle il passato accettando l’invito delle sue amiche di sempre a passare alcuni giorni in mare aperto per effettuare immersioni e avventurarsi in lunghi giri a bordo del kayak. Il clima armonioso e spensierato tra le giovani, tuttavia, viene interrotto dall’entrata in scena di un enorme squalo bianco che prima le circonda e poi attacca le loro leggere e instabili imbarcazioni. Inizia così una lunga lotta per la sopravvivenza durante la quale per la protagonista i pericoli arrivano non soltanto dal mare, ma anche e soprattutto dalla sua testa e della sua anima.

Andrew Traucki, come detto sopra, è un autore ormai esperto del genere e questa sua lunga militanza lo porta a comprendere quanto sia importante non trasformare il film in un mero susseguirsi di scene d’azione e in una sfilza di immagini splatter che gli conferirebbero sì ritmo e impatto visivo, ma alla lunga rischierebbero di renderlo piatto e monocorde nei contenuti. Il regista australiano, che cura anche la sceneggiatura, a tal fine, inserisce all’interno del suo lavoro una forte vena psicologica che ha come punto nevralgico la protagonista Nic, la cui anima è turbata dal trauma della scomparsa della sorella, dai sensi di colpa di non aver fatto abbastanza per aiutarla e dal suo terrore di immergersi sott’acqua per non ricordare il tragico evento.

Non è un caso, infatti, che l’omicidio della giovane avvenga per affogamento, quasi a voler rimarcare il già citato concetto di acqua come strumento di morte e aggravare la situazione di difficoltà nella quale versa Nic durante tutto lo svolgimento della storia. Un impianto narrativo ben architettato dal quale scaturiscono dialoghi non del tutto banali tra le protagoniste e momenti in cui l’azione cede il passo ad un accenno, con tutti i limiti del caso, di analisi caratteriale della giovane protagonista.

Questa struttura narrativa così ambiziosa del regista, poi, viene supportata da una componente thriller ben realizzata, con le sequenze action che si rivelano efficaci in quanto girate in maniera molto realistica, con uno squalo dall’aspetto verosimile e la sapiente mano di Traucki nel realizzare le scene degli attacchi senza esagerazioni e con dinamiche ben lontane da altri prodotti fracassoni e confusionari. The Reef – Intrappolate, dunque, è il film adatto per gli appassioni dei puri e semplici beast movie acquatici, senza contaminazioni con i blockbuster distanti anni luce dalla realtà. Forse è proprio questo uno dei punti di forza di un filone cinematografico che non passerà mai di moda.

The Reef – Intrappolate, in conclusione, è un film gradevole, movimentato e con tutte le carte in regola per trovare il suo onesto spazio all’interno del vasto panorama produttivo di film dedicati agli squali e altri animali marini.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Le sequenze d’azione sono girate con lucido realismo e appaiono efficaci.
  • La componente psicologica è sviscerata a sufficienza.
  • I personaggi principali son ben delineati.
  • Come è facile aspettarsi, non vi sono elementi di novità e qualche spettatore meno appassionato potrebbe virare su altre visioni.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: -1 (da 1 voto)
The Reef - Intrappolate, la recensione, 6.5 out of 10 based on 2 ratings

3 Responses to The Reef – Intrappolate, la recensione

  1. Fabio ha detto:

    No mi spiace ma non condivido, ho trovato il film veramente pessimo in tutto, personaggi, dialoghi,regia da TV movie del sabato sera , le scene con lo squalo sono fatte malissimo e non creano minimamente tensione, il primo non era un granché ma era passabile, ma questo è veramente una sola

    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 1.0/5 (su un totale di 1 voto)
    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: +3 (da 3 voti)
  2. Sabrina ha detto:

    Concordo con la precedente recensione. Film PESSIMO!

    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 4.0/5 (su un totale di 1 voto)
    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 0 (da 0 voti)
  3. pino ha detto:

    nonostante il regista sia lo stesso di the Reef questo film a differenza del precedente è abbastanza mediocre

    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 0.0/5 (su un totale di 0 voti)
    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.