Venezia77. The World to Come, la recensione

Tratto dal romanzo Il Mondo che Verrà di Jim Shepard, che è anche sceneggiatore del film, The World to Come è il diario di Abigail (Katherine Waterston), una donna americana di metà ‘800 che conduce una vita monotona e spenta con il marito Dyer (Casey Affleck), mantenendosi coltivando il proprio pezzo di terra. Dopo anni di vita condivisa assieme e una figlia persa in tenera età, i due sembrano infatti non avere più nulla da dirsi, annoiati e depressi nella propria solitudine e incomunicabilità. Tutto questo però è destinato a cambiare quando un’altra coppia va a vivere vicino a loro. 

Immediatamente tra Abigail e Tallie, interpretata da una ammaliante Vanessa Kirby, si avverte un’intesa, che poi si trasforma in una intensa amicizia e pian piano in qualcosa di ancora di più. Imprigionate nella loro gabbia dorata le due donne intraprendono una relazione impossibile, schiacciata dalla incomprensione della società e dalle aspettative di ruolo da rispettare in quanto mogli.

the world to come

Da entrambe infatti ci si aspetta puntualità nelle faccende di casa, nel sostegno al marito e all’aiuto nei campi se necessario. Ma se Dyer nonostante tutto è sinceramente affezionato alla moglie, il marito di Tallie, Finney (Christopher Abbott), è invece divorato da sospetti tradimenti ogni volta che questa si allontana da lui, e dai racconti di lei si rivela essere sempre più acido, frustrato e odioso nei confronti della moglie, che ritiene inadeguata nei suoi compiti e doveri come venivano descritti dalla Bibbia, a cui si affida quasi totalmente anche se solo per le parti più comode a lui. 

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La storia è narrata in modo spesso anche poetico dal personaggio di Abigail che scrive il suo diario, commentando con una voce fuori campo gli avvenimenti, le sue emozioni di angoscia e di gioia e segnando giorno per giorno le date degli avvenimenti importanti e meno importanti nella sua vita. Con una colonna sonora ripetitiva ma che cambia adeguatamente di intensità con l’andamento e il tono della storia, un’ottima fotografia, e delle interpretazioni convincenti soprattutto da parte delle due attrici protagoniste, la regista Mona Fastvold riesce a raccontare con delicatezza la nascita e lo sviluppo di una storia d’amore in un ambiente ostile, realizzando un film che nonostante possa un po’ essere prevedibile riesce sicuramente ad essere efficacie nel far emozionare e intrattenere lo spettatore.

Mario Monopoli

PRO CONTRO
  • Sceneggiatura ben scritta.
  • L’evoluzione del rapporto tra i personaggi è molto graduale e ben scritto e non improvviso e banale.
  • Casey Affleck ricicla un po’ il suo ruolo da eterno depresso, cosa che di solito in realtà non mi dispiace ma in questo film mi aspettavo un po’ di più dal suo personaggio.
  • La trama in sé è un po’ scontata, per quanto comunque la scrittura ben curata non lo faccia pesare.
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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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