Archivio tag: Casey Affleck

Gone Baby Gone e Cop Land, due thriller cult tornano in una nuova edizione blu-ray

Ormai da diversi mesi Koch Media ha iniziato un’assidua collaborazione con Paramount rieditando in home video alcuni grandi cult del passato finiti ormai fuori catalogo da tempo. Per lo più, film ascrivibili al “grande cinema americano” prodotto tra gli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio. Nelle scorse settimane, infatti, abbiamo avuto modo di parlarvi delle riedizioni dei primi film di Quentin Tarantino (Pulp Fiction, Jackie Brown e Dal tramonto all’alba), poi è stata la volta del capolavoro di P.T. Anderson, Il Petroliere, e dell’irriverente commedia che ha lanciato il talentuoso Mike Myers (Wayne’s World – Fusi di testa). Adesso è la volta di due thriller d’autore che hanno saputo fare la differenza tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo. Da una parte abbiamo il folgorante esordio dietro la macchina da presa di Ben Affleck, Gone Baby Gone, mentre dall’altra parte c’è l’opera seconda dell’eccellente James Mangold, Cop Land. Entrambi i titoli vengono riportati sul mercato da Koch Media e Paramount sia in DVD che in blu-ray disc. Noi vi parliamo dei supporti ad alta definizione.

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Every Breath You Take, in blu-ray il thriller con Casey Affleck e Sam Claflin

Ha saltato la distribuzione in sala per approdare direttamente su Sky e NOW a fine settembre, Every Breath You Take – Senza respiro arriva questo mese anche in home video grazie ad Eagle Pictures, che distribuisce il thriller interpretato da Casey Affleck, Michelle Monaghan e Sam Claflin in DVD e Blu-ray disc.

Non è stata di certo tutta “rose e fiori” la genesi di Every Breath You Take, che inizialmente avrebbe dovuto titolarsi You Belong to Me, passando così (casualmente?) da una canzone di Bob Dylan al successo dei The Police.

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Venezia77. The World to Come, la recensione

Tratto dal romanzo Il Mondo che Verrà di Jim Shepard, che è anche sceneggiatore del film, The World to Come è il diario di Abigail (Katherine Waterston), una donna americana di metà ‘800 che conduce una vita monotona e spenta con il marito Dyer (Casey Affleck), mantenendosi coltivando il proprio pezzo di terra. Dopo anni di vita condivisa assieme e una figlia persa in tenera età, i due sembrano infatti non avere più nulla da dirsi, annoiati e depressi nella propria solitudine e incomunicabilità. Tutto questo però è destinato a cambiare quando un’altra coppia va a vivere vicino a loro. 

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Light of My Life, la recensione

Le apocalissi al cinema sono cosa ormai risaputa, in tv, poi, non ne parliamo. Il filone post-apocalittico, infatti, è uno dei maggiormente percorsi da certa fantascienza moderna perché consente di mettere l’uomo faccia a faccia con le sue paure più ataviche trasferendo in un futuro non troppo lontano o un presente distopico le conseguenze dell’azione umana scellerata. Uno specchio di possibili futuri in cui a dominare è la legge del più forte e regressione umana e violenza sono indispensabili per sopravvivere.

In un filone che ha regole così codificate e ferree, nasce un film abbastanza fuori dal comune che segna la seconda regia cinematografica per l’attore Casey Affleck, Light of My Life.

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Manchester by the Sea, la recensione

Lee Chandler (Casey Affleck) lavora come custode di un complesso di palazzi a Boston. Conduce una vita solitaria e spenta, che viene stravolta dalla notizia della morte di Joe, suo fratello maggiore. Lee è dunque costretto a ritornare nella sua città natale per occuparsi del funerale e del nipote sedicenne, di cui è stato nominato tutore.

Il regista Kenneth Lonergan dirige un dramma intimista, raccolto: s’intuisce ben presto che Lee nasconde un passato doloroso, tuttavia mai espresso da dialoghi verbosi. Di fatto l’evento tragico vissuto dal protagonista non viene svelato allo spettatore nel tempo presente del film, bensì mostrato attraverso dei flashback, in un’amalgama senza soluzione di continuità tra passato e presente. Questo perché non esiste un prima e un dopo nel dolore di Lee, ma soltanto un adesso.

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Codice 999, la recensione

Con una lunga gavetta nel campo dei videoclip per artisti del calibro di Depeche Mode, Placebo e Nick Cave, John Hillcoat si è fatto notare nel panorama cinematografico nel 2005 con il western La proposta, a cui hanno fatto seguito il post-apocalittico The Road, tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, e il crime con Tom Hardy e Jessica Chastain Lawless. Un gioiello dietro l’altro, una carriera qualitativamente invidiabile, che ora si arricchisce di un crime-movie da standing-ovation: Codice 999.

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Codice 999: Trailer vietato ai minori e character poster dell’action-thriller di John Hillcoat

Codice 999 è un crime thriller dai toni cupi e violenti, che segna il ritorno dietro la macchina da presa di John Hillcoat, regista del crime Lawless e del post-apocalittico The Road.

Il film arriverà nei cinema italiani il 21 aprile grazie a M2 Pictures e racconta il degrado morale di un gruppo di poliziotti corrotti, dei dirompenti antieroi disperati e ambiziosi, ben addestrati nell’arte della guerra ma poco preparati ad affrontare i propri demoni personali.

La distribuzione mette a nostra disposizione i character poster del film e il trailer nella sua versione integrale.

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L’alta definizione Indie Pictures: Il fuoco della vendetta e Instructions Not Included

In attesa delle incredibili acrobazie dell’action-man Tony Jaa nel pirotecnico The Protector 2, di imminente approdo in home video, la Indie Pictures, in associazione con 01 Distribution, porta nelle nostre case due ottimi film visti al cinema nell’estate 2014: il thriller Il fuoco della vendetta e la commedia agro-dolce Instructions not Included.

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Interstellar, la recensione

Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l’intenzione a tutt’altro che alla felicità degli uomini o all’infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n’avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.

(Giacomo Leopardi, Dialogo della Natura e di un Islandese)

Le premesse di Interstellar, concettualmente, sono diffusamente intessute di poetica Leopardiana e ci pongono di fronte al più spaventoso dei quesiti: cosa accadrebbe se la Terra ci voltasse le spalle e il mondo, così come lo conosciamo, andasse inesorabilmente incontro alla fine?

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Il fuoco della vendetta, la recensione

Dopo essere stato presentato in anteprima all’edizione 2013 del Festival Internazionale del Film di Roma, dove si è aggiudicato il premio della giuria per miglior opera prima o seconda, Out of the Furnace, che in Italia diventa Il fuoco della vendetta, arriva nei cinema grazie a Indie Pictures, a partire dal 27 agosto.

Quella di Russell Baze è una storia dura ed estremamente drammatica che ci racconta la vita di un brav’uomo, un quarantenne che tiene costantemente il basso profilo, vive in un paesino industriale della Pennsylvania, lavora in un’acciaieria, ha un padre in fin di vita, una bella fidanzata con cui progetta di metter su famiglia e un fratello, Rodney, reduce dell’Iraq, che è indebitato fino al collo e partecipa a incontri di lotta clandestini per pagare il suo strozzino. Russell fa quello che può per dare una parvenza di dignità alla sua vita e a quella dei suoi cari, ma una sera causa un terribile incidente d’auto, dove perdono la vita una donna e il suo bambino.

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