Monthly Archives: Gen 2014

Hercules – La leggenda ha inizio, la recensione

Portare Ercole al cinema è un po’ come preparare una pizza, c’è sempre il rischio di deludere qualcuno. Se ha i bordi troppo alti, il patito della pizza alla romana potrebbe non gradire, se è sottile e quasi senza “crosta”, il fan della pizza alla napoletana potrebbe mettere le mani avanti, e così via. Poi arrivano gli americani e preparano quelle pizze spesse, dall’impasto calzato, condite con tutto e di più. Con Hercules – La leggenda ha inizio succede un po’ la stessa cosa, perché il personaggio mitologico messo nelle mani della Millennium Film – che nel recente passato ha prodotto i film delle serie action I Mercenari – diventa uno zibaldone senza nessuna personalità, finendo irrimediabilmente per essere altro in confronto al personaggio che avrebbe dovuto essere.

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Belle & Sebastien, la recensione

Seconda Guerra Mondiale. Sebastien è un bambino orfano che vive in una baita in montagna assieme al nonno adottivo Cèsar. Non ha amici e trascorre le sue giornate a mettere in pratica i tanti insegnamenti del nonno. Un giorno incontra Belle, un grande pastore dei Pirenei che vive nei boschi e temuto dai paesani poiché creduto ingiustamente il feroce predatore che sta decimando i greggi di pecore. Ma Sebastien riuscirà a trovare in Belle quel conforto e quell’amicizia che non ha mai trovato in nessuno e non sarà semplice, per lui, dimostrare l’innocenza dell’animale e difenderlo da tutti coloro che vogliono ucciderlo.

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Dallas Buyers Club, la recensione

Quando al cinema si affronta un tema come la malattia, c’è sempre un rischio enorme di cadere nel facile polpettone melodrammatico, con scivoloni nel patetismo che in un batter d’occhio possono letteralmente uccidere l’opera. Questo lo avevano capito, per fare un esempio tra i più recenti, il regista Jonathan Levine e lo sceneggiatore Will Reiser che con il bel film 50/50 erano riusciti a trattare la storia del giovane malato di cancro Joseph Gordon- Levitt con la leggerezza di una commedia. Craig Borten, lo sceneggiatore di Dallas Buyers Club, non prende la strada della risata amara ma riesce allo stesso modo ad evitare qualsiasi tentativo di buttarla in lacrima, di annaspare nel manieristico universo del patetico cinematografico e nel film diretto da Jean-Marc Vallée centra in pieno l’obiettivo.

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La gente che sta bene, la recensione

L’avvocato Umberto Dorloni è fiero della sua vita. Già, perché lui è uno di quelli che ce l’ha fatta: uomo in carriera, con una bella famiglia e una bella casa nel cuore di Milano. Tutto va a gonfie vele per lui e termini come crisi finanziaria, tasse e precarietà sono solo paroline da articolo di giornale. Eppure, nel suo microcosmo perfetto, qualche cosa improvvisamente va storta e, una mattina come un’altra, riceve la lettera di licenziamento. Ma nulla è perduto, perché Umberto, di abbandonare il giro della “gente che sta bene”, proprio non ne vuole sapere e questa sua tenacia lo porta ad entrare in affari con Patrizio Azzesi, l’avvocato più potente della città, che gli promette un importante lavoro a Berlino. Ma se la carriera sembra aver raggiunto una nuova svolta decisiva, la vita privata di Umberto inizia ad andare a rotoli sempre di più.

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Lei – Her, il trailer italiano del nuovo film di Spike Jonze

Lei – Her è uno dei “casi” cinematografici della stagione.

Premio a Scarlett Johansson come miglior attrice protagonista all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma (da notare che la Johansson non appare in video ma presta solo la voce al personaggio di Sam!), Golden Globe per la sceneggiatura e candidato a cinque premi Oscar, tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e miglior colonna sonora. A breve anche gli spettatori italiani potranno vedere questa ultima fatica del regista di Essere John Malkovich e Nel paese delle creature selvagge, Spike Jonze, dal momento che la BIM lo distribuirà nei nostri cinema dal 13 marzo

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Il Segnato, la recensione

A seguito della misteriosa morte della sua vicina di casa, Jesse e il suo amico Hector, incuriositi dall’accaduto, decidono di armarsi di videocamera ed intrufolarsi di nascosto nell’appartamento della vittima. Con loro grande stupore, troveranno all’interno dell’abitazione strani altarini con fotografie ed inquietanti oggetti riconducibili alla magia nera. L’indomani mattina, Jesse si sveglia con uno strano segno sul braccio simile ad un morso e da quel momento inizia a sviluppare dei poteri sovrannaturali. Eccitato dalla cosa, decide di documentare il suo “cambiamento” con la videocamera del suo amico. Ma ciò che inizialmente era motivo di stupore inizierà presto a terrorizzarli.

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Loki (Thor)

LOKI 

Loki Laufeyson è uno Jotun (Jotunheim è uno dei nove regni della mitologia norrena insieme ad Asgard),  Dio degli Inganni e fratello di Thor il Dio del Tuono.

Il padre Laufey, re dei giganti di ghiaccio, imbarazzato perché il figlio era troppo gracile e debole per la sua razza, decide di nasconderlo a tutti all’interno del suo palazzo. Viene trovato e adottato da Odino, dopo la vittoria di Asgard nella guerra contro Jotunheim.

Loki cresce come un principe asgardiano, covando profonda invidia per il fratello maggiore Thor, nonostante quest’ultimo nutra per lui grande affetto. Odino non fa mistero della sua preferenza per il Dio del Tuono, un grande guerriero, il cui carattere indomito e la bontà d’animo lo rendono amato e stimato in tutto il regno.

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Tutta colpa di Freud, la recensione

Francesco Taramelli è un analista di mezza età con alle spalle un matrimonio finito male ed ora alle prese con tre casi disperati da risolvere: Sara, Marta ed Emma. Sara è una ragazza omosessuale che, dopo essere stata lasciata dalla fidanzata a seguito di una proposta di matrimonio, decide radicalmente di cambiare la sua identità sessuale e diventare etero. Marta è una libraia sognatrice che, alla disperata ricerca dell’amore, lo trova in un ragazzo sordomuto che ruba libri nel suo negozio. Emma è una diciottenne che ha totalmente perso la testa per un uomo di cinquant’anni e, per di più, sposato. Tre casi non facili da risolvere per Taramelli, e il tutto diventa ancora più difficile dal momento che Sara, Marta ed Emma sono le sue tre figlie.

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Last Vegas, la recensione

Approda finalmente nelle nostre sale il film che ha inaugurato il Torino Film Festival 2013: Last Vegas, simpatica commedia senza pretese e interpretata da un cast ‘a cinque stelle’. L’aspetto che indubbiamente incuriosisce immediatamente e contraddistingue il film di Jon Turteltaub (Il Mistero dei Templari) è, a tal proposito, la presenza in scena di ben cinque Premi Oscar: i protagonisti di Last Vegas sono nientemeno che Robert De Niro (Il Padrino – parte II ; Toro Scatenato), Michael Douglas (Qualuno volò sul nido del cuculo; Wall Street), Morgan Freeman (Million Dollar Baby), Kevin Klein (Un Pesce di nome Wanda) e Mary Steenburgen (Una volta ho incontrato un Miliardario). Premessa inedita e notevole, che lascia ben sperare in un risultato memorabile ed esplosivo… ma purtroppo non all’altezza delle aspettative.

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I, Frankenstein, la recensione

Duecento anni dopo essere stato creato dal folle Dr. Frankenstein, Adam (così è stata ribattezzata la celebre creatura) si aggira ancora indisturbato nel regno dei vivi. Presto verrà a ritrovarsi nel bel mezzo di una secolare lotta tra bene e male: da una parte ci sono i gargoyles che vegliano sulla città, dall’altra orridi demoni capeggiati da Naberius e intenzionati a portare l’apocalisse sulla Terra. Quando Adam realizza di essere il solo a possedere la “chiave” che potrebbe cambiare per sempre la sorte dell’umanità, non può fare altro che schierarsi con Leonore, regina dei gargoyles, e cercare di sabotare i piani di Naberius.

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