Monthly Archives: Ago 2015

Poster e trailer italiano del cannibal movie The Green Inferno

Presentato all’edizione 2013 del Festival Internazionale del Film di Roma e poi rimandato per mesi a causa di problemi distributivi, arriva finalmente al cinema The Green Inferno, l’ultimo film di Eli Roth che si pone come omaggio al glorioso Cannibal Movie italiano degli anni ’70 e ’80.

Oggi possiamo mostrarvi la locandina italiana e il trailer ufficiale di The Green Inferno, che sarà nei nostri cinema, in anteprima mondiale, dal 24 settembre.

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Partisan, la recensione

Il lungometraggio d’esordio di Ariel Kleiman, premiato autore di cortometraggi, è un’opera eccentrica, cruda e complessa, che trova la propria ragion d’essere in una vicenda forte ed enigmatica.
Partisan è la storia del misterioso Gregori (Vincent Cassel), affascinante leader di un’insolita comunità di madri sole con figli a carico, collocata nella fatiscente periferia di una città senza nome. L’uomo è un patriarca affettuoso e rispettato, che si dedica con passione all’educazione di tutti i giovanissimi membri della sua famiglia allargata. Oltre a giochi e faccende domestiche, però, Gregori addestra i ragazzi anche all’omicidio, per poi far sì che compiano per lui delle terribili missioni. Il dodicenne Alexander (Jeremy Chabriel), pupillo di Gregori, sarà il primo a mettere in discussione l’autorità di quest’ultimo e a ribellarsi, con conseguenze potenzialmente drammatiche…

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La bella gente, la recensione

Alfredo è un architetto. Susanna è una psicologa pronta a battersi per la tutela delle donne vittima di violenze maschili. Alfredo e Susanna sono marito e moglie, due persone di cultura e con forti ideali alle spalle, vivono a Roma ma trascorrono tutte le estati nella loro spaziosa casa di campagna all’interno di una tenuta privata. Un giorno Susanna, dopo essere andata in paese per fare compere, è testimone, lungo la strada statale, del pestaggio di una giovanissima prostituta da parte di un uomo. Susanna non riesce a dimenticare l’episodio e, complici i suoi forti ideali, decide con l’aiuto di suo marito di salvare quella ragazza. Alfredo e Susanna, in un primo momento con maniere poco ortodosse, riescono a portare via dalla strada Nadja – questa è il nome della prostituta – e l’accolgono in casa loro con l’intento di iniziare un processo di riabilitazione. Ma con l’arrivo di Nadja in casa, tutti gli equilibri e gli ideali di Alfredo e Susanna iniziano a vacillare.

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Qualcosa di buono, la recensione

C’è sempre stato tempo e spazio per raccontare i drammi delle malattie al cinema e poi, ormai si sa, queste storie piacciono molto all’Academy. Basta buttare un occhio agli Oscar appena passati: la vittoria come miglior attore e migliore attrice, rispettivamente Eddie Redmayne e Julianne Moore, è collegata a pellicole che raccontavano la storia di un grande uomo (La teoria del tutto) e di una grande donna (Still Alice) e soprattutto la loro forza nel combattere la malattia che li aveva colpiti.

Qualcosa di buono, tratto dall’omonimo libro di Michelle Wildgen, si ritrova su questo filone cinematografico ma cerca contemporaneamente di allontanarsene provando a raggiungere quella fusione tra coinvolgimento emotivo, dramma e spensieratezza che gli americani hanno riassunto con il termine “dramedy”.

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Black Mass: nuovo trailer italiano e character poster

Sarà uno dei film evento della 72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, proiettato, con tutto il cast, il 4 settembre: è Black Mass – L’ultimo gangster, crime movie che arriverà sui nostri schermi l’8 ottobre con Warner Bros. Oggi possiamo mostrarvi il nuovo trailer italiano (che si aggiunge a quello già diffuso e visibile qui) e i character poster del film.

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Taxi Teheran, la recensione

Un taxi come tanti, all’apparenza, che si muove incerto per le strade della città affollata. Insegue come può la sua strada, meglio sarebbe dire le sue strade,che non son facili a trovarsi,come si può immaginare. Certo è facile perdonare l’imperizia e lo scarso senso  dell’orientamento del suo improbabile conducente, una volta svelato l’arcano. Taxi Teheran  incanta la giuria presieduta da Darren Aronofsky e vince l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2015, viene venduto in 30 paesi, fa strage di incassi in Francia (per un film d’autore) e ora sbarca anche da noi: riuscirà a bissare il successo transalpino? Non è dato saperlo, ma è possibile ragionare sul film e sui motivi d’interesse (e sono tanti) che quest’opera offre allo spettatore.

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La trilogia di Puppet Master in un DVD Box

Sul finire degli anni ’80 il cinema horror versava in un periodo di strano fermento. Da una parte c’era il boom dei franchise americani di successo e già affermati, come Nightmare (che arrivava a quota 5), Venerdì 13 (era già a 8), Halloween (5 film nel 1989); dall’altra partivano altre saghe che prospettavano già lunghi percorsi di culto, come La bambola assassina e Hellraiser. In questi anni di serializzazione selvaggia gli assoli che si sarebbero fatti ricordare nei decenni non erano moltissimi e per lo più appartenevano a piccole realtà produttive, spesso legate proprio al genere horror. Un caso emblematico è la Full Moon di Charles Band, casa di produzione statunitense indipendente che in quegli anni era impegnata nel tentativo di avviare dei franchise low-budget. La saga di maggior successo in casa Band è senza dubbio quella di Puppet Master, iniziata nel 1989 per la regia di David Schmoeller e proseguita per ben dieci titoli fino al 2010.

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Fantascienza in formato casalingo: Project Almanac e Humandroid in Blu-ray

In un’estate che ha toccato picchi di caldo da record e poi è piombata improvvisamente nella frescura fuori stagione, la soluzione più oculata per passare una serata di relax è davanti allo schermo casalingo con un blu-ray di qualità, cosa che è puntualmente accaduta con due titoli dal sapore fantascientifico che hanno allietato le scarne uscite home video agostiane. Parlo di Project Almanac – Benvenuti a ieri, il founf footage sui viaggi nel tempo prodotto da Michael Bay e Humandroid, il moderno Corto Circuito (socialmente impegnato) di Neill Blomkamp.

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Minions, la recensione

I Minions hanno raccolto la sfida e da semplici spalle sono diventati i protagonisti di una pellicola dedicata interamente alle loro gialle personalità. Dopo il grande successo di questi simpaticissimi esserini nei due film della saga animata di Cattivissimo Me, un assolo era inevitabile. Quello che ne è scaturito è un piacevolissimo film curato in ogni suo aspetto, studiato in ogni piccolo particolare e intriso di un delicato umorismo “british” che ha come intento quello di rivelare a tutti i fan dei Minions che questi ultimi non sono certo nati nel laboratorio del “cattivissimo” Gru, ma che sono in realtà una popolazione molto antica, che ha radici nella preistoria.

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Paura del classismo: l’universo distopico al cinema

Se pensiamo alla letteratura novecentesca del genere, avverrà nell’immediato il collegamento tra 1984 di Orwell, da cui l’omonima pellicola diretta da Michael Radford, per onor del vero, proprio nel 1984, e un futuro distopico. La cieca fedeltà al romanzo scelta da Radford si dice abbia addirittura spinto il regista a girare parti del film nelle stesse giornate del libro, questo per far intendere quanto abbia cercato di rimanere vicino al libro a tutti noto.

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