Into the Woods, la recensione

Into The Woods è un film eccessivo. Troppo lungo, troppo cantato, troppo patetico, troppo incoerente, troppo da sopportare. Ma andiamo con ordine. Into The Woods è il “nuovo” musical del regista Rob Marshall e segue il filone delle rivisitazioni dei classici, triste moda a cui ha dato il via il già pessimo Alice in Wonderland di Tim Burton.

Il musical è firmato da Stephen Sondheim, già famosissimo per Sweeney Todd e West Side Story, solo per citarne alcuni, e tra i protagonisti vede Meryl Streep, Emily Blunt, James Corden, Chris Pine, Anna Kendrick, Johnny Depp, Lucy Punch, Christine Baranski, Frances de la Tour, Billy Magnussen, Tammy Blanchard, Tracey Ullman e Simon Russell Beale. Molti di questi nomi, insieme allo stesso regista e al compositore delle musiche, non sono certo dei novellini del genere, eppure Into The Woods vi porterà a desiderare di bucarvi da soli i timpani dopo già solo trenta minuti di pellicola. E ne dura ben 124!

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Il bosco, che dà il titolo al film, vede snodarsi e incrociarsi storie che conosciamo tutti: sono quelle di Cappuccetto Rosso, Raperonzolo, Cenerentola e Jack e il fagiolo magico. Tutte fiabe dei Grimm, insomma, tenute insieme da una storia di cornice originale (!) che vede protagonisti un fornaio e sua moglie, colpiti dalla maledizione di una strega, che non gli concede di avere dei figli da loro tanto desiderati. Ma ciò che rende incredibilmente agghiacciante la pellicola sono i vari messaggi che dà allo spettatore, completamente contrari a quello che è di solito il buonismo della Disney. La Cappuccetto Rosso di Into the Woods è una ragazzina antipatica, arrivista e avida che fa favori solo per riceverne altri in cambio. Raperonzolo è un personaggio vuoto e inutile e Cenerentola si innamora di un principe che la tradisce già il primo giorno di nozze con un personaggio insospettabile, che non vi riveleremo per non cadere nello spoiler, che ha faticato tutto il film per guadagnarsi la simpatia dello spettatore e che in un attimo ha cancellato l’ormai classico “e vissero felici e contenti”. Solo il piccolo Jack, di Jack e il fagiolo magico, rimane quasi simile al suo corrispettivo classico, ed è l’unico personaggio che non ci fa maledire di essere andati al cinema a guardare Into the Woods. Gli altri personaggi della pellicola, invece, sono talmente inconsistenti che non hanno nemmeno motivo di essere citati.

Insomma, con questa pellicola quasi sembra che la Disney abbia voluto autosabotarsi cancellando quelli che erano i personaggi che hanno visto crescere intere generazioni. Abbiamo finora evitato di parlare di quella che probabilmente è la vera protagonista del film, Meryl Streep, addirittura candidata agli Oscar (ma va!) per il ruolo della Strega Cattiva, madre di Raperonzolo. La Streep è probabilmente colei che riesce un minimo a risollevare le sorti di Into The Woods, ma ciò non toglie che è tangibile il suo poco affiatamento con il personaggio.

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La pellicola, in conclusione, manca di credibilità e ritmo, ha una durata che si dilunga inutilmente più del dovuto e si conclude in modo banale. Priva anche del tocco ironico che la casa di Topolino non ci fa quasi mai mancare. Si può dire che i trailer che ci hanno mostrato ci traggono assolutamente in inganno; ci vengono mostrate scene veloci e non cantate che danno importanza ad un Lupo Cattivo, interpretato da Johnny Depp, che invece, per fortuna, compare solo per un brevissimo intervento. Non c’è dubbio, comunque, che Into the Woods sarebbe stato sicuramente migliore se fosse stato orfano della seconda, inutile, parte che riguarda la Gigantessa vendicativa in cui è tangibile un enorme calo nella sceneggiatura che già non brillava nella prima parte. Non possiamo che sperare che la Disney ritorni la casa di produzione che era un tempo, capace di sfornare ogni anno dei classici destinati ad entrare nella storia e che non continui ad aggrovigliarsi su se stessa con risultati a dir poco discutibili.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • I costumi e le scenografie sono davvero gradevoli. Peccato che non riescano a salvare la pellicola.
  • Lunghezza spropositata degli eventi; un’ora in meno avrebbe decisamente giovato al film.
  • Protagonisti antipatici; ebbene sì. Quasi quasi si tifa per i cattivi!
  • Canzoni; noiosissime e ripetitive fino alla nausea.
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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Into the Woods, la recensione, 4.0 out of 10 based on 1 rating

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