Io sono Nessuno, la recensione

Se oggi siamo qui a celebrare Io sono Nessuno come un film pienamente riuscito non è di certo per la puntuale sceneggiatura di Derek Kolstad, ne per la comunque adrenalinica regia di Il’ja Najšuller, non è per gli effetti speciali, per un soggetto accattivante, per una qualsivoglia profondità che porti a riflettere su qualcosa. Se siamo qui a salutare Io sono Nessuno come uno dei più divertenti e fomentanti action/thriller dell’anno è tutto merito di Bob Odenkirk, attore dal grandissimo talento che abbiamo imparato ad amare come Saul Goodman/Jimmy McGill nelle serie Breaking Bad e Better Call Saul e che ora ritroviamo in un ruolo per lui inedito, la macchina da guerra mascherata da uomo comune.

Un po’ come Clark Kent per Superman, Hutch Mansell è un uomo medio e mediocre schiavo della routine e di una vita che non gli da emozioni. Ma Hutch Mansell non è Clark Kent, è Superman.

In seguito a un tentativo di rapina notturna nella sua villetta dove vive con la moglie e i due figli, in Hutch scatta qualcosa e improvvisamente si risveglia in lui un addestramento militare insospettabile e una capacità di difesa/offesa che si frena solo nel momento in cui sta per uccidere uno degli intrusi davanti agli occhi di suo figlio. Da quell’istante riemerge l’Hutch di un tempo, prima che mettesse su famiglia. Ma il passo che lo separa da guai seri con un boss della mala russa è brevissimo e Hutch si mette all’opera per recuperare semplicemente un braccialetto, forse sottratto alla sua figlioletta durante quella notte di paura.

Io sono nessuno

La capacità di Bob Odenkirk di trasformarsi, in maniera del tutto credibile, da remissivo Hutch Mansell in badass Hutch Mansell è esemplare e l’attore diventa il vero quid capace di rendere un normale action/thriller in un brillante action/thriller. Chiaramente alla base di Io sono Nessuno c’era la voglia di cavalcare l’onda del nuovo action hollywoodiano in seguito al successo di John Wick, possibilmente con un budget contenuto. Per questo motivo è stato assoldato proprio lo sceneggiatore di tutti i capitoli di John Wick Derek Kolstad e anche tra i produttori troviamo David Leitch producer della saga di John Wick oltre che co-regista del primo capitolo. Ma per fare la differenza serviva, appunto, qualcuno che incarnasse l’esatto opposto di Keanu Reeves, sia fisicamente che caratterialmente, e Bob Odenkirk – che ha abbracciato il progetto anche con la sua casa di produzione – è risultato la scelta più adatta.

Un po’ Liam Neeson nella saga di Taken, ma più autoironico, Hutch Mansell è l’uomo attempato che ha dedicato la sua vita alla famiglia ma, a differenza di quel Liam Neeson lì, Hutch non è un uomo d’azione, è un signor nessuno… o almeno così tutti credono! Hutch è un agente “dormiente” e dal momento in cui si “riattiva” succede davvero di tutto con l’estremo compiacimento del protagonista stesso che, a differenza, per esempio, del già citato John Wick, non è riluttante all’azione anzi ne trae estremo godimento, con la ritrovata voglia di vivere che stava pian piano svanendo.

Io sono nessuno

Ovviamente un dato fondamentale di Io sono Nessuno, che abbraccia la verve brillante di Odenkirk, è l’ironia che emerge in molti momenti che costituiscono il film. Parliamo di tono un sopra le righe moderato ma generale che si accentua nelle scene più violente in cui i pestaggi più estremi e le uccisioni splatter trovano uno stemperamento di tono proprio in questo senso grottesco diffuso, che raggiunge l’apice nel climax finale che sembra fare il verso a Mamma ho perso l’aereo.

Le scene d’azione, che sono coreografate magnificamente (prendete quella nell’autobus nella prima metà del film, analizzatela frame per frame e avrete la perfezione), non sono mai ipertrofiche o cannibali verso il resto, come accade appunto nei (bellissimi) sequel di John Wick, ma sono cadenzate con equilibrio per tenere sempre desta l’attenzione. Interessante, a tal proposito, anche la scelta del regista, il russo Il’ja Najšuller, una marea di cortometraggi e videomusicali in curriculum ma anche quel gioiello del cinema-sparatutto che è Hardcore!.

Io sono nessuno

Il cast, che ovviamente concentra l’attenzione su Odenkirk, comprende altri notevolissimi nomi come Connie Nielsen nel ruolo della moglie di Hutch, Michael Ironside, RZA, un cattivissimo Aleksey Serebryakov e soprattutto Christopher Lloyd nel ruolo stra-cult del padre del protagonista.

Insomma, se cercate un cinema d’intrattenimento che unisce l’ironia all’azione violenta ma ha anche una indubbia qualità generale, Io sono Nessuno è il must in circolazione in questo momento; sarebbe molto divertente, inoltre, vederlo trasformato in saga perché il buon Hutch Mansell ha ancora molto da offrire.

Io sono Nessuno, dopo continui slittamenti causati dall’emergenza sanitaria, è finalmente uscito al cinema il 1° luglio 2021 distribuito da Universal Pictures Italia.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Bob Odenkirk.
  • Trova un perfetto equilibrio tra ironia e azione violenta.
  • Nonostante non ci siano novità sostanziali, è una originale variante del revenge-action oggi molto in voga.
  • Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, tutto il contorno narrativo alla vicenda di Hutch è esilissimo.
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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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